lunedì 22 febbraio 2010

Lectio divina del Santo Padre al clero romano: i passi della Lettera agli Ebrei citati (Osservatore Romano)


INCONTRO CON I PARROCI E I SACERDOTI DELLA DIOCESI DI ROMA: "LECTIO DIVINA" DEL SANTO PADRE

Lettera agli Ebrei: testo integrale

La meditazione su tre passi della Lettera agli Ebrei

Per la sua lectio divina Benedetto XVI ha preso spunto dai passi della Lettera agli Ebrei che pubblichiamo di seguito.

5, 1-10

Ogni sommo sacerdote, scelto tra gli uomini, viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di essere fatto sommo sacerdote, ma colui che gli disse: "Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato", gliela conferì come è detto in un altro passo: "Tu sei sacerdote per sempre, secondo l'ordine di Melchisedek". Nei giorni della sua vita terrena, egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato proclamato da Dio sommo sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec.

7, 26-28

Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.

8, 1-2

Ora, il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito.

(©L'Osservatore Romano - 22-23 febbraio 2010)

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