mercoledì 23 dicembre 2009
Nota di padre Lombardi sul Decreto “sulle virtù eroiche” di Pio XII
Nota di padre Lombardi sul Decreto “sulle virtù eroiche” di Pio XII
La firma da parte del Papa del Decreto “sulle virtù eroiche” di Pio XII ha suscitato un certo numero di reazioni nel mondo ebraico, probabilmente perché si tratta di una firma il cui significato è chiaro nell’ambito della Chiesa cattolica e degli “addetti ai lavori”, e può meritare alcune spiegazioni per un pubblico più vasto, in particolare quello ebraico, comprensibilmente molto sensibile a tutto ciò che riguarda il periodo storico della Seconda Guerra Mondiale e dell’Olocausto.
Quando il Papa firma un Decreto “sulle virtù eroiche “ di un Servo di Dio, cioè di una persona di cui è stata introdotta la Causa di beatificazione, conferma la valutazione positiva che la Congregazione delle Cause dei Santi ha già votato - dopo attento esame degli scritti e delle testimonianze – sul fatto che il candidato ha vissuto in modo eminente le virtù cristiane e ha manifestato la sua fede, la sua speranza, la sua carità, in grado superiore a ciò che si attende normalmente dai fedeli. Perciò può essere proposto come modello di vita cristiana al popolo di Dio. Naturalmente si tiene conto in questa valutazione delle circostanze in cui la persona ha vissuto, occorre quindi un esame dal punto di vista storico, ma la valutazione riguarda essenzialmente la testimonianza di vita cristiana data dalla persona (il suo intenso rapporto con Dio e la continua ricerca della perfezione evangelica – come diceva il Papa sabato scorso nel suo discorso alla Congregazione delle Cause dei Santi), e non la valutazione della portata storica di tutte le sue scelte operative.
Anche una eventuale successiva Beatificazione si colloca nella stessa linea, di proporre al popolo di Dio – con l’ulteriore conforto del segno di grazie straordinarie date da Dio per intercessione del Servo di Dio – un modello di vita cristiana eminente.
In occasione della Beatificazione di Giovanni XXIII e di Pio IX, Giovanni Paolo II affermava: “La santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e condizionamenti propri della nostra umanità. Beatificando un suo figlio, la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all’imitazione e alla venerazione per le sue virtù a lode della grazia divina che in esse risplende” (3.9.2000).
Ciò non intende dunque minimamente limitare la discussione circa le scelte concrete compiute da Pio XII nella situazione in cui si trovava. Per parte sua, la Chiesa afferma che sono state compiute con la pura intenzione di svolgere al meglio il servizio di altissima e drammatica responsabilità del Pontefice. In ogni caso, l’attenzione e la preoccupazione di Pio XII per la sorte degli ebrei – cosa che certamente è rilevante per la valutazione delle sue virtù – sono largamente testimoniate e riconosciute anche da molti ebrei.
Rimane quindi aperta anche in futuro la ricerca e la valutazione degli storici nel loro campo specifico. E nel caso concreto si comprende la richiesta di avere aperte tutte le possibilità di ricerca sui documenti. Già Paolo VI aveva voluto favorire rapidamente tale ricerca con la pubblicazione dei volumi degli Actes et Documents. Per l’apertura completa degli archivi – come si è detto più volte – occorre provvedere all’ordinamento e alla catalogazione di una massa enorme di documenti, che richiede un tempo tecnico ancora di alcuni anni.
Quanto al fatto che i Decreti sulle virtù eroiche di Papa Giovanni Paolo II e Pio XII siano stati promulgati nello stesso giorno, ciò non significa un “abbinamento” delle due Cause da ora in poi. Le due Cause sono del tutto indipendenti e seguiranno ciascuna il proprio iter. Non vi è quindi nessun motivo di ipotizzare un’eventuale Beatificazione contemporanea.
Infine, le disposizioni di grande amicizia e rispetto del Papa Benedetto XVI verso il popolo ebraico sono state già testimoniate moltissime volte e trovano nel suo stesso lavoro teologico una testimonianza inconfutabile. E’ chiaro quindi che la recente firma del Decreto non va in alcun modo letta come un atto ostile contro il popolo ebraico e ci si augura che non sia considerata un ostacolo sul cammino del dialogo fra l’ebraismo e la Chiesa cattolica. Ci si augura anzi che la prossima visita del Papa alla Sinagoga di Roma sia occasione per riaffermare e rinsaldare con grande cordialità questi vincoli di amicizia e di stima.
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17 commenti:
che ne pensi raffaella?
fabio
Preferisco astenermi da ogni commento anche alla luce di come agenzie e giornali online stanno presentando la nota.
R.
Sono allibita dal fatto che il Santo Padre sia costretto a spiegare i propri atti tramite Padre Lombardi. Il Papa non deve spiegazioni a nessuno, men che meno alla comunità ebraica mondiale. Il Papa non deve giustificare la sua decisione di aver voluto onorare con il titolo di Venerabile il suo grande predecessore Pio XII.
A questo punto io mi sento autorizzata a contestare i silenzi della comunità ebraica riguardo Gaza, per fare solo un piccolo esempio, o il trattamento riservato ai cristiani in Terra Santa che mi pare ignorato dalla suddetta comunità.
E poi, Raffa questa nota di Padre Lombardi, basterà? Sicuramente no.
Alessia
Mi urtano moltissimo i titoli delle agenzie e dei giornali online.
