venerdì 9 aprile 2010

ATTENZIONE! NON SI TRATTAVA DI UNA RIDUZIONE ALLO STATO LAICALE MA DI UNA RICHIESTA DI DISPENSA DAL SACERDOZIO!

Cari amici, i media stanno prendendo una sonora cantonata! La lettera del 1985 non si riferisce ad una riduzione allo stato laicale per pedofilia (la CDF non era competente fra l'altro!) ma ad una richiesta dello stesso sacerdote accusato di pedofilia di lasciare il sacerdozio. La richiesta era appoggiata dal vescovo ed il cardinale Ratzinger chiedeva il tempo per analizzare il caso. Il prete lascio' la Chiesa, infatti, nel 1987!

9 commenti:

realista ha detto...

la prossima volta che i radical chic chiedono indulti e grazie per gli assassini o i polansky di turno che piacciono alla gente che piace, bisogna ricordarsele queste cose

ester ha detto...

ciao a tutti, potreste dirmi quale é la differenza tra "riduzione allo stato laicale" e dispensa dal sacerdozio? a me sembra la stessa cosa. Grazie, ester

Raffaella ha detto...

La dispensa viene chiesta dal sacerdote che intende lasciare la Chiesa per vari motivi (soprattutto per sposarsi). La riduzione allo stato laicale e' invece un provvedimento imposto che ha carattere punitivo.
R.

Raffaella ha detto...

ps nella lettera del 1985 si parla esplicitamente di dispensa.
Il provvedimento punitivo era competenza del vescovo locale, non della Santa Sede fino al 2001.

ester ha detto...

grazie, ma sostanzialmente in cosa consiste la differenza?
cioé con la dispensa dal sacerdozio il prete non può più amministrare i sacramenti, mentre con la riduzione allo stato laicale non può più amministrare i sacramenti. non vedo differenze tranne che la dispensa è stata richiesta dal sacerdote e l'altra sarebbe comminata dal vaticano. Sarebbe importante capire se c'è differenza effettiva. Perché al mondo interessa sapere perché non gli è stato tolto un ruolo così importante come quello di confessare ecc
Lombardi non ne ha parlato nella risposta....forse perché concretamente non c'è differenza sostanziale tra le due cose?
inoltre mi chiedo: se non era di competenza della congregazione perché nella lettera si è risposto che serviva tempo e non che non era di competenza della congregazione?
comunque se la riduzione allo stato laicale è avvenuta dopo due anni sono i tempi della chiesa. anzi mi pare di aver sentito che per la dispensa ci mettono molti più anni.
scusate ma ho bisogno di essere ben informata per poter rispondere...a uno di quelli che non vi piacciono affatto :))

Raffaella ha detto...

C'e' una bella differenza!
La dispensa e' chiesta dal sacerdote, la riduzione allo stato laicale e' imposta al sacerdote.
E' un provvedimento punitivo.
Nel 1985 spettava alla CDF concedere la dispensa. Ecco perche' il vescovo scrisse a Roma.
La CDF, quindi Ratzinger, non era competente a giudicare il grave crimine della pedofilia. Lo diventera' solo nel 2001.
Spettava al vescovo istruire un processo contro il pedofilo, non al Vaticano.
In ogni caso la CDF concesse la dispensa al prete nel 1987, al compimento dei 40 anni del prete.
R.

ester ha detto...

ok. quindi la competenza sulla pedofilia era del vescovo del luogo.
la questione della dispensa o riduzione a laico: la differenza sostanziale (che sia un atto punitivo ma poi non cambia niente,se il sapere da chi è partita la cosa,sinceramente non risulta interessante) potrebbe essere nel fatto che la dispensa potrebbe essere revocata nel caso in cui il sacerdote volesse tornare indietro, mentre la riduzione allo stato laicale no?
ps
molti giornalisti sono indottrinati dal punto di vista anticlericale perciò facilmente manipolabili. non tutti lo fanno di proposito. leggono le agenzie e credono di aver capito la verità. le agenzie vengono lanciate in fretta...e riportano velocemente quello che ha detto qualcun altro..il giornalista dovrebbe avere il tempo per verificare il tutto. ma di solito non ce l'hanno (e figurati con l'on line...se c'era qualche speranza era proprio sulla carta..ma è appunto lì che bisognava cominciare a fare la differenza e non si è fatta).
Inoltre c'è l'ignoranza sulla nostra religione (fra poco ne sanno di più sull'islam che sui cattolici, ma questo vale per tutti gli italiani) per esempio tutti pensano che noi riteniamo il Papa esattamente come Dio, cioé credono che lo riteniamo infallibile, sempre. E siccome (giustamente) a questa cosa non credono (manco noi cattolici ci crediamo né ci è chiesto di crederci,crediamo che lo è solo quando parla ex cathedra) allora si incaponiscono a cercare colpe per dimostrare questa cosa anche quelli che non hanno una strategia precisa di attacco al Papa e non appartengono ad alcuna lobby o gruppo. Quindi spesso succede che molti hanno un pregiudizio falso di partenza che gli dà la spinta ad accogliere boiate lanciate da chi ha interessi a distruggere la chiesa (e vengono aiutati dalla chiesa che a onor del vero è sempre stata lenta e carente nelle punizioni e allontanementi..troppo misericordiosa). perciò la strategia giusta amio parere è informare le persone ..ben venga questo blog. La divisione tra chi difende il Papa e chi lo attacca spesso è semplicemtne che molti sono facilmente manipolabili perché hanno in sé pregiudizi. La ricerca della verità (da parte di chi è cattolico e di chi non lo è )ci farà liberi.

