Clicca qui per leggere il commento di La Rocca e l'intervista al card. Re.
A me personalmente interessa molto questo passaggio:
Papa Ratzinger, intanto, sul ritorno in auge del caso è "molto preoccupato". Chi gli sta vicino nel Palazzo Apostolico riferisce che Benedetto XVI "è deciso a capire cosa c'è veramente dietro a tutta questa vicenda" e non nasconde di essere fortemente "contrariato" dal sospetto che la storia sia animata da una sorta di grande "burattinaio" nascosto nei piani alti della curia vaticana.
Una clamorosa manovra dietro la quale - stando all'identikit tracciato dallo stesso Vittorio Feltri a Dino Boffo durante il pranzo di lunedì scorso in un ristorante milanese e alle notizie riportate da alcuni giornali nei giorni scorsi - ci sarebbe nientemeno che il direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Battista Vian, "ispirato" dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, per mettere in difficoltà il duo cardinalizio Bagnasco-Ruini. E forse proprio per questo motivo da qualche giorno il Papa ha avviato riservatamente una serie di colloqui con cardinali ed alti prelati di curia per "cercare di saperne di più". "Se fosse vero che l'autore occulto del caso-Boffo si trova in Vaticano, a squallore si aggiungerebbe altro squallore e le autorità ecclesiastiche preposte non potrebbero fare finta di niente", commenta il vescovo Domenico Mogavero, giurista, presidente del Consiglio per gli Affari Giuridici della Cei, che non a caso invoca "chiarezza e pulizia per il bene della Chiesa".
http://www.repubblica.it/politica/2010/02/03/news/cei_feltri-2171089/
Attenzione, pero'! Non giudichiamo prima di conoscere la situazione e soprattutto prima di sapere con certezza se si stanno effettivamente svolgendo questi colloqui.
R.
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2 commenti:
Meno male che non siamo ai tempi dei papa Borgia e che si usino le veline invece dei veleni, fornendo occupazione a un gran numero di giornalisti. Eufemia
Vorrei segnalare una cosa che francamente mi fa specie. Purtroppo molti fra gli ecclesisastici oggi sembrano aver dimenticato le più elementari regole della diplomazia, non quella finalizzata ad oscurare ma quella finalizzata a rispettare.
Sua ecc., mons. Mogavero è, forse, a conoscenza di autorità ecclesiastiche preposte che fanno finta di niente?
Se ne è a conoscenza, perchè non utilizza i canali istituzionali per far udire la propria voce?
L'Ecc.mo pensa, inoltre, che l'espressione "le autorità ecclesiatiche preposte" sia talmente equivoca da non essere chiara?
Io non conosco le intenzioni per cui l'illustre Monsignore si esprima in questi modi ma, poco equivocamente, questo suo modo di parlare sembra un attacco che da alcuni ambiti della C.E.I. sia rivolto ai piani più alti del Palazzo Apostolico: come da copione seguirà una smentita?
Un Vescovo, particolarmente il Vescovo in questione, sia per il ruolo che per il suo curriculum obiettivamente di tutto rispetto, non può esprimersi in questo modo!
Che delusione il Domenico nazionale!
Piero
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