giovedì 1 aprile 2010

Benedetto, il Papa più duro con i pedofili. Le coperture della curia sui casi Maciel e Groer (Tornielli). Monumentale!


Vedi anche:

La verità sul caso di pedofilia di Milwaukee. Il documento che che fa giustizia delle calunnie rivolte al Santo Padre dal New York Times

No ai tentativi di separare la "De delictis gravioribus" dal motu proprio di Wojtyla. Il segreto pontificio non è un'invenzione di Ratzinger ma fu imposto da Paolo VI e confermato da Giovanni Paolo II

Dal 2001 nuove norme antiabusi. L'esaltazione di Marco Politi del motu proprio di Wojtyla e della lettera di Ratzinger e Bertone

Che cosa c'entra Ratzinger con gli abusi di un cubano in Florida negli anni 80? Quante volte dobbiamo ripetere che la CDF è competente solo dal 2001?

Conciliaboli sul celibato dei preti. Se ne dibatte da decenni, ma al Vaticano II non era in agenda (Rodari)

L'arcivescovo di New York: campagna "ben oleata" contro Benedetto XVI

Card. Levada al New York Times: riconsiderare gli attacchi contro il Papa. E' un uomo su cui il mondo può e dovrebbe contare (Traduzione di Zenit)

Il New York Times ha gravemente compromesso la sua copertura del Papa e dello scandalo degli abusi sui minori (Damian Thompson)

Il criminologo tedesco Kroeber: i Vescovi del Vaticano sono stati il gruppo più saggio e più attento con cui io abbia mai trattato il tema degli abusi

L'arcivescovo di Milwaukee, Listecki: errori compiuti qui e non a Roma. L'ombra inquietante di mons. Rembert Weakland (Izzo)

Intervista a padre Brundage: accuse al New York Times, ricostruzione del caso Murphy imprecisa, sciatta e basata su menzogne (Radio Vaticana)

Gli studenti dell'Opus Dei denunciano il comportamento dei media (Le Monde)

Card. Mahony: se non fosse stato per l'azione del card. Ratzinger alla CDF molti preti pedofili sarebbero ancora considerati sacerdoti cattolici

Le false accuse contro il Papa: il bellissimo servizio di Stefano Maria Paci

30mila fedeli accolgono il Papa in piazza San Pietro. Benedetto XVI incoraggia i sacerdoti: vivere intensamente questa Pasqua. Poi saluta gli universitari dell'Opus Dei (Izzo)

L'arcivescovo di Milwaukee ammette ufficialmente: sul caso Murphy furono commessi errori solo dalla diocesi, NON DAL VATICANO!

ATTACCO AL PAPA/ John Allen: così il New York Times ha stravolto fatti e documenti (Sussidiario)

Il giudice Thomas T. Brundage: del Papa non si può dubitare. Ha compiuto passi mai fatti prima (Izzo)

Il Papa: "Cari Fratelli e Sorelle, disponiamoci a vivere intensamente questo Triduo Santo ormai imminente, per essere sempre più profondamente inseriti nel Mistero di Cristo, morto e risorto per noi" (Catechesi)

La ricerca negli archivi di "Repubblica" conferma le dichiarazioni del card. Schoenborn: l'inchiesta vaticana su Groer fu iniziata e subito bloccata

Il card. Schoenborn conferma sull'Osservatore Romano: Ratzinger fu fermato sul caso del cardinale Groer (Izzo)

Schönborn conferma: l'allora cardinale Ratzinger aveva chiesto di aprire un'inchiesta sul caso del cardinale Hans Hermann Groer (Osservatore Romano)

