DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, P. FEDERICO LOMBARDI, S.I. , 07.04.2010
In risposta alle domande dei giornalisti circa il caso dell’ex vescovo Prelato di Trondheim, Mons. Georg Müller, SS.CC., il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Confermo le informazioni date nel Comunicato dell’Amministratore Apostolico di Trondheim (Norvegia), Mons. Bernd Eidsvig, circa l’ex-Vescovo Prelato di Trondheim, Mons. Georg Müller, SS.CC., Vescovo della Prelatura fra il 1997 e il 2009.
La vicenda riguarda un caso di abuso sessuale di un minore dell’inizio degli anni 90, venuto a conoscenza delle autorità ecclesiastiche nel gennaio del 2009. La questione fu affrontata ed esaminata con rapidità tramite la Nunziatura di Stoccolma, per mandato della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel maggio 2009 il Vescovo presentò le dimissioni, che vennero tempestivamente accettate dal Santo Padre, e in giugno lasciò la Prelatura. Si sottopose a un periodo di terapia e non svolge più attività pastorale.
Dal punto di vista delle leggi civili il caso era prescritto. La vittima, oggi maggiorenne, ha finora sempre chiesto di rimanere anonima.
Bollettino Ufficiale Santa Sede
Bravissimo il nostro padre Lombardi! Complimenti :-)
R.
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11 commenti:
Che abbiano capito come comportarsi finalmente?
Non posso che rallegrarmi anche io. Rispondere a tamburo battente non è segno di difensiva, ma di amore di verità, a tutela dei "semplici" che rischiano di farsi invischiare dalle maglie sporche dei media e del pettegolezzo!
Concordo sul buon lavoro fatto da Padre Lombardi, nella circostanza. Apprezzo anche la tempestività delle decisioni vaticane.
Qualche domanda, legittima, mi passa per il cervello. Con quale criterio venivano scelti i vescovi? Milingo fu scelto soprattutto perchè era un "abile procacciatore di mezzi economici ed un abile organizzatore di iniziative sociali". Ma il vescovo di Trondheim, quello del Paraguay ora Presidente del Paese, il Card.Groer a Vienna, Maciel Capo dei Legionari di Cristo, altri vescovi discussi e chiacchierati, furono prescelti perché fedeli servitori di Cristo in povertà, o perché erano abili ad incensarsi, a raccogliere fondi, ed a promuove iniziative sociali?
Cristianamente non si dovrebbe pensar male del prossimo; ma quando "i disastri" emergono clamorosamente, è difficile ignorarli, farci sopra una cristiana riflessione, ed a pensar male nei casi delle discrasie più vistose, talvolta ci si indovina.
D'altronde, e lo dico da cattolico praticante di lungo corso, la Chiesa non ama le critiche, ma neppure le osservazioni costruttive, anche quando esse arrivino da fedeli coerenti.La Chiesa, talvolta, ascolta le voci dei fedeli, ma poi fa di testa propria e le osservazioni dei fedeli, sul piano pratico, delle correzioni di qualche anomalia, restano lettera morta.
Se, ad esempio, e solo come sempio, dei fedeli segnalassero a qualche vescovo le probabili devianze sentimental-sessuali femminili di qualche presbitero, molto probabilmente finché non emergesse pubblicamente qualche verbale delle forze dell'ordine, per qualche vicenda boccesca finita male o in tragedia, verosimilmente il Vescovo continuerebbe a prestare fede al presbitero mnezoniero e noi ai chicchiericci gossipari dei fedeli, che a modo loro, segnalano qualche possibile sbandamento.
I pedofili vanno denunciati prima alla polizia, poi ai vescovi.
Questa e la mia personale opinione.
Teniamo conto pero' che oggi non esiste "organizzazione" piu' sicura della Chiesa Cattolica.
Gli abusi sono stati combattuti con piu' forza di qualunque altra "struttura".
R.
