domenica 14 febbraio 2010

Visita del Santo Padre all'Ostello di Termini: il saluto commosso e commovente della Signora Giovanna: Santità, questo gregge è il Suo gregge


Su segnalazione di li.pa., che ringraziamo di cuore leggiamo il commosso saluto della Signora Giovanna, che facciamo nostro:

Saluto delle Signora Giovanna Contaldo ospite dell’Ostello “Don Luigi Di Liegro”

Roma, 14 febbraio 2010

Santità,

le parole di questo saluto non sono mie ma nostre.
Nel benvenuto filiale che Le rivolgo, Santo Padre, la mia voce dà voce a tutti quei visi e soprattutto a quelle anime che qui in Ostello sono state per un momento o per molto tempo.
Ho memoria ormai lunga di questo posto; spesso mi trovo a pensare a tutti quelli che in questi anni sono stati qui; molti di loro non sono più con noi ma non ci hanno lasciato per sempre. Abbiamo bisogno di crederlo con tutte le nostre forze.
C’era quello che stava sempre appartato e solo, quello che dipingeva quadri e ci faceva emozionare, quello che non aveva talenti se non quello di saperci entrare nel cuore e non uscirne più. Io stessa quando conobbi l’Ostello ero diversa; la mia storia mi aveva cambiato e qui sono cambiata ancora. Tanto cambiata da poter ricevere la fiducia e la Grazia di potermi rivolgere a Lei.

Vorremmo dare un senso a questo nostro saluto: noi, Santità, Le chiediamo di resistere alle fatiche del mondo, di ricordare che se Le chiediamo di pregare per noi è perché Le garantisco che noi pregheremo per Lei. Perché Dio Le dia la forza di essere sereno e forte e pieno di speranza come lo siamo noi. Qui Lei trova dolore, certamente, ma se dovesse, nel viaggio di ritorno, poter portare con Lei una cosa soltanto, porti, La prego, la speranza.

Santità, abbiamo pensato di donarLe il Cristo proveniente dalla Chiesa di S.Pietro di Onna, il paese più piccolo e più martoriato nel terremoto d’Abruzzo. Egli ha visto quel luogo cadere sotto la furia del terremoto e ha rinnovato l’offerta di se stesso come progetto di riscatto, come certezza di rinascita. Su quella Croce, spezzata dal terremoto, c’è il dolore di noi che abitiamo l’Ostello, della gente d’Abruzzo, dei piccoli di Haiti, lo straziante martirio dei padri e delle madri che nella morte dei loro figli rinnovano ogni volta il dolore di Maria. Un dolore inspiegabile, lancinante, ma non disperato. La Croce che Le doniamo restaurata, non è, quindi, l’immagine della sofferenza ma l’attesa dell’alba e del riscatto.

E’ difficile, Santo Padre, pronunciare parole degne di fronte alla Sua sterminata sapienza; accetti allora l’umiltà di un cuore semplice e dell’amore che da esso può venire. Porti con sé l’esortazione a condurre questo gregge a volte così smarrito, così insufficiente, così inadeguato.

Un gregge che però è il Suo gregge e che alla sua guida si affida e nella Sua guida confida. E quando i giorni di pioggia si alterneranno ancora a quelli di sole, non pensi a noi ma “anche” a noi, che da qui non cessiamo di inviarLe il nostro saluto fraterno, il nostro amore filiale e il senso profondo di un pane spezzato e condiviso.

dal sito della Caritas di Roma

6 commenti:

Anonimo ha detto...

non ci sono parole su questo messaggio: è commovente, molto più profondo e soprattutto dal cuore rispetto a quelli di tanti porporati

sonny ha detto...

Batti cinque Mic!

Piero ha detto...

Esprimo la mia più profonda stima per la Giovanna e gli altri da Lei rappresentati.
Che Iddio li protegga e su di loro faccia spendere il suo volto.
E qualche prelato mediti ...
Piero

gemma ha detto...

grande e cara Giovanna, l'abbraccio forte, senza retorica. Oggi ci ha commossi, in un'occasione in cui tutti erano chi più chi meno vestiti a festa, ma mi chiedo quante volte non ci accorgiamo di quelli come lei e, anzi, passiamo oltre infastiditi

Anonimo ha detto...

quando ho cominciato a leggere questo saluto ho pensato di evidenziare e riportare alcune frasi, ma poi mi sono resa conto che avrei dovuto evidenziarlo tutto! Non c'è una parola che non mi abbia commosso, una frase che non sia stata profonda, espressione di un cuore grande e di una grande persona che ha molto da insegnare a tutti noi, a me che per esprimere il mio affetto e la mia gratitudine, la mia vicinanza al santo padre non trovo mai parole così adeguate. Grazie Giovanna, spero di non dimenticarmi mai di te, anche se non ti avevo mai incontrata prima d'ora. Maria Pia

euge ha detto...

Non c'è una sola parole di questo messaggio, che non sia piena d'amore ma, anche di forza e di tanta fiducia nel futuro.

GRAZIE Sig.ra Giovanna!
Condivido in pieno il tuo post cara gemma.