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Vogliono portare in tribunale il Papa più duro con i pedofili

di Andrea Tornielli

Come previsto, e come già segnalato dal Giornale nei giorni scorsi, in concomitanza con la pubblicazione sul New York Times dei documenti sul caso di padre Murphy, il prete pedofilo americano colpevole di aver compiuto abusi su centinaia di ragazzi sordomuti, sono partite le richieste di portare il Papa a testimoniare nei tribunali americani.
Il legale di tre delle vittime, William McMurry, ha presentato una mozione alla Corte distrettuale di Louisville, basandosi proprio sui documenti pubblicati sul quotidiano americano, dai quali si evincerebbe che il Vaticano «abbia scoraggiato la persecuzione legale del clero e incoraggiato il segreto per proteggere la reputazione della Chiesa». In realtà padre Murphy non venne processato canonicamente perché ormai moribondo.
Un’altra richiesta in questo senso arriva dall’avvocato Jessica Arbour, che difende una vittima di padre Ernesto Garcia Rubio, prete cubano trasferito nel 1968 a Miami. L’avvocato, che ha esibito documenti dai quali si evincerebbe una qualche protezione da parte del nunzio apostolico negli Usa nei confronti del sacerdote, accusa Benedetto XVI perché all’epoca era Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
Gli abusi denunciati avvennero infatti tra il 1985 e il 1987, ma in quel periodo l’ex Sant’Uffizio guidato da Ratzinger non era competente, a meno che non si trattasse di un «crimen sollicitationis», cioè di un caso di uso del sacramento della confessione per fare delle avances sessuali alle vittime.
Nelle polemiche di questi giorni, che non accennano a finire e anzi sembrano moltiplicarsi con l’emersione di vecchi episodi, c’è un paradosso evidente: si cerca di colpire, si tenta di trascinare in tribunale, proprio uno degli ecclesiastici che, da cardinale prima e poi da Papa, ha fatto di più per combattere il fenomeno, anche creando qualche malumore in quanti, sulla base del Diritto canonico, ritenevano che la linea della «tolleranza zero» non rispettasse pienamente le garanzie per l’accusato e la sua presunzione di innocenza.
Ma la novità delle ultime ore è rappresentata anche dal delinearsi di responsabilità appartenenti al precedente governo della Chiesa, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II.
Appena tre giorni fa l’arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn, ricordando le accuse rivolte al suo predecessore Herman Groer, costretto alle dimissioni nel 1998 a causa di molestie contro alcuni seminaristi avvenute vent’anni prima, ha detto che l’allora Prefetto Ratzinger avrebbe voluto iniziare un’indagine sul porporato austriaco, ma venne frenato in Vaticano.
Da chi? Schönborn non lo dice, anche se è noto che Groer godeva dell’appoggio dell’ambiente polacco e dello stesso appartamento pontificio.
E non è un caso se queste affermazioni di Schönborn sono state rilanciate da L’Osservatore Romano, che appena il giorno prima invitava a non contrapporre Benedetto XVI al quasi beato predecessore Giovanni Paolo II.
È noto che anche nel caso, gravissimo, del fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel (capace sia di abusare dei giovani seminaristi, sia di gestire una vita parallela di rapporti con donne dalle quali aveva avuto figli, protetto dal silenzio dei suoi più stretti collaboratori), proprio dalla Curia wojtyliana sono venute protezioni, dovute anche alle potenti amicizie che lo stesso sacerdote messicano aveva coltivato nei sacri palazzi.
Giovanni Paolo II, ormai alla fine della sua vita, fu convinto nel novembre 2004, a ricevere Maciel accompagnato da migliaia di Legionari per festeggiare il 60° anniversario del fondatore, mentre il cardinale Ratzinger lo stava indagando e una volta divenuto Papa, avrebbe deciso di metterlo in quarantena riconoscendolo di fatto colpevole pur senza processarlo a motivo dell’età ormai molto avanzata.
Non si può inoltre dimenticare che proprio Ratzinger, per volontà di Wojtyla, curò la promulgazione delle nuove norme sui «delictis gravioribus», avocando all’ex Sant’Uffizio tutti i casi di abusi su minori, dunque anche quelli che non ricadevano nell’abuso della confessione. Sono stati allungati i tempi della prescrizione del reato canonico, facendo decorrere i dieci anni dal compimento dei 18 da parte della vittima. E anche sulla nuova prescrizione la Congregazione per la dottrina della fede sono state concesse con molta facilità delle deroghe, mentre Oltretevere c’è chi pensa persino di abolire del tutto la prescrizione su questo tipo di reati. È stato Ratzinger a installare un gruppo di lavoro che negli ultimi dieci anni ha svolto indagini e seguito migliaia di casi denunciati dalle diocesi in tutto il mondo.
È stato Ratzinger ad assicurare la collaborazione delle diocesi con l’autorità giudiziaria. Non è sempre facile riconoscere questi fatti oggettivi, mentre l’onda dello scandalo travolge la Chiesa, bisogna però ammettere che negli ultimi dieci anni i casi di abuso hanno avuto una considerevole flessione, e che gli strumenti approntati stanno funzionando. Anche se c’è ancora molta strada da fare.

