giovedì 29 aprile 2010

Il Presidente Napolitano al Papa: Sono certo che Lei possa ben cogliere la intensa, affettuosa vicinanza nostra e del popolo italiano


Saluto del Presidente Napolitano in occasione del concerto offerto al Pontefice Benedetto XVI

Città del Vaticano, Sala Nervi, 29/04/2010

Santità,

sta ormai divenendo significativa tradizione questa cerimonia augurale per l'anniversario dell'inizio del Suo pontificato. La scelta dell'omaggio musicale è di per sé un'offerta di serenità nei tempi non facili, e spesso aspri, che tutti viviamo.
Sono d'altronde certo che nella discrezione e nel rispetto con cui seguiamo il quotidiano svolgersi della Sua alta missione, Ella possa ben cogliere la intensa, affettuosa vicinanza nostra e del popolo italiano.

Pochi giorni orsono, di ritorno dal suo viaggio apostolico a Malta, Ella ci ha rivolto un beneaugurante saluto e una speciale preghiera per la concordia e per il bene dell'intera nazione. Gliene sono grato anche personalmente, non essendo altra la causa a cui mi sento interamente dedicato. E desidero anche sottolineare come rimanga vivissima la considerazione per l'apporto che al perseguimento del bene e della concordia viene dall'impegno spirituale e sociale della moltitudine dei sacerdoti operanti in Italia.

Abbiamo di mira il progresso della nostra nazione, che è anche a Lei così cara, e al tempo stesso guardiamo come Lei e con Lei, Santità, ai problemi di un mondo che cambia attraverso profondi travagli e crisi irrisolte. Alla crisi che ancora affligge il Medio Oriente nella persistente incertezza di un efficace processo di pace, ci rivolgiamo con speciale, condivisa preoccupazione, e con propositi convergenti di costruttiva sollecitazione. E crediamo che anche a questo cruciale sforzo non possa mancare l'apporto di quell'Europa solidale che un grande umanista, Enea Silvio Piccolomini, e illuminato Pontefice, Pio II, seppe prefigurare nell'opera che in questo stesso lieto giorno appare ridata alle stampe in versione italiana.

Santità, tocca quest'anno all'Orchestra Giovanile nata da una bella e meritoria istituzione italiana - la Scuola di Musica di Fiesole - condurci all'ascolto di composizioni del XVIII e del XIX secolo, che richiamano le tradizioni dei nostri paesi portatori ieri e oggi di una comune cultura europea. Ringrazio i generosi sostenitori dell'iniziativa di questo concerto, offerto a Lei, Santità, con l'augurio più vivo, nella straordinaria, ospitale cornice dell'Aula Paolo VI.

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