sabato 13 marzo 2010

Perchè l'intervista a Mons. Charles Scicluna non mi soddisfa pienamente...(Raffaella)


Cari amici, vorrei commentare con voi il contenuto dell'intervista concessa da mons. Charles Scicluna ad Avvenire.
Onestamente non sono del tutto soddisfatta.
Mi pare che si voglia proteggere a tutti i costi l'immagine di Roncalli e Wojtyla, mentre Ratzinger viene spalmato dappertutto, manco fosse una salsa!
Innanzitutto perche' non si e' scritto che il motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela e' un documento di Giovanni Paolo II e che il "De delictis gravioribus" deriva direttamente da quel testo?
Perche' si scrive che il "Crimen Sollicitationis" e' un documento del Sant'Uffizio dimenticando che esso fu approvato e firmato da Giovanni XXIII?
Sembra che l'unico Papa con diritto di firma sia Benedetto XVI e questo, francamente, non mi sta bene.
Adesso salta fuori un testo del 1922. Dove si puo' trovare? Dove e' reperibile la traduzione?
C'e' poi una frase che mi fa imbestialire ma ovviamente non ce l'ho con il promotore di giustizia, ma con il Vaticano.
Leggo
:

Una cattiva traduzione in inglese di questo testo (il Crimen Sollicitationis) ha fatto pensare che la Santa Sede imponesse il segreto per occultare i fatti. Ma non era così...

Ah si'? E allora perche' nessuno si e' preso la briga di tradurre dal latino il testo? O, meglio, qualcuno ci ha pensato ma e' stato questo blog e, nello specifico, la sottoscritta! Mi confessero' per il peccato di orgoglio, ma su certi punti non transigo!
Si vuole fare chiarezza? Bene. Oggi stesso il Vaticano pubblichi la traduzione ufficiale dal latino del motu proprio di Giovanni Paolo II (ancora in latino), del "De delictis gravioribus" (tradotto da un gruppo di volenterosi amici di Ratzinger) e del Crimen Sollicitationis, il cui testo non si trova da nessuno parte e che abbiamo potuto leggere solo grazie al prof. Introvigne
.
Sono molto curiosa di leggere anche il testo del "novello" documento del 1922.
Mi dispiace ma non posso essere del tutto soddisfatta per questa intervista. Non ci vedo la frase che vorrei leggere e cioe' questa: mai, nessun altro, nella storia della Chiesa ha fatto piu' di Ratzinger nella lotta alla pedofilia.
Inoltre non credo siano molto utili le distinzioni fra pedofilia e efebofilia. Non sono queste classificazioni che contano ne' per le vittime ne' per le famiglie
.
R.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffa, è così! Continuano a giocare a nascondino! Classico della Curia Romana: alla fine ... sempre solo alla fine ... diventano chiari ... e il nostro BENEDETTO XVI paga le solite reticenze!

Anonimo ha detto...

grande raffa!

sam ha detto...

Più gli altri si fanno conoscere e più Papa Ratzinger svetta altissimo.
Arrivati al Calvario, gli apostoli ancora una volta non ci fanno una gran bella figura.
Di Giovanni ce ne sono ben pochi.
Cerchiamo di ricordarli e di tenerceli stretti....

Anonimo ha detto...

Mons. Scicluna è un tecnico della materia, Raffa, per cui è probabile che dia per acquisiti certi dettagli che noi vorremmo vedere spiegati con chiarezza, ma francamente non mi pare voglia preservare le figure di Giovanni XXIII e GPII a detrimento di quella di Papa Benedetto. Ha risposto a delle domande che probabilmente avrebbero potuto essere poste in modo da render più specifiche le sue risposte, vista la tendenza alla disinformazione imperante.
Alessia

Raffaella ha detto...

Ecco, cara Alessia!
Infatti non ce l'ho tanto con il promotore di giustizia quanto sulla decisione dei media cattolici di non chiarire fino in fondo le questioni.
R.

chiara ha detto...

pesa come un macigno il silenzio di chi firmò con ratzinger il de delictis

laura ha detto...

