martedì 26 ottobre 2010

Immigrati, Il Papa: lo Stato ha il diritto di difendere proprie frontiere (Bandini)

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Messaggio del Papa per la Giornata del Migrante e del Rifugiato: Anche nel caso dei migranti forzati la solidarietà si alimenta alla "riserva" di amore che nasce dal considerarci una sola famiglia umana e, per i fedeli cattolici, membri del Corpo Mistico di Cristo: ci troviamo infatti a dipendere gli uni dagli altri, tutti responsabili dei fratelli e delle sorelle in umanità e, per chi crede, nella fede

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Immigrati, Papa: Stato ha il diritto di difendere proprie frontiere

(Marinella Bandini)

Città del Vaticano, 26 ott (Il Velino)

"Preghiamo insieme Dio (...) perché ci aiuti ad essere, ciascuno in prima persona, uomini e donne capaci di relazioni fraterne; e, sul piano sociale, politico ed istituzionale, si accrescano la comprensione e la stima reciproca tra i popoli e le culture": è l'auspicio formulato dal Papa nel Messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 16 gennaio 2011 sul tema "Una sola famiglia umana".
Il testo - presentato oggi in Vaticano - contiene l'esortazione che "i cuori si aprano all'accoglienza cristiana e di operare perché crescano nel mondo la giustizia e la carità, colonne per la costruzione di una pace autentica e duratura".
In un mondo segnato dalla globalizzazione e dal multiculturalismo, in cui "l'umanità diviene sempre più interconnessa", Benedetto XVI auspica che "si possa trovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto delle legittime differenze", a partire dalla considerazione che "il senso profondo di questo processo epocale e il suo criterio etico fondamentale sono dati proprio dall'unità della famiglia umana e dal suo sviluppo nel bene".
Il testo ribadisce i capisaldi della dottrina sociale della Chiesa in materia: il "diritto a emigrare" così come il diritto degli stati di "regolare i flussi migratori e di difendere le proprie frontiere", il "rispetto dovuto alla dignità di ciascuna persona umana" così come "il dovere" dello straniero di "integrarsi nel Paese di accoglienza, rispettandone le leggi e l'identità nazionale".
Il mondo dei migranti è "vasto e diversificato. Conosce esperienze meravigliose e promettenti, come pure, purtroppo, tante altre drammatiche e indegne dell'uomo e di società che si dicono civili".
Il Messaggio considera in particolare la situazione dei rifugiati e degli altri migranti forzati, di cui auspica "il rispetto dei diritti, come pure delle giuste preoccupazioni per la sicurezza e la coesione sociale".
Un capitolo a parte meritano gli istudenti stranieri: "Si tratta di una categoria anche socialmente rilevante in prospettiva del loro rientro, come futuri dirigenti, nei Paesi di origine.
Essi costituiscono dei 'ponti' culturali ed economici tra questi Paesi e quelli di accoglienza, e tutto ciò va proprio nella direzione di formare 'una sola famiglia umana'. (... Nella scuola e nell'università si forma la cultura delle nuove generazioni: da queste istituzioni dipende in larga misura la loro capacità di guardare all'umanità come ad una famiglia chiamata ad essere unita nella diversità".

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