martedì 9 febbraio 2010

Il Vaticano e la guerra che non c’è (Luigi Accattoli)

Clicca qui per leggere il commento di Luigi Accattoli per "Liberal" segnalatoci da Mariateresa.

9 commenti:

Piero ha detto...

Mi limito a riprodurre alcune espressioni del commento di Padre Scalese richiamate già da Raffaella:

"A nessuno è venuto in mente che il Direttore del Giornale potrebbe stare sghignazzando alle spalle della Chiesa. Prima ha preso un granchio madornale: già, ma ci si doveva fidare “istituzionalmente” della fonte! Eh no, un giornalista serio dovrebbe sempre verificare le proprie fonti prima di pubblicare una notizia. Poi riconosce l’errore, e pensa di cavarsela con un trafiletto, concedendo magnanimamente l’onore delle armi alla sua vittima. Eh no, dopo il cancan scatenato, il minimo che ci si sarebbe aspettati erano le dimissioni. Adesso cerca di scrollarsi di dosso qualsiasi responsabilità, facendo credere che si tratta solo di una faida intraecclesiale: «Io che c’entro con le vostre lotte intestine? Sono fatti vostri».

E noi che gli andiamo dietro pensando che il Segretario di Stato abbia bisogno di passare sottobanco al Dott. Feltri certe carte per rimuovere Boffo dalla direzione di Avvenire! Ma la “personalità della Chiesa della quale ci si deve fidare istituzionalmente” non potrebbe essere, molto più semplicemente, un modestissimo impiegatuccio di una qualsiasi delle curie delle oltre duecento diocesi italiane, visto che quei documenti giacevano da tempo sui tavoli di tutte le cancellerie vescovili?

Penso che, come Chiesa, dovremmo mostrare un po’ piú di carattere e reagire a questo assedio."

Sottoscrivo.
Piero

Anonimo ha detto...

Ce ne fossero di Accattoli fra i vaticanisti.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffa, da Settimo cielo:
Caso Vian-Bertone. La parola alla difesa
Alessia

Raffaella ha detto...

Vado a leggere...ho un po' di paura, cara Alessia, ma vado :-)
R.

mariateresa ha detto...

l'ho letto ma non dice niente di speciale.Sarà un godiolo leggere il servizio dell'espresso con relativo articolo appaiato di Damilano.Scommettiamo?

Anonimo ha detto...

C'e dell'altro, Raffa:
Il Foglio: "Si cerca di silenziare l'informazione libera e amica"
http://www.italiainformazioni.com/giornale/politica/80129/foglio-cerca-silenziare-linformazione-libera-amica.htm
Alessia

Anonimo ha detto...

Dal Foglio, Raffa, per ora solo per abbonati, ma desidero tu possa leggerlo:
9 febbraio 2010

Risposta dell'Elefante alla Segreteria di stato
Il 23 gennaio il Foglio diede notizia del disappunto manifestato al Papa dal cardinal Ruini nel corso di un’udienza dei primi del mese. Oggetto del disappunto, accolto da una attenta preoccupazione del Papa e dalla sua dichiarata intenzione di appurare lo stato delle cose e decidere di conseguenza, erano le pressioni, anche di parte vaticana, che avevano avvalorato mesi prima la liquidazione del direttore di Avvenire, Dino Boffo, indotta con la pubblicazione di un documento calunnioso e falso, redatto nel più tipico stile dei regimi di polizia degli anni Trenta.

Nell’articolo del Foglio si sosteneva che il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, si era lasciato usare da ambienti laici e psotfemministi, mostrando una “spregiudicata ingenuità”, e si indicava nell’informazione vaticana del Corriere della Sera lo specchio di questo improprio narcisismo curiale. Le responsabilità eventuali del segretario di stato, Tarcisio Bertone, non erano tirate in ballo neanche indirettamente, sebbene il collegamento funzionale dell’Osservatore e del primo ministro del Papa sia del tutto ovvio. Il cardinal Ruini smentì il giorno dopo di aver rivelato il contenuto di un suo incontro con il Pontefice, e noi, come sempre facciamo, doverosamente riportammo la smentita. Dopo sette giorni, il 30 gennaio, Vittorio Feltri confermava la nostra ricostruzione del “caso Boffo” con un’intervista esplicita. E poi incontrava personalmente il dottor Boffo, domandandogli (circostanza mai smentita): “Perché Vian ce l’ha tanto con lei? Perché Bertone ce l’ha tanto con lei?”.

Questi i fatti, per quanto ci riguarda. Di Gendarmerie, plichi postali e altri molti e notevoli dettagli pettegoli, sui quali si intrattiene un inusuale e febbrile comunicato della segreteria di stato vaticana, associandoli addirittura a un giudizio finale di “deplorazione” attribuito a Benedetto XVI, non ci siamo occupati che di striscio, riferendo le altrui cronache con il beneficio di inventario.

Nell’interpretazione dei fatti ci siamo comportati con la consueta libertà di tono e, pur contrari alla pena di morte, abbiamo sarcasticamente ipotizzato che nel giro di qualche tempo la Santa Sede avrebbe provveduto a “decapitare” il professor Vian, sostituendolo con un giornalista o funzionario che sia meno innamorato delle chiacchiere di portineria (4 febbraio). E giusto ieri (9 febbraio) cercavamo di spiegare le ragioni non banali, non solo di potere, del conflitto che ha opposto l’autorevole e prepotente segretario di stato all’autorevole e resistente vertice della Conferenza episcopale. Dalla violenza verbale inconcludente del comunicato ufficiale, scritto dal professor Vian dopo ben 17 giorni di esitazione, si evince che, oltre ad avvalorare la cacciata di uno stimato giornalista cattolico, delegittimandolo con un’intervista piazzata sul Corriere tra la “velina” delatoria e le dimissioni, ora si cerca di silenziare ed esporre alla gogna l’informazione laica, libera e amica che denuncia il fattaccio e ne spiega le ragioni.

Un’ultima notazione. Che il professor Vian attribuisca al Foglio, dicasi al Foglio, l’intenzione di nuocere al Papa, a Benedetto XVI, a Joseph Ratzinger, dimostra che la mancanza di senso dell’umorismo è il complemento essenziale di ogni umana vanità.

Leggi Gli incontri di Ruini, Papa compreso, e gli ultimi fuochi del caso Boffo - Leggi Feltri spiega perché non poteva non credere al delatore del Vaticano - Leggi Perché quello in atto in Vaticano non è uno scontro di potere
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Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie Alessia :-)

mariateresa ha detto...

palle, caro elefantino, palle.