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Il "blog degli amici di Papa Ratzinger", già "Papa Ratzinger blog [3], vuole essere un omaggio al Santo Padre, Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Qui è possibile consultare una nutrita rassegna stampa e scrivere commenti soggetti a moderazione. Il materiale contenuto in questo blog è a disposizione di chiunque. Esso non ha scopo di lucro. Buona navigazione
25 commenti:
mah.........................!
intervento politico bello e buono! non va bene.
OT, Raffa.
Incredibile: il Card. Schoenborn collabora con "Wir sind Kirche" e li invita in Cattedrale per il 31 marzo...
http://www.nachrichten.at/nachrichten/chronik/art58,356561
Alberto
Non mi stupisce che Schoenborn collabori con Wir sind kirsche. Non mi stupisce nulla, in peggio, sul card. Schoenborn.
Alessia
Caro anonimo, ci sono parecchie cose che non vanno in quel discorso! E' un copia ed incolla di frasi estrapolate da catechesi e discorsi del Papa ma, il contesto lascia molto a desiderare. Come immaginavo, nessun riferimento forte a ciò che è accaduto in questi giorni....... ma, soltanto un debole quasi impercettibile, sentimento di vicinanza al Santo Padre. NO! NON CI SIAMO PROPRIO!
Tante chiacchiere e nessun contenuto che abbia una consistenza.
LA DELUSIONE E' ORMAI TOTALE!
Senza parole...
L'arcivescovo di Vienna mi delude.
Non e' l'unico, anzi...
Ormai non mi stupisco piu' di nulla ed e' questo il dato piu' grave, quello che dovrebbe mettere in allarme la mia Chiesa.
R.
Direi che ormai, riguardo a Schoemborn, siamo oltre la delusione. Eppure è stato discepolo del Papa, fa parte (ancora) del Ratzinger Schulerkreis.
C'è da chiedersi cosa gli sia capitato.
Alessia
Cara Raffaella oramai quello che combina l'arcivescovo di Vienna non mi meraviglia più anzi!
Mi auguro che rimanga ben lontano dal diventare prefetto CDF come qualcuno tempo fa aveva pronosticato!
posso chidere a raffaella che cosa pensa della prolusione di bagnasco?
Direi che ormai, riguardo a Schoemborn, siamo oltre la delusione. Eppure è stato discepolo del Papa, fa parte (ancora) del Ratzinger Schulerkreis.
C'è da chiedersi cosa gli sia capitato.
Alessia
Caro Anonimo, non intendo commentare la prolusione anche perche' non ho ancora letto il testo integrale.
Per quanto riguarda le parole che la Cei si e' degnata di riservare al Papa, oserei dire che sono molto arrabbiata.
Le considero tardive ed assolutamente inutili.
Per essere credibili i vescovi italiani sarebbero dovuti intervenire prima.
La mia delusione e' forte.
Il problema e' che ormai sono rassegnata e non e' un buon segno.
R.
Non posso che augurarmi che ciò che dice Bagnasco sull'azione della Chiesa italiana contro la pedofilia sia tale. La bufera sta per colpire il nostro paese, si sentono già i primi soffi di vento. Abbiamo già avuto casi eclatanti (risolti dalla CdF). Spero che effettivamente abbiano applicato le istruzioni della Santa Sede.
Alessia
Raffa, chi è arrabbiato non è rassegnato, ma è molto facile che la rassegnazione, mista a disprezzo e indifferenza, ci colpisca dopo Benedetto, il nostro faro nel buio.
Alessia
Ecco! Per questo continuo a ripetere che i vescovi ed i sacerdoti che ignorano gli insegnamenti del Papa corrono sul filo del rasoio...
R.
Per tirarti un po' su leggi questo ritratto di Benedetto fatto dal ciellino don Alberto Royo Mejia "Elogio de un Papa justo"
http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=7783
Alberto
Alcuni pezzi dell'articolo di don Royo Mejia sono da antologia. P es:
Los señores obispos, a los que desde el concilio se les ha llenado la boca defendiendo la responsabilidad de las iglesias particulares, cuando se han encontrado ante estos problemas, se han refugiado en la figura del Papa, para que todas las críticas se vuelquen en él y los ojos enfurecidos de propios y extraños no se fijen en ellos.
Es ridículo, por no decir bochornoso, el leer artículos de periodistas a quienes se les nota que en temas de teología e incluso cultura general no saben lo mínimo, y se permiten juzgar las palabras de uno de los intelectuales más profundos de el mundo actual, que es este Papa.
Alberto
Sono in controtendenza.
Ho letto tutta la Prolusione, probabilmente troppo in fretta. Mi sembra un intervento ben articolato, chiaro ed efficace.
