venerdì 5 febbraio 2010

Caso Boffo, il Papa triste ma distante (Politi)

Clicca qui oer leggere l'articolo di Marco Politi non condivisibile al settanta per cento. Il restante trenta e' senza dubbio interessante. Grazie ad Alessia per la segnalazione :-)

10 commenti:

Anonimo ha detto...

una lettera interessante:

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-12941.htm

mariateresa ha detto...

l'articolo lo trovo insopportabile.I riconoscimenti pelosi a papa Benedetto sono una concessione a patto di dire che la Chiesa e la sua gerarchia fanno schifo. Questo anche se fanno comodo, nell'orribile Curia, le confidenza delle rane dalla bocca larga, riportate come se si trattasse di un'intervista a Mosè. E' simpatico anche considerare che non uno dei curiali di cui si illustra il pensiero, hanno un nome.
Eppoi l'ipocrisia di ricordare gli incidenti mediatici come una sorta di destino di papa Benedetto. Destino un par di palle.

Raffaella ha detto...

Le rane dalla bocca larga fanno comodo nella misura in cui possono saltare addosso a Papa Benedetto ed ai suoi collaboratori piu' stretti.
Per il resto credo che anche gli stessi vaticanisti li considerino come degli orridi mostriciattoli invidiosi e poco intelligenti.
R.

euge ha detto...

Eppoi l'ipocrisia di ricordare gli incidenti mediatici come una sorta di destino di papa Benedetto. Destino un par di palle.


A parte che i così detti " incidenti mediatici" non certo dovuti a Papa Benedetto ma, più semplicemente alla trascuratezza o se vogliamo alla superficialità di chi doveva evitarli lavorando maldestramente. Papa Benedetto non ha nessun problema a farsi capire anzi........ ormai sappiamo che la sua chiarezza nell'esprimere certi concetti da fastidio a molti e quindi gli incidenti mediatici si creano a proprio uso e consumo. Per il resto l'articolo di Politi non lo condivido anzi...... condivido invece l'espressione di mariateresa che ho riportato all'inizio del mio post, insieme al resto ovviamente.
Politi è sempre e rimane Politi..... E' uno di quelli che prova difficoltà quasi psicologica a capire i discorsi di Benedetto XVI che non è distante è presente ed efficace i distanti sono coloro che si ostinano per ottusità a non volerlo capire.

mariateresa ha detto...

ci sono delle cose che filano nell'articolo di Dagospia. Come siamo ridotti.

gemma ha detto...

ma si..è il solito caro, vecchio Politi, ci sono tutti i suoi pezzi forti in questo articolo, a partire dagli immancabili monsignori anonimi. Peccato che la curia intrigante e allo sbando Benedetto XVI l'abbia ereditata già in parte così. Non è da adesso che va forte il fantavaticano, anzi a dire il vero, la maggior parte degli scandali che si raccontano, sono quasi tutti antecedenti a questo pontificato. Adesso al più c'è un pò di gossip, qualche pugnalata tra fratelli che si sbranano fra loro, cose risapute e di cui il Papa ha ampiamento parlato nella lettera ai vescovi dopo la revoca della scomunica ai lefebvriani. Non sono affatto d'accordo sull'assenza di una guida, e non lo dico per amore filiale nei suoi confronti. Difficile prendere in mano le redini di una curia ormai troppo abituata da tempo all'autogestione, magari attraverso la silenziosa spartizione dei poteri nei vari ambiti di competenza. Non fino a che non cambiano i protagonisti della storia, almeno. Non mi si dica che negli ultimi anni del pontificato precedente, col Papa malato, che con sofferenza si sforzava di svolgere comunque al meglio i suoi impegni pastorali, la curia fosse sotto l'egida della sua guida. Altre erano le guide degli apparati, probabilmente più di una, e ora che sono state messe in discussione non ci vogliono stare.
L'imputare al Papa di guardare al trascendente non lo vedo affatto come un limite. Se chi ha compiti in Vaticano facesse altrettanto, ci sarebbero sicuramente meno di quegli intrighi terreni che tanto poco piacciono agli umani, credenti e non.
Mi fa poi sorridere il continuo riferimento agli "incidenti" del Papa. Per il Papa la sua libertà di predicazione non credo sia da considerare una disgrazia, un infortunio. Se poi ad alcuni non piace ciò che dice, suo compito principale non è propriamente uniformarsi al mondo o rinuciare alla verità per compiacere un dialogo nel quale altri (guarda un pò) non rinunciano a nulla.
Infine, Politi dice che segue il caso infastidito e continua a lavorare al suo libro su Gesù..ma non si era detto che era finito? Avete notato? Gliene fanno sempre una colpa, di questo libro su Gesù, quasi fosse una perdita di tempo, una prerogativa esclusiva di Augias e Pesce. Eh già.. sta proprio sui piedi a tanti il "Gesù" di Ratzinger.
Io invece ne sono contenta, perchè non vedo l'ora di leggerlo e perchè nero su bianco resterà ai posteri, con buona pace degli anonimi monsignori che tengono troppo i piedi per terra e poco gli occhi al cielo

Antonino Pierozzi ha detto...

La vera questione è che chi non "vive" la realtà cristiana e della Chiesa come esperienza quotidiana non ha proprio le categorie mentali per capire cosa accade. Figuriamoci commentarle. Come diceva "Quel Tale": il mio regno non è di questo mondo...

euge ha detto...

GRANDE GEMMA!:-))))))

mariateresa ha detto...

cara Gemma. Anch'io non vedo l'ora di leggere il libro.Eh sì, quello rimane, eccome se rimane.

euge ha detto...

Che esca presto il secondo volume del Gesù............!