lunedì 9 agosto 2010

Colossale svarione del «Corriere della Sera» sull'otto per mille (Osservatore Romano)


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Il «Corriere della Sera» e l'otto per mille

La combinazione agosto e otto per mille è fatale al «Corriere della Sera». Il mese estivo per eccellenza veniva aperto l'anno scorso sul primo quotidiano italiano da una vignetta che lodava il nostro Marcello Filotei: «L'Osservatore Romano stronca Giovanni Allevi: romanticismo banale» diceva la figlia di Bobo, e lui rispondeva: «Be', l'otto per mille è un po' caro ma ci offre un ottimo critico musicale». Grazie alla cortesia del direttore della testata il giorno stesso la ristampammo con la seguente didascalia: «La vignetta di Staino pubblicata sul “Corriere della Sera” del 1° agosto 2009 è così divertente, oltre che benevola, da farsi perdonare l'imprecisione della battuta: l'otto per mille, infatti, non riguarda la Santa Sede, né di conseguenza il nostro giornale».
Se allora il commento di Bobo era delizioso, sul «Corriere della Sera» dell'8 agosto scorso nel colossale svarione -- l'otto per mille «va per l'80 per cento al Vaticano» -- è incappato anche un bravo e fortunato giornalista come Sergio Rizzo.
Nella simpatizzante recensione a un modesto e farraginoso centone, intitolato L'oro del Vaticano e costellato di errori madornali e malevoli inesattezze, che certo non meritava tutto quello spazio su un quotidiano autorevole e di norma rigoroso. Neanche in agosto.

(©L'Osservatore Romano - 9-10 agosto 2010)

12 commenti:

gemma ha detto...

ormai il danno è ampiamente fatto e la distinzione Cei Vaticano è troppo sottile per il grande pubblico, quello da convincere a non devolvere l'otto per mille alla Chiesa

Anonimo ha detto...

Come ti dicevo stamane lo scopo è stato ottenuto e non per ignoranza di Rizzo o Rendina, ma per consapevole disinformazione. Chi pensi andrà ad accertarsi della verità? Dubito ci saranno rettifiche dal corriere.
Alessia

Anonimo ha detto...

ma le varie conferenza episcopali non danno nulla al vaticano?

Raffaella ha detto...

E che c'entra?
L'otto per mille non va al Vaticano. Punto!
Oggi, ragazzi, e' una grande giornata ahahahaaaahahhahaha
:-)
Fine della campagna mediatica sui preti pedofili!
R.

Anonimo ha detto...

c'entra! anche se indirettamente, parte dell'otto per mille va al vaticano.

Raffaella ha detto...

Giusto!!!
Bel principio. Quindi, se capisco bene, si tratta dell'applicazione del principio della "proprieta' transitiva". Sbaglio?
I fedeli danno l'otto per mille alla Cei, la Cei puo' fare una donazione al Vaticano. Quindi, i fedeli danno l'otto per mille al Vaticano.
Giusto?
Beh, allora quando si fa un'offerta in chiesa, parte dello stipendio di una persona va al Vaticano?
Poche storie: Rizzo ha sbagliato e finora non ho visto scuse o rettifiche.
R.

Anonimo ha detto...

innanzitutto non è che la cei "possa" fare una donazione al vaticano. la cei DEVE dare una percentuale delle sue entrate al vaticano.
ma se a noi l'unica cosa che interessa e che il corriere si sia sbagliato, beh... ci si contenta di poco.

Raffaella ha detto...

Enno'! Non ribaltiamo la frittata.
Prima si contesta che il Corriere abbia sbagliato e ora si dice che non e' importante?
Ma allora si tratta di mera provocazione...
Non si possono scrivere inesattezze o falsita'. Se non ci sara' rettifica, dovro' considerare il Corriere una fonte poco attendibile.
R.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
ti sei inalberata per un'inesattezza del Corriere, giornale sinistrorso e prodiano che piace tanto ai vari Tettamanzi di Turno, a Don Sciortino, alla Caritas, a molti Vescovoni progressisti(come li definirebbe il Bossi).
In realtà, nel caso di specie, io non ci vedo quel "macroscopico errore" che hai pesantemente stigmatizzato.
Perché? Semplice: perché nella Chiesa vige la legge fisica dei "vasi comunicanti" e la distinzione, formalmente ineccepibile, tra Vaticano e Cei, sul piano pratico lascia il tempo che trova, sfuma in sottigliezze da azzecarbugli. In definitiva si tratta di soldi che vanno alla Chiesa Cattolica, che poi se li ripartisce come meglio crede.
Quindi, su materie di contribuzioni volontarie di carattere finanziario alla Chiesa, il partire "lancia in resta contro il Corrierone (che ribadisco non mi piace per nulla), rischia di causare la spuntatura della lancia.
Forse è più saggio non "toccare e non insistere" su certi argomenti, specie di questi tempi.

Raffaella ha detto...

Nel diritto la forma e' sostanza.
Ritengo che i giornalisti debbano essere precisi e preparati, sempre, indipendentemente dall'argomento e dalla testata.
R.

gemma ha detto...

beh...mi pare che l'abbia notato anche l'Osservatore, o no?? L'informazione professionale è fatta anche di distinguo, altrimenti l'uomo della strada non ne avrebbe bisogno
Peggio di così riguardo alla propaganda contro l'otto per mille temo che non potrebbe andare. Le librerie pullulano di dossier contro gli"ori" del Vaticano, a firma di giornalisti sia di destra che di sinistra (direi che anche in questo ormai la chiesa è bipartisan)

gemma ha detto...

ah proposito di giornali, e a proposito della famosa inchiesta su panorama sui preti gay, mi si perdoni il riferimento alla stampa del gossip che sto per fare ma sul settimanale femminile da lui diretto i
n uno dei numeri scorsi, il direttore si esibiva in un "basta con questi attacchi alla chiesa!" Peccato che quel numero godesse, guarda caso, dell'abbinamento, guarda caso, con il panorama dalla copertina con le unghie clericali laccate (massima diffusione all'inchiesta???) Non sono affezionata lettrice della rivista in questione, ma la parrucchiera, dove lo si può sfogliare, mi dice che solitamente non compra panorama, ma in quell'occasione li ha trovati in vendita insieme, allegati. E così proprio quel numero faceva bella vista nel suo negozio. Guarda caso...proprio quel numero, a massima diffusione. Forse perchè anche chi solitamente non lo legge potesse gridare basta attacchi alla chiesa, in linea col direttore, chissà...