pps
scusa errori scrivo in fretta e non rileggo

Raffaella ha detto...

Ciao Ester, non so se sia possibile essere reintegrati dopo la dispensa. Forse si'...bisognerebbe chiedere ad un esperto di diritto canonico.
Si resta infatti sacerdoti per sempre. Nemmeno il Papa puo' togliere il Sacramento dell'Ordine.
R.

ester ha detto...

ho appena letto l'articolo sul corriere della sera di maria antonietta calabrò.
sembra ben fatto e riprende bene le tappe della questione (probabilmente lavoro già fatto dalle agenzie...il giornalista di solito rielabora e controlla e aggiunge..sente persone..ma ha questo materiale di base da cui parte), però l'ex cardinale r. non ne esce bene.
kiesle nel '78 era stato condannato a 3 anni di libertà condizionata per molestie.
nell'81 chiede la dispensa, è l'anno in cui R. è nominato al vertice dell'ex sant'uffizio.
pare che non c'è stata rispost per ben quattro anni.
fino al 1985.
poi kisle fu estromesso dal sacerdozio nel 1987.
quindi dal 1981 al 1987 c'è ancora nella chiesa un vero e prorpio maniaco che fa il sacerdote.
io so che i tempi della chiesa sono questi,lunghi, e che è prassi che per levare il sacerdozio a chiunque passano moltissimi anni , proprio nella speranza che questo si salvi (ma ciò andrebbe fatto tutelando le vittime), questo ragionamento però per il mondo non funziona. è assolutaente incomprensibile e immorale .
nell''82 il vescovo di okland scrisse alla congregazione .
purtroppo solo nell'87 gli viene tolto il ministero.
kiesle ha proseguito la sua folle corsa infernale da laico:
nel 2002 fu arrestato con 13 accuse di molestie.
nel 2004 fu condannato a 6 anni di prigione per gli abusi su una bambina di sei anni.

magari se la gerarchia della chiesa avesse applicato di più l'aspetto di gesù che butta fuori i mercanti del tempio, che non il gesù della misericordia, staremmo messi meglio.
forse il post concilio è stata una fase in cui si è interpretato tutto in chiave buonista e "misericordiosista" che non è esattamente il dettato evangelico, che chiede invice che giustizia e misericordia camminino insieme. non c'è l'una senza l'altra,senza che si scadi nel falso. la sola giustizia diventa ricerca di giustizialismo. la sola misericordia diventa buonismo. tutto questo è fuori dalla verità, che è Gesù cristo.

comunque se dalla sala stampa vaticana dessero maggiori spiegazioni...il silenzio viene interpretato dal mondo come ammissione di colpevolezza.
le risposte di lombardi che ho letto sono insufficienti. come spieghi alla gente che su un caso di pedofilia con una condanna già comminata, e quindi caso accertato, ci mettano altri 7 anni a levargli il ministero sacerdotale?
sicuramente ci sono delle spiegazioni. per esmpio a mio avviso è meglio prendere il personaggio (se lui vuole..ma solitamente non vuole) chiuderlo in una clinica , in un monastero con dei medici (e esorcisti), tenerlo sotto stretta sorveglianza,piuttosto che spretarlo e mandarlo in giro per il mondo..a continuare i suoi "lavoretti" altrove.
a parte ciò ci si chiede come ci sia entrato nella chiesa. non si diventa pedofili all'improvviso. c'è una distorsione tale della personalità che è evidente fin da giovanissimi che la persona ha un problema. chi fa il discernimento vocazionale ha "qualche" colpa.
Comunque se non ci si decide per una strategia comunicativa migliore si recheranno sempre più danni all'immaigne della chiesa. la sala stampa vaticana deve rendersi conto che non ci si può trincerare più dietro il silenzio e che vanno spiegati il perché di certe lentezze decisionali..che siano giuste o sbagliate si vedrà, se ci sono cose da correggere si correggeranno. la strategia della trasparenza e della fallibilità (dato che la congregazione è fatta da uomini e non tutti in continua santità di vita)è a mio parere la strategia vincente.
l'attacco al Papa scivolerebbe in secondo piano se si lanciassero altre notizie...è la strategia comunicativa del vaticano che non è abbastanza astuta.