mercoledì 31 marzo 2010

Istituire immediatamente una lega antidiffamazione cattolica su scala mondiale con ampi poteri legali

L'ho gia' scritto piu' e piu' volte ma diventa sempre piu' urgente che la Santa Sede istituisca una "lega antidiffamazione cattolica" dotata dei piu' ampi poteri legali di denunciare chiunque diffonda notizie false sulla Chiesa e sul Papa. Istituire un ufficio legale su scala mondiale con esperti di diritto e di informatica che eseguano costantemente un monitoraggio dei giornali cartacei, delle televisioni e dei siti internet. Solo cosi' si potranno ottenere risultati concreti. R.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

la chiesa è diventata grande anche senza "leghe mondiali antidiffamazione".
senza considerare che la quantità di ordinamenti presenti sulla terra rende la cosa tecnicamente impossibile.

Anonimo ha detto...

Cara Raffella,

sono d'accordo con Lei.

1) alla fin fine è tutto una questione di soldi: tutti questi scandali fanno vendere di più alle testate. Bisogna quindi contrattaccare lì dove duole di più a costoro: i loro soldini.

2) avere una League che buttasse giù processi sistematicamente con richiesta di risarcimenti di danni per ogni diffamazione e calunnia o quando lo stato non prende la difesa dei loro cittadini cattolici o attività che spingono all'odio dei cristiani come la Hellfest, sarebbe il modo migliore per portare queste persone a cercarsi altri capri espiatori che noi cattolici pe raumentare le loro vendite

3) Penso però che più che un iniziativa della Santa Sede questa debba venire dai laici e dai laici di tutta Europa, i quali si potranno costitutuire parte civile molto più facilmente che la Santa Sede in quanto tale

4) Questa League avrebbe sicuramente molti appoggi e ne sarei un supporter entusiasta ( val quel che vale).

SdC

Anonimo ha detto...

L'Arcivescovo di Milwaukee ammette ufficialmente: "Mistakes were made in the Lawrence Murphy case. The mistakes were not made in Rome in 1996, 1997 and 1998. The mistakes were made here, in the Archdiocese of Milwaukee, in the 1970s, the 1980s and the 1990s, by the Church, by civil authorities, by Church officials, and by bishops. And for that, I beg your forgiveness in the name of the Church and in the name of this Archdiocese of Milwaukee."

http://www.archmil.org/News/ArchbishopListeckiCommentsonCl.htm
Alberto

Raffaella ha detto...

Concordo!
Si dice che e' il denaro che muove questo nostro mondo?
Bene! Approfittiamone!
Cio' che conta sono le rettifiche e le informazioni corrette, ma, nel caso di risarcimenti, sono convinta che potrebbero essere molti utili a popolazioni in difficolta' o ai missionari.
R.

Anonimo ha detto...

perchè no si pubblica il mio commento?

Anonimo ha detto...

Raffa non so se sono riuscito a postarlo ma c'è un comunicato fondamentale del nuovo Arcivescovo di Milwaukee che riconosce che gli errori sul caso Murphy furono commessi solo a Milwaukee da parte delle autorità civili e eccesiastiche e NON A ROMA. Ribadisce che il Papa è il leader della lotta alla pedofilia

http://www.archmil.org/News/ArchbishopListeckiCommentsonCl.htm

Matteo Castagna ha detto...

Al di là delle legittime rettifiche, che vanno valutate caso per caso dai diretti interessati, secondo me andrebbe reintrodotto, semmai, il reato di vilipendio della religione cattolica. Una lega antidiffamazione "con ampi poteri legali" potrebbe voler dire che anche chi critica l'ecumenismo conciliare e chi lo mette in pratica, rischierebbe la persecuzione? Lo chiedo perché altri, che la lega antidiffamazione ce l'hanno da tempo, spesso confondono la critica (anche aspra) con la diffamazione...

Matteo Castagna ha detto...

CONTINUARE COSTANTEMENTE A POSTARE DIFESE AD OLTRANZA, NELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA DENOTA UN GRANDE SEGNO DI DEBOLEZZA.
IN GERGO, QUESTO STILE SI CHIAMA "EXCUSATIO NON POETITA" (SCUSE NON RICHIESTE). LASCIATE CHE LA VERITA' VENGA A GALLA E SI AFFERMI DA SOLA. SOLO ALLORA ESSA SARA' CONVINCENTE. SALUTI E AUGURI DI BUONA PASQUA

Anonimo ha detto...

