sabato 24 aprile 2010

Scandalo il curia. Il cardinale che difende il diritto paterno dei preti di sondare il peccato in segreto, senza "trasparenza" (Rodari)

Clicca qui per leggere l'articolo di Rodari segnalatoci da Alessia ed Eufemia.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

viste le ultime rivelazione del national catholic reporeter la lettera di Castrillon, che poteva in parte essere difendibile, è ormai storia del passato.
iL cardinale ordinava ai vescovi di insabbiare i casi. Punto

Anonimo ha detto...

ARTICOLO DA INCORNICIARE!
Gent.ma Sig. Raffaella,
cosa pensa lei, che grida tanto a favore della trasparenza circa i peccati commessi dai preti, volendo a tutti i costi applicare la logica ed i canoni dettati dai media e non piú dalla disciplina secolare della chiesa, se domani in tutte le parrocchie del mondo i preti per tirosione cominceranno ad elencare dal pulpito tutti i peccati confessati dai fedeli, da quelli veniali a quelli mortali, per una maggiore trasparenza nella chiesa e nella societá?
Grazie.
Non ho bisogno che ella mi risponda. Chiedo solo che si schieri meno dalla parte dei media e di piú a favore della Chiesa di Gesú Cristo guidata dal Papa, ora si chiama Benedetto XVI, ieri Giovanni Paolo II e domani chi sa chi.
Cosí si comporta un vero credente. Non dimentichi che esiste la misericordia anche per i preti e vescovi pedofili, come per gli assassini, per chi procura l´aborto, per chi racconta bugie, per chi si dimentica di pregare...
Angelo Leonardi

Anonimo ha detto...

C'e' un grosso problema di fondo in tutta la descrizione che fa Rodari.
1) Dal punto di vista strettamente morale (non legale) gli ecclesiastici che compiono questi abusi (entrambi i tipi) NON si rendono conto della gravita' del male che stanno facendo.
2) Il male fatto ha molte conseguenze:
- sull'ecclesiastico implicato, e a livello interno (senso di impunita' perche' quanto fatto non e' percepito come male) e a livello esterno (sia per la possibilita' di cercare nuove vittime, sia per il tipo di rapporti falsati, basati su una coscienza malata, che vengono instaurati a livello generale con tutti).
- su chi ha subito questa violenza, che e' sempre accompagnata da ricatti morali personali, senso di errore e vergogna personale, instillazione di una contraddizione di fondo tra chi dovrebbe essere segno di un amore spirituale e questo viene falsato da una carnalita' malata. Il tutto puo' portare a conseguenze personali anche estreme.
- su chi viene a contatto con chi ha subito questa violenza: familiari, amici, compagni di scuola ecc. Il comportamento deviante ed estremo (spesso autolesionista) di chi ha subito queste cose lascia tracce tremende a tutti i livelli: in casa, perche' non si capisce piu' come mai "questo figlio e' cambiato" e chi si chiede perche' e come e cosa e sopratutto dove (i genitori) hanno sbagliato, mentre invece magari loro non hanno sbagliato nulla; con gli amici, in cui si va a privilegiare un aspetto distruttivo per scaricare quella rabbia dentro che e' repressa in quanto non puo' emergere a livello cosciente - sarebbe troppo devastante senza un supporto serio da parte di persone realmente fidate - ma che comunque e' presente e guida dal profondo.

Il terzo punto mi pare che finora non sia mai stato sollevato e a mio avviso e' un punto importante, perche' aiuta una propagazione del male a tanti livelli, in questo caso aggravato dalla difficolta' a volte estrema di poter recuperare un aspetto di fiducia e di conseguenza anche un aspetto di fede. Impossibile no, ma durissimo si.

