lunedì 18 ottobre 2010

Settimana Sociale: Il riconoscimento della dignità della vita del migrante è l'esplicita declinazione di un valore non negoziabile (Izzo)

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Chiedo scusa per la latitanza :-))

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SETTIMANA SOCIALE: INCLUSIONE E' "VALORE NON NEGOZIABILE"

Salvatore Izzo

(AGI) - Reggio Calabria, 17 ott.

"La paura dello straniero, il rifiuto ed i pregiudizi non possono trovare casa nella comunita' ecclesiale che anche attraverso i suoi pastori e' chiamata ad un di piu' di accoglienza, di rispetto e di condivisione.
Il riconoscimento della dignita' della vita del migrante e' l'esplicita declinazione di un valore non negoziabile e premessa indispensabile per la costruzione di un bene comune".
E' la posizione emersa alla Settimana Sociale dei cattolici italiani, riferita da Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli, coordinatore delle sessione tematica sul tema "Includere le nuove presenze".
Nella giornata conclusiva della 46a Settimana sociale dei cattolici italiani, Olivero ha ribadito la necessita' di "cambiare la legge sulla cittadinanza con particolare riferimento agli oltre 600 mila minori nati in Italia e figli di stranieri", riducendo " i tempi, la discrezionalita' e l'eccessiva e pericolosa burocrazia".
Inoltre, si avverte "la necessita' di predisporre specifici percorsi per l'inclusione e l'esercizio della cittadinanza: diritto di voto almeno alle elezioni amministrative, servizio civile, coinvolgimento nelle associazioni ecclesiali e nelle aggregazioni giovanili".
Per Olivero, e' "necessaria una inclusione dal basso, che passa attraverso il protagonismo degli stessi immigrati, sia in associazioni proprie che nel contesto di organizzazioni locali e nazionali".
E' importante, poi, "valorizzare le eccellenze, garantendo pari opportunita' sia nel riconoscimento dei titoli di studio sia attraverso strumenti di sostegno per l'accesso a livelli di studio superiori e universitari". L'immigrazione, infatti, e' ormai "un fenomeno strutturale del Paese che sta uscendo dalla fase emergenziale" ma "il percorso di tutela dei diritti fondamentali della persona immigrata non e' completo e presenta ancora punti deboli e problematici".
Dalla riflessione sulla cittadinanza emerge che "l'informazione corretta, un linguaggio non discriminatorio, la diffusione delle esperienze positive costituiscono un passaggio importante nella lettura realistica del fenomeno migratorio". La risoluzione dei problemi, ha concluso Olivero, deriva da "una lettura attenta e intelligente, libera da pregiudizi ideologici e aperta a prospettive sempre nuove che coinvolgano insieme istituzioni e societa' civile" ed e' fondamentale un "ruolo attivo e nuovo delle comunita' ecclesiali, non solo nell'accoglienza ma anche nella tutela dei diritti".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ok i diritti, ma perchè dei doveri, dei "termini dell'integrazione", "nel pieno rispetto della legalità", non ne parlano mai?
Ma come fanno ad essere così sicuri di avere, loro e solo loro, "una lettura attenta e intelligente, libera da pregiudizi ideologici"?
Perchè non provano a seguire un pochino il buon senso e l'equilibrio di Papa Benedetto?

"Superata la fase dell'emergenza, nella quale la Chiesa si è spesa con generosità per la prima accoglienza, è necessario passare a una seconda fase, che individui, nel pieno rispetto della legalità, i termini dell'integrazione. Ai credenti, come pure a tutti gli uomini di buona volontà, è chiesto di fare tutto il possibile per debellare quelle situazioni di ingiustizia, di miseria e di conflitto che costringono tanti uomini a intraprendere la via dell'esodo, promuovendo nel contempo le condizioni di un inserimento nelle nostre terre di quanti intendono, con il loro lavoro e il patrimonio della loro tradizione contribuire alla costruzione di una società migliore di quella che hanno lasciato. Nel riconoscere il protagonismo degli immigrati, ci sentiamo chiamati a presentare loro il Vangelo, annuncio di salvezza e di vita piena per ogni uomo e ogni donna."

Ma queste parole del Papa per la Settimana Sociale dei Cattolici non le ha rilanciate nessuno, mentre si può scommettere che da domani tutti riporteranno quelle di Olivero come la posizione ufficiale della Chiesa.
Non provandoci per nulla ad ascoltare e comprendere il disagio della gente semplice in tema di migrazioni e limitandosi a scagliare accuse di razzismo e xenofobia, non fanno altro che allontanare la gente dalla Chiesa e aprire la strada a pericolosissime derive, come i recenti sondaggi tedeschi dimostrano...