martedì 27 aprile 2010

Paul Mees sulla campagna mediatica contro il Papa: la verità deve essere rispettata anche se la persona non ci piace, anzi a maggior ragione!

Clicca qui per leggere il commento (straordinario per l'obiettivita'!) segnalatoci da Mariateresa. Qui una traduzione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo il danno ormai fatto è enorme e a riprova la gran parte dei commenti ormai da per acquisita l'equazione Chiesa=mafia con Ratzinger a capo della criminalità organizzata.All'università dell'Opus Day ne discutono. Eufemia
PEDOFILIA: ESPERTO COMUNICAZIONE CHIESA, NON NEGARE ABUSI
O'CONNELL, IMPARARE DA ERRORI, CRISI E' PROBLEMA DI LEADERSHIP
(ANSA) - ROMA, 27 APR - ''La Chiesa non neghi'' lo scandalo
della pedofilia, ''legga il rapporto Ryan, il rapporto Murphy,
impari dagli errori'' commessi in Irlanda. E' quanto sostiene
Andrew O'Connell, direttore della comunicazione della
congregazione cattolica irlandese dei Fratelli della
Presentazione, intervenuto al VII seminario 'Comunicaziopne
della Chiesa', in corso a Roma presso la Pontificia Universita'
della Santa Croce.
O'Connell, parlando ad una platea di comunicatori in ambito
ecclesiale, ha stilato un vero e proprio decalogo per non
ripetere gli errori delle diocesi irlandesi. ''E' stato un
problema di leadership, di strategia, non di comunicazione'', ha
spiegato l'esperto, sottolineando che ''la Chiesa deve dare
delle risposte, accelerando cosi' i tempi della sua
guarigione''.
Secondo O'Connell, occorre quindi ''parlare con una voce
coerente e ben addestrata, articolando al meglio le cose in cui
si crede di piu'''. In Irlanda, la crisi degli abusi sessuali e'
iniziata gia' nel 1994, ''non e' stato un fatto improvviso'', ha
precisato, ricordando che la frattura tra i cattolici irlandesi
e' stata tale che su un sito web chiamato 'Count me out', ''i
fedeli ora possono annunciare formalmente la loro defezione
dalla Chiesa''.
Nel decalogo di O'Connell, si consiglia ai comunicatori della
Chiesa ''di non aspettare i media, di essere sinceri, dando in
tempo le eventuali cattive notizie, ricordando che la Chiesa
deve essere un luogo sicuro per i bambini'' e soprattutto di
''mettere al primo posto le vittime''. (ANSA).

Y66-GR/FV
27-APR-10 16:50 NNNN

Anonimo ha detto...

In linea anche questo commento:
"Pourquoi tant de haine ? - Benoît XVI et les médias"
Mgr Bernard Ginoux Vescovo di Montauban indirizza ai suoi diocesani questa interessante riflessione sul ruolo dei media in occasione di alcuni avvenimenti "spinosi"
http://plunkett.hautetfort.com/archive/2010/04/26/pourquoi-tant-de-haine -benoit-xvi-t-les-medias.html#more
Alessia