Clicca qui per leggere la notizia segnalataci da Alberto. Qui una traduzione.
Francamente fissare il termine di prescrizione a 40 anni dal raggiungimento della maggiore eta' della vittima mi pare, quantomeno, esagerato! Deve esserci la certezza del diritto e non si puo' vivere fra "coloro che sono sospesi". Mi pare congruo un termine di dieci o, al massimo, di venti anni dalla maggiore eta'. Non di piu'!
C'e' un'espressione molto cruda ma che rende bene l'idea della fermezza ma della certezza del diritto: "Vigilantibus non dormientibus iura succurrunt" (Il diritto viene in soccorso di coloro che restano vigili, non di coloro che dormono).
R.
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2 commenti:
A dir la verità, per quanto riguarda la prescizione sarebbe bene restare fermi ai dieci anni previsti, dopo il compimento del 18° anno di età della vittima.
In America, dopo le affermazioni di Mons. Scicluna, riguardante la rimozione perpetua della prescrizione per questo delitto, si stanno già preparando un sacco di dossier di nipoti e pronipoti di "vittime" per intentare processi per casi capitati anche nel 1913 o nel 1905!!! I presunti "violentatori" morti da trenta o quaranta anni, addirittura 65 anni, non uno straccio di prova negli archivi per documentare la denuncia, niente di niente... Farebbe bene la CDF a mantenere i dieci anni prescritti e non andare oltre.
CHIARAMONTI NICOLA
Mi trovi perfettamente d'accordo, caro Nicola!
Al massimo, ma proprio al massimo, si potrebbe portare la prescrizione a 15 anni e, per essere proprio esagerati, a 20.
Ritengo comunque un termine di 20 anni assolutamente spropositato mentre apprezzo davvero che gia' con la lettera "De delictis gravioribus" si sia stabilito che il termine decorre dal compimento della maggiore eta' e non dal momento del reato.
R.
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