Esatto Maria. Risposte chiare, concise, senza polemiche, serene, immediate. Non da parte dei Vertici della Curia (che darebbe troppa importanza a lor signori giornalai), ma da parte di chi è deputato a farlo: la Sala Stampa del Vaticano e/o della Diocesi di competenza.
Comunque io continuo a essere (forse ciecamente) ottimista. Noto miglioramenti su tutti i fronti ecclesiali, una grande purificazione e anche una maggior vicinanza dei Vescovi al Santo Padre e al Magistero.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Alberto
Alberto, anche io sono ottimista, nel fondo. Noto quel miglioramento di cui parli tu, anche a livello locale. Da me si parlava del Papa solo in occasioni delle encicliche, o di una conferenza in base all'anno "speciale" in corso.
Dopo un iniziale momento di silenzio, si è invece passati al parlare di queste vicende, certo, è sempre poco e molti non capiranno (visti i riferimenti più per gli "addetti ai lavori", che per la massa anziana dei fedeli), ma è comunque un segnale positivo di risveglio e di consapevolezza che occorre rimanere uniti e non fare i pesciolini muti! Anche la veglia del Giovedì Santo è stata pro-Papa, e questo è positivo, invece che aspettare di fare veglie solo quando si sta per rendere l'anima a Dio!
BENE! PADRE LOMBARDI! :-)))
bene padre Lombardi e sala stampa, ma temo che l'unico che "si vuole" sia il Santo Padre. E non solo da parte di chi è in malafede e ne reclama la testa, ma anche di chi in buona fede vuol sentire solo lui e attraverso la sua personale voce ha bisogno di sentirsi rasserenato e rassicurato. E' importante la solidarietà dei vescovi, di Bertone, di Sodano ma ormai anche a questi attestati di stima e di affetto ci si è come assuefatti, quando non finiscono per generare loro malgrado altre assurde polemiche. Polemiche alle quali dovremmo cominciare a diventare indifferenti perchè ormai prevedibili e spesso strumentali. E si finisce per ascoltare e non ascoltare, tra un titolo strillato e l'altro, tra una condanna per la copertura dell'ennesimo prete pedofilo e la ritrattazione di padre Lombardi. Se parla il Papa invece si ascolta, e quel che dice, al di là delle polemiche e dei "non è abbastanza" che sempre ci saranno, resta nero su bianco.
Non so quanti saranno d'accordo con me ed è un pò egoisticamente forse che lo dico, ma io ho bisogno di sue personali parole su questo triste capitolo della nostra Chiesa, rivolte non solo agli irlandesi o ai tedeschi o agli americani, ma a tutti noi, figli, fedeli e anche non fedeli. La Chiesa in fondo è sempre stata un'istituzione meritevole di rispetto anche da parte di chi non crede e a tutt'oggi non credenti di mia conoscenza le affidano l'educazione dei propri figli, attraverso le scuole cattoliche. E loro più di noi, in fondo potenziali credenti, insieme ai più giovani tirati in tutte le direzioni da sondaggi e venti nefasti di opinione, forse adesso hanno bisogno di lui. Lo so che la lettera agli irlandesi è per tutti, ma i fedeli sono come i figli, egoisticamente vogliono tutti sentirsi al centro dell'attenzione del proprio padre.
Concordo con Gemma!
Sappiamo che il Papa e' intervenuto piu' volte, ma penso che un suo intervento farebbe piacere a tutti.
Non si tratta di rassicurare i media (per i quali nulla sara' mai sufficiente), ma di aiutare ancora di piu' noi fedeli.
R.
Sono d'accordo con Maria: bisogna rispondere colpo su colpo.
Un ringraziamento speciale a Raffaella per tutto quello che fa. Brava!!!
Saluti!
Andrea
Sono d'accordo con tutti, ma credo che il Santo Padre non abbia bisogno di difendersi con le parole. Ha detto e fatto quanto doveva. A noi resta il dovere di pregare e a chi vule, l'umiltà di deporre il pregiudzio e documentarsi in modo serio
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