venerdì 16 luglio 2010

Politi apprezza il Papa ma accusa la "macchina curiale" di opporsi all'operazione trasparenza

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In Francia i vescovi sono equiparati ai pubblici ufficiali. Ecco perche' vige l'obbligo di denuncia. Se si vuole ottenere lo stesso risultato, basta cambiare la legge italiana, ma questa operazione non puo' essere fatta dal Papa.
In ogni caso siamo sicuri che debba esserci un obbligo di denuncia in tutti i casi ed in tutte le circostanze? E se la vittima non vuole? E se allargassimo tale obbligo ai genitori nei confronti dei figli? Sarebbe accettabile? La posizione della Santa Sede e' chiarissima e bene ha detto Mons. Scicluna ad Avvenire: i vescovi devono convincere le vittime a denunciare i pedofili. Questa e' la vera svolta, non un generico obbligo di denuncia. Credo proprio, comunque, che da oggi non ci saranno piu' di questi problemi: la Chiesa e' il posto piu' sicuro del mondo proprio grazie all'opera di pulizia del Papa ed inoltre le vittime si rivolgono prima alla magistratura e poi ai vescovi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo il commento do padre Scalese che, non essendo canonista, si definisce semplice fedele che si fa condurre dal buon senso :-)
http://querculanus.blogspot.com/2010/07/nuove-norme-ok.html
Alessia

Maria R. ha detto...

Il problema, a mio avviso, parte dall'erronea concezione di "trasparenza giudiziaria" che, col passare del tempo, si è venuta creando nella mentalità collettiva.

Tanti nomi, cognomi, fatti, luoghi, che ogni giorno ci vengono propinati nei tg, sui giornali e quanto altro, in merito a delitti, reati e indagini, sono spesso il frutto di "illeciti", perché esiste un segreto istruttorio che fa parte del nostro sistema di giustizia, ma che alla moderna società "impicciona" (diciamo così) non piace, anche perché si fanno più soldi parlando, piuttosto che tacendo.
Se tornassimo a comprendere cosa comporti svolgere veramente indagini a norma di legge e portare avanti processi in cui non tutti i dati possano essere sbandierati ai quattro venti, non sorgerebbe il problema di un'ipotetica mancanza di trasparenza nelle nuove norme di cui si parla oggi.