Lascia perdere. Preghiamo per il Papa e basta.

SERAPHICUS ha detto...

Cara Raffaella, credo che in questo caso non hai del tutto ragione. Mons. Scicluna da un'esauriente e autorevole spiegazione, corredata con tanti particolari.

Dice esplicitamente che il "Crimen sollecitationis" risale al 1922, e che quindi si tratta di un'istruzione del Sant'Uffizio, approvata dal Papa, riproposta da Giovanni XXIII a causa del concilio. Il "Crimen sollicitationis" è un documento che indica procedure e appartiene alla giurisdizione del Sant'Uffizio, poi Congregazione per la Dottrina della fede.

Non bisogna essere ingiusti: questa intervista è ottima, data da un "tecnico" duro che non fa mai sconti, che non ha mai fatto sconti. Era ciò che ci voleva, ciò che mancava.

Poi: mai costruire antagonismi/opposizioni tra vari Pontefici! Direi che questo gioco si deve lasciare ad altri. Questo blog è troppo prezioso per stare a questo gioco.

A partire dal 2000 Ratzinger e Giovanni Paolo II hanno lavorato in piena sintonia sul caso "abusi", su questa voragine che si era aperta. Era compito del prefetto di prendere sulle sue spalle tutte le beghe, anche procedurali, che comportavano i gravi scandali venuti alla luce del giorno. Ratzinger non ha fatto altro che il suo dovere: servire il Pontefice nel modo migliore possibile. Il problema, oggi, è appunto questo: non ci sono più "Ratzinger" in grado di aiutare al Pontefice in modo adeguato.

Anonimo ha detto...

Ma perchè questo sito, bello, la sempre contro Papa Giovanni Paolo II ???

Raffaella ha detto...

Purtroppo e' difficile mantenere i nervi saldi quando si vedono tante ingiustizie.
Mi dispiace per il Papa (e per suo fratello) pesantemente attaccati anche sul piano personale.
Il "Ratzinger di Ratzinger" deve ancora nascere a mio avviso :-)
R.

Maria R. ha detto...

Per un verso, quoto Alessia e Seraphicus. Io che conosco poco le vicende meno recenti, ci ho capito abbastanza ed in maniera chiara. E' anche vero quello che affermi tu, Raffaella, ossia che la distinzione fra forme di "abuso" non fa piacere e non giova alle vittime e alle loro famiglie. Ma trovo che sia anche doveroso per chiarezza, distinguere fra "peccato e peccato" e fra "crimine e crimine": Ogni cosa va chiamata col suo giusto nome. Altrimenti -e si è visto dai numeri che erano stati sparati e poi ridotti- si etichetta tutto sotto il concetto di pedofilia. Ovvio che rimangono sempre cose disgustose, in ogni caso.

Sulle traduzioni mi trovi pienamente d'accordo. E' anacronistico che si lascino documenti tanto citati, nella sola versione in latino, specialmente in tempi come i nostri, in cui tutti potrebbero accedervi tramite internet. E soprattutto, considerando che per chi conosce bene la lingua, non ci vorrebbe niente a fare una traduzione...è ancora più "buffo".

Bastardlurker ha detto...

Interessa?

Instructio de modo procedendi in causis sollicitationis (Instruction on the manner of proceeding in cases of solicitation), by Cardinal Rafael Merry del Val y Zulueta, Secretary of the Congregation of the Holy Office, approved by Pope Pius XI (6/9/22)

In Latino
http://www.bishop-accountability.org/archives/Wall/1922_06_09_Solicitation_Instruction_Latin.pdf

In Inglese
http://www.bishop-accountability.org/archives/Wall/1922_06_09_Solicitation_Instruction_English.htm

Raffaella ha detto...

Grazie!
Speriamo che qualcuno si prenda la briga di tradurre in italiano.
Io ho gia' "dato" con il documento del 1962. Ora ci pensi il Vaticano a fare chiarezza...
R.