Su segnalazione di Alessia leggiamo:
Pio XII, gli ebrei romani al papa
"Tenere conto nostra sensibilità"
ROMA- Nuovi dubbi delle comunità ebraiche sulla beatificazione di Papa Pio XII. In occasione della visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma del 17 gennaio, gli esponenti della Comunità romana chiedono di tenere conto della "loro sensibilità" sul tema e di spiegare bene se la beatificazione di papa Pacelli implichi anche un giudizio storico sul suo operato.
Se il decreto che riconosce le "eroiche virtù" di Pio XII - fanno osservare dalla Comunità ebraica romana - è un omaggio alla profonda fede cattolica del papa "allora non c'è alcun problema. Come è stato già detto è un affare interno alla Chiesa sul quale gli ebrei non hanno diritto nè interesse ad intervenire". Ma se quelle "eroiche virtù" sono un "pieno giudizio storico" sull'operato del suo pontificato, allora "il discorso è diverso e non può essere ignorato da parte ebraica".
Non c'è inoltre - proseguono gli ebrei romani - nessuna "emozionalità" nelle reazioni ebraiche al decreto di Benedetto XVI: "A parte il fatto che le emozioni di per sè non sono un fatto negativo, è evidente che si sta parlando di avvenimenti cruciali e dolorosissimi per gli ebrei". "Dunque - hanno aggiunto - non può essere sottovalutato che la decisione di Ratzinger abbia toccato un punto delicatissimo della memoria ebraica".
"Si tratta ora di vedere quale sarà la risposta", anche perchè l'intervento del Papa sulla Shoah, "pur essendo assolutamente ben accetto" non ha però smosso una virgola riguardo alle diversità di giudizio sul papa Pacelli.
C'è poi un'altra ipotesi che preoccupa la comunità ebraica romana: quella che Pio XII possa essere beatificato nella stessa data presunta per la beatificazione di Giovanni Paolo II, il 16 ottobre del prossimo anno, in concomitanza con l'anniversario della sua elezione a Papa. Se così fosse - osservano le fonti della comunità - "papa Pacelli sarebbe proclamato beato nel giorno della ricorrenza della deportazione degli ebrei romani il 16 ottobre del 1943".
Questi i temi che saranno al centro della Consiglio della Comunità di domani sera, allargato ai saggi e ai rabbini romani e al quale parteciperanno, oltre a Riccardo Pacifici, presidente della Comunità di Roma, il rabbino capo Riccardo Di Segni e il presidente dell'Unione delle comunità, Renzo Gattegna.
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Il fatto che Benedetto XVI abbia firmato il decreto sulla eroicita' delle virtu' dei due Pontefici nello stesso giorno non significa che essi verranno beatificati contemporaneamente.
Anche perche' la causa di Giovanni Paolo II e' molto avanzata, mentre quella di Pio XII manca tuttora di un elemento essenziale: un miracolo accertato.
Alla domanda della comunita' ebraica rispose a suo tempo Giovanni Paolo II nel corso dell'omelia della Santa Messa di beatificazione (quella si' contemporanea!) di Pio IX e Giovanni XXIII:
"Nel contesto dell'Anno Giubilare, è con intima letizia che procedo alla beatificazione di due Pontefici, Pio IX e Giovanni XXIII, e di tre altri servitori del Vangelo nel ministero e nella vita consacrata: l'Arcivescovo di Genova Tommaso Reggio, il sacerdote diocesano Guillaume-Joseph Chaminade, il monaco benedettino Columba Marmion.
Cinque personalità diverse, ciascuna con una sua fisionomia e una sua missione, tutte accomunate dall'anelito alla santità. E' appunto la loro santità che oggi riconosciamo: santità che è rapporto profondo e trasformante con Dio, costruito e vissuto nel quotidiano impegno di adesione alla sua volontà. La santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e condizionamenti propri della nostra umanità.
Beatificando un suo figlio la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all'imitazione e alla venerazione per le sue virtù, a lode della grazia divina che in esse risplende".
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/2000/documents/hf_jp-ii_hom_20000903_beatification_it.html
