martedì 6 aprile 2010

Il soccorso al Pontefice (Accattoli). Il precedente nel 2004. Mio commento: la sofferenza fisica non ha nulla a che vedere con quella morale

Clicca qui per leggere il commento di Luigi Accattoli segnalatoci da Alessia.

Condivido le parole del vaticanista, ma secondo me fra la sofferenza fisica e quella morale c'e' una differenza abissale. La prima e', diciamo cosi', "naturale" nel senso che, purtroppo, puo' colpire chiunque, ad ogni eta', ma soprattutto gli anziani.
Chi ha visto spegnersi un nonno oppure un genitore ancora giovane sa di che cosa sto parlando. Si prova un senso di profonda ingiustizia, di angoscia, per quelle sofferenze fisiche ma si sa che esse possono colpirci perche' fanno parte della vita.
Le sofferenze morali no...la gogna mediatica no...gli insulti a mezzo stampa no!
La prova psicologica che e' stata riservata a Papa Benedetto non ha nulla di "naturale", non ha nulla di "giustificabile". Si e' scientemente presa di mira l'unica persona che abbia fatto veramente della pulizia nella Chiesa uno dei punti forti del suo Pontificato. Mi fa ridere chi afferma che la gerarchia dovrebbe essere grata ai media per avere portato alla luce i casi di pedofilia. E' propria una grande ironia della sorte. Il migliore alleato dei media era proprio Papa Benedetto! E ora? Beh, i media sono andati troppo in la' scoprendosi. Ci hanno fatto capire che, in fondo, le vittime degli abusi contano poco. Spesso esse sono funzionali agli attacchi al Papa.
Netta e' la sensazione e' che i mass media non se la prendano piu' con i pedofili o con chi li ha coperti, ma con il Pontefice, capro espiatorio di tutti e per tutti.
Se davvero giornali e tv avessero a cuore le vittime innocenti dei preti pedofili aprirebbero una bella inchiesta per scoprire chi e perche' blocco' determinati processi (chi fa il nome di Maciel?) ed invece scoprire la verita' non e' nei piani della grande inquisizione del 2010
.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La sofferenza morale è infinitamente più devastante della sofferenza fisica e può uccidere.
Il nostro Papa, innocente, si sta immolando per salvare altri.
Alessia

Miserere ha detto...

Piano piano episcopati e singoli vescovi si fanno vivi per manifestare solidarietà al Papa ma, dove sono i movimenti ecclesiali, soprattutto quelli che vediamo molte volte con immensi striscioni che segnalano la loro presenza in Piazza San Pietro? Sono spariti nel momento della prova? Nessuno di questi dice niente a sostegno del Papa? Strano, vero?

Anonimo ha detto...

In Germania i giovani cattolici (a stretto contatto con la Conferenza episcopale), dicono che il Papa non li rappresenta,idem in Austria.In Italia non ci rendiamo conto bene del disastro, anche se questi cattolici antipapisti non aspettavano altro. Eufemia
http://www.kath.net/detail.php?id=26273
http://www.spiegel.de/panorama/gesellschaft/0,1518,686567,00.html

Raffaella ha detto...

Vogliono un Papa showman?
Andiamo bene...complimenti!
Che bella semina...
R.

gemma ha detto...

giovani cattolici? siamo sicuri sicuri di cotanta cattolicità? Al di là di eventuali simpatie personali, quale vero cattolico abbandona chiunque nel momento del bisogno? Cosa gli hanno insegnato le conferenze episcopali con cui sono a così stretto contatto, riguardo al rapportarsi con gli esseri umani nel momento del" tutti contro uno"? Eppure, il non schierarsi col tutti contro uno, soprattutto in assenza di prove certe, è un'insegnamento che a me personalmente è sempre stato instillato con forza non dalla chiesa, non da una educazione cattolica, ma da un padre ateo.
Probablmente, costoro come i loro vescovi sono da tanto lontani dal papa, indipendentemente da chi sia, fin dal primo viaggio in Germania di Giovanni Paolo II quando raccontano che una giovane cattolica si esibì in una filippica contro la morale sessuale della chiesa, in fondo vero e unico nodo del problema