martedì 13 aprile 2010

L'Osservatore riabilita i Beatles. Ringo Star: "E chi se ne importa. Credo che la Santa Sede abbia altre cose di cui parlare". Concordo pienamente!

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La Santa Sede e l'Osservatore Romano si occupino di questioni serie!

9 commenti:

euge ha detto...

Beh certo e molto meglio informare sui Beatles che non occuparsi della campagna di odio scatenata in questi giorni su falsità e calunnie contro il Santo Padre!!!!!!
COMPLIMENTI A VIAN!

Anonimo ha detto...

Concordo anch'io con quanto dice il signor McCartney: del resto anche noi, persone credenti, praticanti e sane di mente: cioè benpensanti, potremmo dire di lui e dei suoi colleghi 'I could'nt care less'.
Stupisce che la Santa Sede perda il suo tempo ad ascoltare gli Scarafaggi di Liverpool, abbia la dabbenaggine di 'rivalutarli' (che cosa ci sia da rivalutare, Dio solo lo sa!) l'OR sprechi il suo sazio a scrivere di 'inestimabile eredità'!
Ma per piacere, cari cardinali, monsignori e giornalisti!!!!!

Anonimo ha detto...

che poi... «riabilitare»? perché, qualcuno li aveva scomunicati?

gemma ha detto...

machissenefrega in questo momento! scusate..

laura ha detto...

L'Oservatore Romano, con il nuovo direttore, ha un atteggiamento, secondo ,e, troppo attento alle cose del monodo e poc preoccupato di are voce e supporto al Santo Padre.

quirinus ha detto...

se chiudessero Osservatore e Avvenire domani mattina non farebbero un soldo di danno, anzi, infliggerebero meno ferite alla credibilità della Chiesa e risparmierebbero un sacco di soldi dell'Obolo di Pietro e dell'8 per mille!

Con un decimo di quei milioni buttati glie lo facciamo noi un sito/blog all-news, completissimo - letture e liturgia delle ore, meteo e viabilità comprese! - aggiornatissimo e affidabilissimo, super tecnologico e user-friendly, tradotto in tutte le lingue e pronto a ribattere come si deve a ogni tentativo di infangare il Successore di Pietro.

Ma a che serve un giornale che non compra nessuno e fa notizia solo quando riesce a sp(censura)re il Papa e la Chiesa?

Anonimo ha detto...

Farebbe bene l'O R e il direttore Vian ad occuparsi dei disastri che si continuano a pepetrare nel nome del Concilio sulla Divina Liturgia.
Riabilitiamo le canzoni dei Beatle e di J Baez nelle nostre messe come negli anni 70.
Vian un consiglio : Dimettiti....sei un diastro nella direzione del giornale del papa

Fabiola ha detto...

Torno ora dall'Ostensione della Sindone. Una splendida esperienza che indica l'essenziale: guardare a Cristo. Commovente l'atteggiamento di tutti (tutti) i pellegrini: silenzio, preghiera e, infine, letizia. Sorprendente la dedizione e la cura per i minimi dettagli da parte dei volontari. Torino ne è trasfigurata. Grazie a Dio la bellezza della Chiesa vi risplende intatta.
Che c'entra?
A me dei Beatles non può importare meno di così. Ma credo non si possa pretendere che si continui a non parlare d'altro che della pedofilia e, persino, degli attacchi al Papa. Benedetto, per primo, ci indica altro: testimoniare la bellezza e l'amore che nascono dall'esperienza della Risurrezione. Di Cristo e nostra.
Non possiamo essere noi i primi a trasformare tutto questo in una sorta di fissazione un po' monomaniaca.
Benedetto XVI regna "felicemente", non smette di lavorare nella vigna del Signore, indicando il male, certo, ma anche additando il positivo e sostenendo la speranza degli uomini. Proviamo a seguirlo anche in questo. Scusate, la predica.

Anonimo ha detto...

neanche i beatles vi vanno bene....