L'orizzonte di giudizio è tutto interno al magistero di Benedetto XVI: mi sembra il modo migliore per confermare una vicinanza al Papa "affettiva" ma, soprattutto, effettiva. La chiesa italiana prova, con Bagnasco, ad obbedire al Papa: e questo è più importante che elogiarlo. Si tratta di un testo che "sta" sull'essenziale, anche le conseguenze "politiche" (non partitiche) sono saldamente incardinate in un giudizio di fede. Mi sembra, semplicemente, che il card. Bagnasco abbia provato a dire la verità, per quanto sia possibile agli uomini. E non dimentichiamo che, come al solito, prima del Consiglio permanente è stato ricevuto in udienza dal Papa, il Primate della Chiesa che è in Italia.
sono con Fabiola. Noi vorremmo sempre le difese a spada tratta, le risposte tono su tono, ma quelle spettano ai laici, a noi. E direi che molti fedeli laici sono clamorosamente mancati in questi giorni. Forse anche per questo non capiamo quando alcuni storcono il naso sugli interventi dei tanto disprezzati devoti atei. Ha ragione Fabiola, ci sono molte citazioni del pensiero del Santo Padre in questo discorso, e forse ci può essere più vicinanza in questo modo che non con mielose incensazioni di circostanza. Il silenzio dei vescovi che tanto ci ha rattristato, forse è stato premeditato. A volte è meglio tacere che lasciarsi strumentalizzare, soprattutto sapendo che il Papa si sarebbe a breve pronunciato sull'argomento personalmente. Ma non voglio fornire alibi a nessuno, solo ogni tanto vorrei essere ottimista e cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, togliendo spunti a chi si ostina a presentare il Papa solo e incompreso.
Per tirarti un po' su leggi questo ritratto di Benedetto fatto dal ciellino don Alberto Royo Mejia "Elogio de un Papa justo"
http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=7783
Alberto
Confesso non sono arrivato a leggerlo tutto, da questo punto di vista Biffi era il mio preferito, omelie al max di 10 minuti, interventi di 3 cartelle. In questa maniera i concetti erano chiari, andavano diretti al punto e restavano nella testa dl lettore o dell'uditore. Ma quando si parla politichese...altro che "si si, no no". Ci credo che poi i vaticanisti fanno riassunti e titoloni,con 20 pagine di discorso....Sarà becera la mia riflessione,però se fosse breve più persone la potrebbero leggere e magari i giornali riportarne stralci importanti.
Per Shoenborn non ci sono parole, il problema è che porta anche altri nel fosso con lui. Penso sia importante ridiscutere il ruolo dei vesovi sui laici oggi. Lo strabismo di cui parlava don Giovanni d'Ercole,"guardo al papa o al mio vescovo?" non dovrebbe esserci. e si dovrebbe trovare un modo per risolvere tael situazione.
Max
Resta il fatto che Bagnasco ha fatto un decisivo "outing" a favore del Papa e questa è una bella notizia. Non ha usato toni da Torquemada, ma non è Torquemada, di carattere. Però mi sembra in linea col Santo Padre. E' vero, doveva rompere il silenzio prima, ma meglio tardi che mai.
Infatti io non contesto il contenuto della prolusione, ma il ritardo con cui i vescovi si sono ricordati del Papa.
R.
pare ci sia una prima retromarcia pilatesca sul contenuto della lettera
Anch'io non riesco a leggerla tutta, perchè ho troppo lavoro da fare.
Da una rapida scorsa, mi sento a metà strada tra le posizioni di Raffaella ed Euge da un lato e Fabiola e Gemma dall'altro.
Riconosco nelle parole di Bagnasco l'eco della sana dottrina e del Magistero di Ratzinger e sono convinta che sia più affidabile chi ascolta e mette in pratica che "non chi dice 'Signore, Signore'". Per esperienza, poi, non mi fido mai troppo degli adulatori e dei pubblici sostenitori dei "capi"....
Però concordo anche con Raffaella su una cosa.
Non ci fosse stato l'intervento di Pacomio, si poteva anche sorvolare... Ma quando un Vescovo italiano, in qualità di comunicatore della CEI, fa un'uscita come quella di Pacomio...
Mons. Bagnasco, a mio avviso, DOVEVA prendere le distanze dall'improvvida uscita dell'esponente CEI e correggere il tiro vigorosamente.
In altre parole, va bene la dottrina che riguarda i "valori non negoziabili" in politica, ma qui c'è in gioco anche il Primato Petrino nella Chiesa, che per un Cattolico è un valore altrettanto non negoziabile!
Per come la penso io, i Vescovi potrebbero anche dire tutto quello che dice il Papa e potrebbero dirlo anche meglio di lui (certo, non nel caso di Ratzinger...), ma loro restano Vescovi e il Papa è il Papa e guai se i vescovi, per buoni e bravi che possano essere o sembrare, mettono sotto processo il Papa!
La sana dottrina va benissimo, specialmente in questo tempo di imposture, ma l'obbedienza è qualcosa di ancora più ampio, che si estende anche oltre il campo dottrinale.
Ricordo che Enrico VIII dopo lo scisma (per ragioni becere e personalissime), per rendersi più credibile ai fedeli d'Inghilterra si atteggiava a rigorosissimo e intransigentissimo "difensor fidei"...
Concordo Sam!
Dal silenzio deduco che i vescovi appoggiano pacomio.
R.
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