Il link alla dichiarazione dell'Arcivescovo di Milwaukee è mio. Scusa se non ho firmato

Alberto

Raffaella ha detto...

Sei straordinario, Alberto :-)
R.

Anonimo ha detto...

Salvo che in questo caso è più che petita! E' obbligatoria

SdC

Anonimo ha detto...

Però non è stata ancora creata. Ed a mio avviso, la ragione è semplice. In un processo le verità, i documenti, devono venire fuori tutti. Leggevo poco fa l’articolo ripreso da messainlatino.it, con la testimonianza di Padre Thomas Brundage, che sembra aver fatto “contenti tutti”. Certo è facile dire che la verità è come ce la racconta chi dice cose che ci piacciono, e questo accade sia per gli anticlericali più ottusi ed accaniti che ascoltano solo le accuse di alcuni vescovi o di Kung al Papa, ma anche al contrario. Quanti, dall’interno, potrebbero prendere in mano una penna e scrivere tutto il meglio del Papa senza per questo necessariamente dover presentare prove. Al contrario, in un processo tutti i numeri, i casi, le responsabilità verrebbero fuori in modo più chiaro. Ad esempio, riprendo il passo evidenziato in rosso credo dalla redazione del blog:
la competenza per ascoltare i casi di abuso sessuale dei minori è passata dalla Rota romana alla Congregazione per la dottrina della fede guidata dal Cardinale Ratzinger nel 2001. Fino a quel momento, la maggior parte dei casi di appello andava alla Rota e era nostra esperienza che i casi potessero languire per anni in quella Corte. Quando la competenza è stata modificata in favore della Congregazione per la Dottrina della Fede, la mia constatazione, così come di molti dei miei colleghi canonisti, è che i casi di abuso sessuale sono stati gestiti rapidamente, correttamente e con il dovuto riguardo ai diritti di tutte le parti coinvolte. Non ho alcun dubbio che questo fu l'opera dell'allora Cardinale Ratzinger.
Che genere di testimonianza è questa? Cosa significa “la maggior parte dei casi”? E gli altri? Dove finivano? Come finivano? Quanti erano? La sua constatazione poi, sembra non concordare affatto con quanto venuto fuori negli ultimi tempi, per cui autorità o singole persone coinvolte hanno testimoniato di non aver ottenuto collaborazione alcuna (in Irlanda, a Bologna sono i primi che mi vengono in mente), almeno fino a che lo Stato non ha scoperchiato la questione. Ed infine non potrebbe condividere, il Padre, o per lo meno accennare, le ragioni per cui con marmorea certezza attribuisce ogni merito proprio all’allora Cardinale Ratzinger? Insomma, si tratta di accuse e difese che vanno bene per accontentare chi aspetta solo che una voce un po’ importante dica quello che vogliamo sentir dire, ma sono ben lontane dal bastare in un processo, ed infine, per accertare la verità.

Domenico ha detto...

E' necessario intervenire legalmente perchè i giornali devono imparare a fare informazione corretta e non sporca ideologia... L'opinione pubblica spesso è governata dai giornali e TV, perciò è necessario intervenire legalmente là dove compare la menzogna e la calunnia.
E' poi necessario che la Chiesa si faccia carico anche dell'aspetto educativo: insegnare che i giornali non sono la "verità" ma che sono espressione di un interesse ideologico ed economico. Occorrerebbe un'ENCICLICA su questo argomento. Bisognerebbe anche valorizzare maggiormente la GIORNATA ECCLESIALE decicata alle COMUNICAZIONI SOCIALI. Farebbe bene anche ai nostri fratelli non credenti.

Sirgolly ha detto...

Spero di non scandalizzare troppo.

Credo che questa situazione abbia un aspetto escatologico: siamo di fronte a un tremendo attacco satanico volto ad annientare la Chiesa e la preda pregiata è l'uomo vestito di bianco, di cui il tipo con il forcone ha paura come il condannato a morte ha paura del boia.

Scusatemi per questa affermazione così forte.