R.
zerbini!
Peggio, professionisti della disinformazione. Già si sapeva che le "virtù eroiche" di un Papa nulla hanno a che vedere con le valutazioni storiche, già si sapeva che le beatificazioni di GPII e Pio XII non sarebbero avvenute contemporaneamente. A quanto pare mentre vi è un surplus di miracoli per GPII, i medesimi, a 50 anni dalla morte, non sono stati ancora identificati per pio XII.
Alessia
A dire il vero nella nota ho ritrovato molte cose già dette e già scritte su questo blog nei giorni scorsi. Anzi, dopo la citazione di GPII, ho addirittura creduto che p. Lombardi ne fosse lettore assiduo.
A leggerele news del Sole 24 Ore pare che alla visita alla Sinagoga di Roma, ammesso e non concesso venga confermata, parteciperà una delegazione del Gran Rabbinato di Israele. Sarà l'occasione per parlare della spiacevole situazione dei cristiani in Terra Santa?
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/12/Papa-Sinagoga-visita-delegazione-Gran_Rabbinato.shtml?uuid=930a1c00-efb2-11de-b4be-a6cf520e4afe&DocRulesView=Libero
Alessia
Secondo me il problema non è Pio XII, il problema è Benedetto XVI.
E' inutile: hanno un pregiudizio nei suoi confronti in quanto è tedesco. E' la stessa situazione che Giovanni Paolo aveva con il patriarcato Ortodosso. Siccome era polacco non si discuteva (russi e polacchi hanno ataviche rivalità e rancori).
P.Lombardi può far tutte le note che vuole, rimarranno sempre della stessa idea....
Raffa, chiedi a Maghella se il 2010, mediaticamente corretto parlando, sarà migliore o peggiore per il nostro Papa Benedetto. A me pare che quest'anno si sia raggiunto lo zenit, ma al peggio non vi è limite. Cosa escogiteranno per attaccarlo il prossimo anno? Il nostro Papa è un giusto e come si sa i giusti non sono destinati a raccogliere consensi in questo mondo che non conosce giustizia, ma odio, disprezzo e calunnia. Tranne poi piangerli e rimpiangerli dopo, quando è troppo tardi.
Alessia
con la differenza che almeno Giovanni Paolo II aveva alcuni collaboratori pronti a far quadrato per difenderlo (infatti lo scarso dialogo con gli ortodossi è sempre stato imputato alla freddezza di questi e non a eventuali limiti di Wojtyla) mentre Benedetto XVI viene spesso lasciato solo e nell'opinione pubblica passa l'idea che qualsiasi cosa sia colpa sua.
Cara Alessia, credevo che l'anno scorso si fosse toccato il fondo dei fondi, poi mi sono ricreduta.
Il 2009 e' andato oltre ogni immaginazione, ma ormai ci abbiamo fatto il callo.
Anonimo delle 13.35, bollo e controbollo!
R.
raffa, ti segnalo da La Croix il Blog Vue de Rome di Frédéric Mounier: Pie XII, l’incompréhension e in particolare le appassionate parole in difesa di Pio XII e Benedetto XVI di una partecipante ebrea:
vedi post Rébecca le 22 déc 18.21
http://rome-vatican.blogs.la-croix.com/pie-xii-lincomprehension/2009/12/21/
Alessia
Questa Chiesa non la capisco.... è esageratamente prudente con gliebrei, ha paura del mondo islamico.
Però alza la voce e bastona i suoi.... indipendetemente della posizione che rivestono...meglio se sono dichiarati tradizionalisti. Non mi meraviglierei dunque se un domani agli ebrei e musulmani vengano riservati i migliori scranni e invece il rogo ai cristiani.
Vale a dire il caro p. Lombardi sembra non curarsi delle migliia di cristiani che soffrono e vengono perseguitati in odio alla fede sia in terra santa che in tanti paesi di spiccfata e forte fede musulmana. buon Anno p. Lombardi.
per alessandra mirabella: Purtroppo, hai ragione il pregiudizio verso Benedetto XVi è troppo forte il perché? lo hai detto tu stessa nel tuo post.
E' rivoltante e nauseante vedere, come una persona debba essere giudicata nelle sue azioni perchè tedesco e perchè ha avuto la sfortuna di nascere in un periodo storico disgraziato per tutti. Storicamente, non sono solo gli ebrei ad aver pagato caro quel periodo; comunque, questa è la dimostrazione pratica dei risultati di venti anni e più di zerbinaggio nei confronti di tutti altro che dialogo.
Questo, secondo me è il motivo per cui la chiesa il Papa e la religione cristiana, non avranno mai il rispetto che hanno le altre religioni. E' facile calpestare i cristiani e lo diventa ancora di più se proprio internamente alla chiesa, c'è chi nonostante il lavoro di Benedetto XVI, continua la strategia dello zerbinaggio vergognoso appunto.
povero pio xii,attaccato in vita,disprezzato dal vaticano anche ora che è morto.
meglio i lefevbvriani di questa chiesa.
CHE DIO ABBIA PIETA' DELLA SUA CHIESA E CHE DIA LA FORZA A BENEDETTO XVI DI SUPERARE GLI ATTACCHI CONTINUI DEI LUPI AFFAMATI CHE LO CIRCONDANO.
IL FUMO DI SATANA HA DIVORATO IL CERVELLO, IL CUORE E L'ANIMA DI MOLTI.
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