Quello che B16 ha capito bene e che qualcun'altro non ha capito per nulla o non vuole capire e' che queste cose non hanno forte incidenza solo sul piano personale, ma anche sociale.
Al di la' delle possibili "altre vittime", ma un ecclesiastico deviato in questi campi quanto puo' essere realmente testimone di un amore di Dio per la gente che incontra? Non si scampa: o deve rifugiarsi in una schizofrenia per "concilare" entrambe le cose, o sara' solo testimone di una devastazione verniciata di ecclesia, in cui la cosa importante e' "farla franca" o "cercare gli appoggi di chi ti puo' salvare la faccia" e cose del genere.

Quello che forse e' mancato a DCH e' il conoscere da vicino la realta' di chi ha subìto queste cose: conoscere chi le ha perpetrate non basta.

Raffaella ha detto...

L'amico dell'ultimo commento ha risposto per me.
Grazie!
Qui non si tratta della violazione del segreto confessionale, ma di un sistema di coperture generalizzate che ora e' saltato.
R.

domenico ha detto...

e non ci dimentichiamo che le coperture violano in pieno la crimen sollicitationis che invece obbliga a fare il processo appena si ha notizia di questi crimini.

ed è stata proprio la constazione che nonostante questo obbligo ci fossero questi insabbiamenti a livello diocesano che ha spinto Ratzinger ad avocare alla CDF questi casi.

Anonimo ha detto...

X Angelo Leonardi:
"Non dimentichi che esiste la misericordia anche per i preti e vescovi pedofili, come per gli assassini, per chi procura l´aborto, per chi racconta bugie, per chi si dimentica di pregare..."

Vero. Ma non puo' esistere misericordia senza verita' e giustizia. La Misericordia - che e' solo competenza della Chiesa - e' assieme alle altre due proprio perche' uno non si senta travolto dal peccato commesso.
Si riconosce il peccato commesso (=verita), lo si ripara per quanto possibile (=giustizia), si chiede la possibilita' non restare chiusi dal proprio peccato e ricominciare a vivere (=misericordia).
Se ci fosse stato in passato, in un lungo passato, una attenzione concreta a tutti e tre gli elementi e alla gravita' della cosa in se' forse oggi non si sarebbe arrivati al marasma mediatico sull'argomento.
Questa e' mancata per tanti motivi e la logica del "lavare i panni sporchi in casa" ha fatto si che per lungo tempo si accumulassero panni sporchi senza lavarli. Da qui la "puzza" odierna che e' esplosa e ammorba.
O non ci si rende conto che questi peccati hanno gridato vendetta al cospetto di Dio per troppo tempo?

Anonimo ha detto...

Ah! Secondo Rodari il coperchio è altato?. Non mi risulta.La linea del card. Castrillon è ancora quella vincnete in molte diocesi d'Italia e del mondo.
Certo la Chiesa ha un altro modo di condanna che va ben oltre il diritto penale ma la prudenza di castrillon è stata a volte molto fraintesa. perc ui alle direttive di roma si rispondeva con l'insabbiamento tutt'altra cosa rispetto a quello che ointendeva dire Castrillon. Punire utilizzando miericordia, e condannare con discrezioni. Non nsabbiare portando il sacerdote pedofilo da uina parrocchia ad un altra.
Comunque vadano le cose........

rispondo con una frase di teresa del B. gesù: "Tutto è grazia" . Questo momento di prova per tutta la Chiesa porterà sicuramente un nuovo rinnovamento auspicato da tutti e non inteso a distruggere ma a rinnovare nella Tradizione la Chiesa .

raffaele ha detto...

Credo che il cardinale Castrillon Hoyos sia indifendibile, così come la sua tesi. Si faccia da parte: rappresenta un passato di cui la Chiesa di Benedetto XVI si sta liberando.E Rodari eviti di difenderlo.
Il segreto confessionale non impedisce di denunciare pubblicamente i fatti notori; così come il perdono cristiano da parte di figli di terroristi ecc. non elimina la necessità per i colpevoli di scontare la pena. Questo vale anche per i pedofili in abito talare.