sabato 1 maggio 2010

Legionari di Cristo, il Papa "indaga" in prima persona (Gasparroni)


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Pedofilia, il Papa "indaga" in prima persona

Sulla base dei rapporti dei suoi "ispettori" dovrà decidere che misure prendere per «purificare» l'ordine

Fausto Gasparroni

CITTÀ DEL VATICANO

Non delega solo al cardinale segretario di Stato di recepire i risultati dell'inchiesta sui Legionari di Cristo, ma partecipa alle consultazioni in prima persona. Benedetto XVI – in un incontro "a sorpresa" – ha ricevuto ieri mattina i cinque «visitatori» apostolici che hanno indagato negli scorsi mesi sulla Congregazione travolta dagli scandali del suo fondatore, Marcial Maciel Degollado (1920-2008), colpevole di abusi sessuali su minori e di una doppia vita, con almeno due mogli e tre figli.
Benedetto XVI, sulla base dei rapporto dei suoi "ispettori", dovrà decidere che misure prendere per «purificare» l'ordine. Una delle ipotesi più probabili è quella del commissariamento, anche se i più duri vorrebbero un azzeramento dei vertici, o addirittura uno scioglimento della Legione.
I cinque visitatori apostolici sono mons. Ricardo Watty Urquidi, vescovo di Tepic (Messico), mons. Charles Joseph Chaput, arcivescovo di Denver (Stati Uniti), mons. Giuseppe Versaldi, vescovo di Alessandria, mons. Ricardo Ezzati Andrello, arcivescovo di Concepcion (Cile), mons. Ricardo Blazquez Perez, vescovo di Bilbao (Spagna). Per ieri era in programma il loro incontro con il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, al quale si è aggiunta, inaspettata, l'udienza con Benedetto XVI, segno della particolare attenzione che il Pontefice riserva a questo dossier e della delicatezza che riveste nell'ambito dello scandalo pedofilia che ha scosso la Chiesa a livello globale. Le consultazioni continueranno anche domani e al termine la Santa Sede dovrebbe diffondere un comunicato sui lavori.
Nei giorni scorsi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, aveva precisato che dalle riunioni in corso, in cui gli "ispettori" presentano i loro «rapporti e proposte», «non sono da attendersi decisioni particolari». «Queste – aveva detto – saranno prese in un secondo tempo dal Santo Padre, dopo attento studio e riflessione sulle risultanze della Visita».
Oggetto delle indagini promosse dal Vaticano sono anche le regole interne dell'organizzazione religiosa, il rapporto con i vescovi, l'entità e la gestione del patrimonio finanziario.
A riprova, poi, del continuo accavallarsi dei nuovi capitoli dello scandalo abusi, lunedì prossimo Benedetto XVI riceverà in Vaticano i vescovi del Belgio, con i quali parlerà dei casi di pedofilia che minano la credibilità della Chiesa di quel Paese. Sono di questi giorni le dimissioni del vescovo di Bruges, mons. Roger Vangheluwe, reo confesso di aver abusato sessualmente di un proprio nipote, e le accuse della stampa al nuovo primate del Belgio, mons. Andrè-Joseph Leonard, arcivescovo di Bruxelles-Malines, accusato di aver protetto un prete pedofilo negli anni Novanta.
Ulteriori segni, questi, di quelle «nuvole oscure» che si sono addensate sulla Chiesa, creando un «clima di diffidenza e di sospetto», secondo quanto ha riconosciuto ieri da Malaga l'arcivescovo Antonio Maria Vegliò, "ministro" vaticano dell'immigrazione, esprimendo a nome dei vescovi europei «vicinanza, affetto e devozione al Papa», in conclusione del Congresso sull'immigrazione del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee).
Benedetto XVI si è recato in visita ieri pomeriggio alla Congregazione per la Dottrina della Fede, in Vaticano, dove ha inaugurato la Cappella di cui si sono conclusi i lavori di restauro. Al suo arrivo nel cortile interno del Palazzo del Sant'Uffizio, intorno alle 18, il Papa è stato accolto dal cardinale William Joseph Levada, successore dello stesso Ratzinger come prefetto della Congregazione, dal segretario mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer e dal sottosegretario mons. Damiano Marzotto Caotorta. Quindi il Pontefice ha raggiunto la Cappella, dove ha sostato in adorazione del Santissimo Sacramento. Dopo le parole di benvenuto del cardinale Levada, ha presieduto la liturgia di benedizione della Cappella. Accompagnato dai superiori della Congregazione, il Papa ha visitato poi i nuovi locali dell'Archivio e della Pontificia Commissione «Ecclesia Dei». Infine, raggiunta la Sala delle Conferenze, ha incontrato gli officiali della Congregazione rivolgendo loro alcune parole di saluto.

© Copyright Gazzetta del sud, 1° maggio 2010

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Rffa,
ma un bel "Tanti auguri a Te" oggi che e' la festa di San Giuseppe Lavoratore per "l'umile lavoratore nella vigna del Signore"?

Maria R. ha detto...

Buongiorno a tutti...buon mese mariano e buona festa ai Giuseppe!

Anonimo ha detto...

Smettetela! Hanno ragione coloro che dicono che a fomentare la marea nera della pedofilia sono i blog degli ultradizionalisti che continuamente pubblicano queste porcherie. Pare che a fornire notizie piccanti ai diversi giornali anticattolici siano zelanti preti desiderosi di far fuori i"peccatori" per prendere il loro posto...Utilizzare la debolezza del fratello per assecondare il peccato dell´orgoglio e salire, per diventare vescovi!!!.
Altro che puristi. Si difende un Papa per affogarne molti altri, altro che amore per la chiesa....
PASQUALE

Raffaella ha detto...

Mi dispiace, mio caro Pasquale, ma personalmente non ho scelta: preferisco mille volte difendere Benedetto XVI piuttosto che Maciel!
Non mi fermero'! La questione dei Legionari e' la chiave di volta.
Lo ammette persino il NYT, pensa!
Ah, per insiso! Qui non siamo ultratradizionalisti, siamo semplicemente cattolici, cioe' fedeli al Papa!
R.

Anonimo ha detto...

Caro Pasquale,
ma secondo te i LdC erano "ultraprogressisti" che ora sono combattuti dagli "ultra-tradizionalisti"?

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella mi dispiace, ma credo che "la chiave di volta" non sia il caso LdC e penso anche che la decisione del Papa potrà stupire tutti.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con l'anonimo delle 12.29: il caso LdC non e' la chiave di volta per il problema "pedo".
C'e' di ben peggio: c'e' una congregazione i cui membri sono stati educati:
- a riportare al superiore qualsiasi dissenso di un inferiore;
- a non parlare di alcuna cosa potesse mettere in ombra un superiore.
Puo' reggersi - anche solo dal punto di vista strettamente umano - un sistema fondato sulla delazione e sull'omerta' assurte a regole di vita?
Sono termini ben pesanti quelli che scrivo, lo so bene, ma vorrei che qualcun'altro mi desse una spiegazione diversa.
Per questo un "commissario" non solo non avrebbe vita facile ma potrebbe fare ben poco: e' la struttura di fondo che non va, per quanto faccia molto impressione nei suoi lati esteriori.
E tutto questo senza affrontare il problema ne' dal lato di fede ne' quello "pedo".

Raffaella ha detto...

E' invece la chiave di volta se non per il futuro, sicuramente per capire il passato!
R.