venerdì 5 novembre 2010

Gotti Tedeschi ai PM: "Data la mia relativa non esperienza degli affari della Santa Sede, io ho dovuto, sin dal primo momento, appoggiarmi necessariamente all'esperienza e alle capacità professionali del dottor Cipriani" (Apcom)

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Ior/ Gotti Tedeschi a pm: mi sono affidato a capacità Cipriani

Il verbale del presidente della 'banca vaticana'

"Data la mia relativa non esperienza degli affari della Santa Sede, io ho dovuto, sin dal primo momento, appoggiarmi necessariamente all'esperienza e alle capacità professionali del dottor Cipriani".
Così ha detto il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, nel corso dell'interrogatorio reso agli inquirenti della Procura di Roma lo scorso 30 settembre. Il manager è indagato per omesse dichiarazioni in violazione della normativa antiriciclaggio, insieme al direttore generale della 'banca vaticana' Paolo Cipriani. Il verbale di 91 pagine è stato depositato nelle scorse settimane al tribunale del riesame della Capitale.
"Non ho avuto il tempo di dire 'nei prossimi dodici, ventiquattro mesi, io svolgo una curva di apprendimento progressivo e fra dodici mesi prenderò le decisioni', mi sono reso conto che non c'era tempo; non c'era tempo anche perché c'erano stati piccoli segnali da parte della Banca d'Italia e, credo, dal mercato, che era opportuno che io accelerassi immediatamente la revisione delle procedure".
Anche perché, aggiunge il banchiere, "c'era stato un problema, quello di questo Monsignor Messina, c'era stato un trasferimento da San Marino in Santa Sede di alcune somme che avevano creato un incidente, per cui la Banca d'Italia mi aveva detto immediatamente 'guarda questi fatti' per cui avevo già avuto dei segnali, per cui non ho avuto tempo per dire 'voglio prima capire come funziona e poi farò le cose' ho dovuto immediatamente intervenire nel fare le cose ed ho fatto evidentemente, identificandomi con il Cipriani, basandomi sulla sua esperienza, sulla sua conoscenza di ogni fatto".
Gotti Tedeschi ha quindi ricordato di essere stato nominato presidente dell'Istituto "quasi un anno fa, assumendone poi l'incarico progressivamente nel mese di ottobre/novembre: è un incarico che io svolgo due giorni e mezzo alla settimana, perché gli altri giorni sto a Milano. Conseguentemente non è un incarico che mi ha assorbito in questo periodo, a tempo pieno". Lo Ior - continua l'alto dirigente - "l'Istituto che fa capo alla Santa Sede, per garantire con la sua operatività, la credibilità della stessa Santa Sede, non può più permettersi di fare o nascondere dei fatti che possono mettere in discussione la credibilità" del Vaticano. Gotti Tedeschi ha spiegato di avere subito identificato, al suo arrivo allo Ior, "quasi un anno fa", questa necessità e che "il segretario di Stato Cardinale Bertone ha condiviso totalmente questa mia visione".

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Bene! Salti fuori la verita'. Ciascuno si assuma le proprie responsabilita' e chi e' innocente abbia il coraggio di difendersi fino in fondo...costi quel che costi e chiunque ci vada di mezzo!
R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, Raffa, mi pare che i contorni della vicenda si stiano facendo sempre più chiari. Così come si stanno consolidando le impressioni che avevamo avuto fin dall'inizio. Gotti Tedeschi è stato piuttosto esplicito, considerando la posizione che occupa. Se abbiamo capito noi, possono capire benissimo anche i PM dove andare a parare per arrivare presto alla verità completa...
Alberto

Raffaella ha detto...

Esatto! :-)
Mi pare che l'avviso di garanzia a Gotti Tedeschi sia semplicemente un "atto dovuto" visto che e' il Presidente dello Ior.
A questo punto non e' difficile scoprire chi ha autorizzato il trasferimento dei fondi e perche'.
Potrebbe essere una semplice "svista".
Sara' la magistratura a stabilirlo anche grazie alla collaborazione piena del Presidente Gotti Tedeschi.
Inquietante il fatto che qualcuno abbia cercato di impedirgli di andare in procura.
R.