© Copyright Il Giornale, 1° aprile 2010 consultabile online anche qui.

9 commenti:

sonny ha detto...

Buongiorno Raffaella. Grande Tornielli, come al solito. Hai visto il titolone del Giornale?

Raffaella ha detto...

Ho visto la rassegna stampa ma non ho ancora letto gli articoli...
Buongiorno Sonny :-)
R.

Anonimo ha detto...

Ti stavo per porre la stessa domanda di Sonny, Raffa.
Per caso hai ascoltato Radio Marconi della diocesi di Milano?
Alessia

Anonimo ha detto...

Parlare genericamente di responsabilità della Curia è, di fatto, utilizzare un linguaggio inteso a non individuare il o i responsabili, quindi a non citare per nome Cardinali e Vescovi che hanno assunto le decisioni "di non denunciare, per "recuperare" moralmente i pervertiti. Questo è poco cristiano, ma assomiglia molto all'atteggiamento dei nuovi moderni Ponzio Pilato: "Siccome tutti, più o meno sono colpevoli, allora, per logica conseguenza legata al numero degli insabbiatori, "tutti, di fatto, risultano penalmente innocenti".
Questo tipo di autodifesa cattolica, non mi garba in alcun modo, non corrisponde ai valori del Vangelo.

Anonimo ha detto...

Raffa,
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/PRETI-PEDOFILI-PAOLO-VI-SAPEVA-DEGLI-ABUSI-47-ANNI-FA/news-dettaglio/3765296
Alessia

Anonimo ha detto...

Puntuale anche l'editoriale dell'elefantino: C'è un giudice (ecclesiale) a Milwakee.
Alessia

Raffaella ha detto...

Anonimo, ne' noi ne' Tornielli abbiamo bisogno di lezioni di cristianita'!
Non e' accettabile che un solo uomo paghi per tutti.

Carissime, lo confesso!
Stamattina mi sono alzata piu' tardi del solito e ho perso tutto!
Che e' successo alla radio?
R.

Anonimo ha detto...

Stamane verso le 6.55 ho ascoltato le notizie di Radio Marconi, radio della diocesi di Milano politicamente orientata, se non erro di proprietà dei paolini. Bene, prima di tutto hanno citato l'apparente calo di popolarità del Papa negli USA, omettendo di approfondire il dato che dava il 61% di favore da parte dei cattolici, altissimo se si pensa alla campagna denigratoria a cui il Papa è sottoposto da settimane, poi hanno intervistato l'ineffabile avv. Jeff Anderson, quello che ha passato i documenti al NYT e che vorrebbe portare il Papa a testimoniare in tribunale. Per fortuna hanno parlano del sostegno del vescovi americani, ma senza scendere nei particolari. D'accordo si trattava di notizie, ma non mi pareva il caso di citare il sondaggio e tanto meno di intervistare l'avvocato, mentre avrei enfatizzato la difesa ben motivata del Papa da parte dei vescovi. Nella rassegna stampa delle 7.07 comprensibile indignazione per il titolone sparato dal giornale a cui, secondo il conduttore, si dovrebbe rispondere. Viene messo in evidenza l'impegno della gerarchia al più alto livello. Se vai nel portale della diocesi di Milano penso sia possibile riascoltare la trasmissione. Ti confesso che per quanto anche io sia critica nei confronti della curia milanese non ho potuto fare a meno di provare disagio di fronte a quel titolo così sparato.
http://www.chiesadimilano.it/
Alessia

laura ha detto...

Tanto non basterà neppure questo per calmare gl imbecilli