Clicca qui per leggere l'articolo infamante ed infondato.
Le spiegazioni sono state evidentemente inutili. Si finge di non avere capito che la CDF non era competente per i casi di pedofilia e si scarica la colpa sul card. Ratzinger. La Santa Sede risponda nella forma opportuna.
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15 commenti:
La Santa Sede deve rendersi conto che per certi venditori di menzogne infamanti, le spiegazioni anche se documentate non bastano. Si prendano dei provvedimenti e se è necessario si tolga l'accreditamento a qualche giornalista che si presta a questo gioco per dovere di obbedienza alla linea schifosamente ideologica nel trattare le notizie.
togliere immediatamente l'accredito ai vaticanisti di repubblica.
Cara Raffaella, c'è poco da spiegare a certa gente. Hanno uno scopo ben preciso e lo scandalo pedofilia è solo un pretesto.
In linea di massima sarebbe giusto togliere l'accredito ai vaticanisti di Repubblica, il problema è che le pallottole di fango le confezionano sopratutto editorialisti o cronisti non accreditati alla sala stampa della Santa Sede.
Io mi rifiuto di leggere repubblica, ma se l'articolo è zeppo di notizie false e tendenziose, basterebbe denunciare il quotidiano.
Va bene porgere l'altra guancia, ma ora stiamo esagerando!
Jacu
Ancora calunne e diffamazione da parte di scalfari massone ex fascista ed ex comunista. Che schifo!!!
Questa gente va messa in galera!!!
Alludi all'articolo di tal aquaro, vero? Mi pare che la situazione sia stata spiegata sino alla nausea, ma per rep e come se niente fosse stato detto.
Si tolga l'accredito e si adisca per vie legali.
Alessia
Togliere l'accreditamento non serve a nulla, tanto fanno sempre e solo copia&incolla da altre parti. Mica ricercano cose o cercando di capire.
Causa civile con rimborso danni.
(ANSA) - ROMA, 11 APR - Per il card. Bagnasco nella vicenda pedofilia 'i casi acclarati di sottovalutazione dei fatti, dovranno essere rigorosamente perseguiti''. ''Dentro e fuori la Chiesa - afferma Bagnasco - con l'allontanamento e il dimissionamento delle persone coinvolte''. Il presidente della Cei ribadisce la condanna di questo 'crimine odioso' e osserva che il Papa, 'oggetto di accuse tanto gratuite quanto infamanti, ha intrapreso non da oggi una vigorosa opera di pulizia'.
[Pas trop de zele, Angelo!]
Ciao Raffaella da leggere l'articolo di A. Tornielli su " Il Giornale" di oggi dal titolo
"Ecco che cosa c’è dietro gli attacchi a Ratzinger"
http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_che_cosa_ce_dietro_gli_attacchi_ratzinger/11-04-2010/articolo-id=436581-page=0-comments=1
ciao li.pa.
Togliere l'accredito è come usare i bruscolini per fermare i fiumi...
Bisogna chiamare questi pennivenduti a rispondere delle loro 'mercanzie taroccate'. Ne sono responsabili! Basta col confermare la sensazione che non siano responsabili dei loro scritti.
Li scrivono loro e non il vento! Ne rispondano!
Io consiglio la lettura del Crimen sollecitationis presente sul sito del Vaticano.
http://www.vatican.va/resources/resources_crimen-sollicitationis-1962_en.html
Il Sant'Uffizio prima la CDF poi erano competenti sul "crimen sollecitationis" e sul "crimen pessimum" in tutte le accezioni.
Il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ha ribadito la competenza della CDF su questi casi.
I carteggi tra le diocesi e la CDf confermano il ruolo di quest'ultima.
I casi Murphy e Kiesle dimostrano che la giustizia canonica non funziona.
Ridurre la questione a talpe che non esistono(i documenti erano agli atti dei processi ndB)e a complotti della stampa può servire di fronte all'opinione pubblica italiana ormai narcotizzata da decenni di disinformazione, ma all'estero non attacca.
Spero che domani giungano buone notizie: un taglio netto con i comportamenti tenuti fino ad oggi.
Applicare a tutte le conferenze episcopali il protocollo della USCCB contro gli abusi sui minori, approvato dal Vaticano, sarebbe un inizio.
Chi ha a cuore la Chiesa più dei singoli a questo deve lavorare.
La CDF e' competente per i casi di pedofilia solo a partire dal 2001 con il motu proprio di Papa Wojtyla e la lettera "De delictis gravioribus".
Prima del 2001 le cause erano di competenza delle diocesi che dovevano notificare le sentenze al Sant'Uffizio (poi CDF) che poi provvedeva a ridurre la persona allo stato laicale.
Non e' questo il caso del prete californiano che in prima persona chiese la dispensa.
R.
Ma allora siamo duri d'orecchi!!!!!!!!!! fino a quando dovremo sempre ripetere le stesse cose?
bene bastardlurker, ora che hai rinnovato la tua quotidiana lezione di "crimen" sul blog
lascia a noi poveri narcotizzati, così poco esterofili, di fare le supposizioni che più ci piacciono almeno qui, su talpe, rane, puzzole, serpi, e visto che anche non ratzingeriani come te credo (spero) siano preoccupati per il destino dei propri figli, cominciate a spulciare anche in altri archivi per trovare documenti che facciano chiarezza sullo stato di cose in istituzioni non cattoliche. Magari con l'aiuto della stampa estera, che si sa, è sempre più libera
Sai com'è, magari qualcuno di noi avrà un marito ateo, ebreo, luterano o islamico che vorrà anche lui dire la sua sull'educazione dei figli. Magari ecumenicamente si deciderà di mandarlo d'inverno in istituto cattolico e d'estate in istituto laico o di altra confessione o viceversa. Ormai le disposizioni cattoliche sono state ampiamente sviscerate, sarebbe illuminante sapere come intendono vigilare, procedere e tutelarsi dagli abusi in altre sedi. Con noi cattolici non attaccherà più forse il prete orco, ma magari da altre parti non si sa
Chi ha a cuore i Bambini più delle singole istituzioni a questo forse dovrebbe cominciare a lavorare, a partire da repubblica, che fino a ieri mandava online un flash di pubblicità al film di Polansky con la scritta: come li fa lui i thriller non li fa nessuno, o giù di lì...come no? Forse qualcuno ne sa qualcosa senza essere stato al cinema
GRANDE GEMMA...... STI DISCHI ROTTI HANNO ROTTO!!!!!
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