mercoledì 7 aprile 2010

Riccardi: la campagna mediatica contro il Papa è iniziata prima della sua elezione (Agi). E' ora che clero, cattolici e media facciano mea culpa...

Su segnalazione di Alessia leggiamo la seguente notizia e poi commentiamo:

PAPA: RICCARDI,CAMPAGNA MEDIATICA INIZIATA PRIMA DI ELEZIONE

'La veemenza contro Benedetto XVI viene da prima del Pontificato. Il card. Raztinger e' stato considerato e ritratto dai media come un duro inquisitore, per tutta l'epoca in cui fu alla testa della Congregazione della dottrina della fede'. E' proprio questa immagine ad avere preparato 'il terreno ad un impatto difficile, ormai quasi sempre critico, nei confronti di questo Papa' che 'i cattolici hanno la responsabilita' di non isolare'.
Lo afferma lo storico Andrea Riccardi, per il quale 'colpendo con il discredito il Papa, si vuole colpire e screditare un modo di essere, l'essere cristiani e Chiesa nel mondo contemporaneo'.
Parlare di 'campagna diffamatoria - dice - non e' vittimismo cattolico'.

© Copyright Agi

Condivido il pensiero di Riccardi.
Parto proprio dalla sua riflessione per esporre la mia idea.
Credo che sia tempo ed ora che clero (dal prete del piu' sperduto paesino di montagna al cardinale piu' famoso), molti cattolici e la stragrande maggioranza di giornalisti, vaticanisti e opinionisti facciano un serio esame di coscienza.
Come siamo arrivati a questo punto?
Come e' possibile che si consenta a chiunque di offendere, insultare e calunniare il Santo Padre?
E' solo colpa dei media? No!
In prima linea fra le pecore ci siamo noi Cattolici. Non sappiamo nemmeno piu' la differenza fra i Re Magi e la befana, non conosciamo i fondamentali, non sappiamo che cosa sia l'Eucarestia, pensiamo che il Papa sia una sorta di Dalai Lama e non il Vicario di Cristo.
E' ovvio che non abbiamo la forza ne' la volonta' di fare quadrato e di unirci almeno nella preghiera in questo momento difficile.
Ovviamente ci sono lodevoli eccezioni.
E che dire dei nostri bravi preti, vescovi e cardinali?
Forse se avessero fatto sentire in questi cinque anni la loro vicinanza al Papa, non saremmo a questo punto. Invece abbiamo assistito ad una gara a smarcarsi da Benedetto XVI prima per Ratisbona, poi per il Summorum Pontificum, poi per la revoca della scomunica ai Lefebvriani, poi per il "profilattico aereo" e chi piu ne ha piu' ne metta...
Solo ora la gerarchia sembra stringersi attorno al Papa. La cosa mi fa davvero piacere, ma e' tardi. Tardi! Tardi!
Sono d'accordo con la nostra Mariateresa: vescovi e cardinali hanno dato corda ai media per cinque anni e forse ora si sono spaventati. Per questo fanno quadrato.
Ma il Papa ha davvero bisogno di questo ring? Non credo...
Benedetto XVI e' sempre stato solo in questi anni e lui lo sa!
L'ha sempre saputo, come sa che noi semplici fedeli siamo con lui, preghiamo per lui e soffriamo con lui!
Credo che sia questo che gli da' tanta forza. L'ho osservato stamattina all'udienza. Aveva lo stesso sguardo della settimana scorsa: sembrava quasi sorpreso di vedere tanta gente che gli vuole bene!
E' questa sua sorta di "ingenuità", questo "candore" che mi stupisce sempre.
Lui, il piu' grande teologo vivente, si emoziona nel vedere quante persone gli sono vicine!
Quando ascoltai per la prima volta le meditazioni della Via Crucis del 2005 non avevo idea di che cosa fosse "la sporcizia" nella Chiesa. Ora lo so!
Quando sentii l'omelia della prima Messa del Papa non capivo chi fossero quei lupi di cui Benedetto XVI ci stava parlando. Ora lo so!
Mi resta l'amaro in bocca, la certezza che preti, vescovi e cardinali avrebbero potuto fare molto di piu' per il Papa e hanno taciuto per paura o, peggio, per convenienza.
Ci sono ovviamente le eccezioni.
E passiamo ai media.
Fa molto comodo costruire stereotipi sulle persone. Ha ragione Riccardi: la campagna contro Joseph Ratzinger e' iniziata ben prima della sua elezione.
C'era un Papa buono e un cardinale cattivo, come nei film!
Avete mai visto qualche fiction sulla vita dei Pontefici? Su Giovanni XXIII ne circolano due. Ovviamente Roncalli riveste il ruolo del "buono" mentre il "cattivo" e' sempre il cardinale Ottaviani.
Nella fiction su Papa Luciani i "cattivi" sono tutti i cardinali della curia.
A causa dell'elezione di Benedetto XVI, nessuno ha interpretato la parte del "cattivo" nei film su Papa Wojtyla.
Forse e' anche per questo che i mass media hanno visto la realta' come una fiction ed hanno continuato a paragonare il Papa buono, Giovanni Paolo II, con quello cattivo, Benedetto XVI.
Il Santo Padre, per i media, esce sconfitto da ogni conflitto e confronto: con il suo predecessore, con i professori della Sapienza (che per i giornali avevano ragione finche' il Papa non ha rinunciato alla visita), con i musulmani, con gli ebrei, con gli anglicani, con i protestanti, con i vescovi, con i cardinali, con tutti!
Sembra che il Santo Padre, per i media, non abbia mai ragione. Hanno sempre ragione "gli altri", laddove per "altri" si intende chiunque venga interpellato dai media.
Certo la carta stampata e le televisioni hanno le proprie esigenze e priorita', ma io vorrei che almeno i giornalisti cattolici, soprattutto alcuni vaticanisti, riflettessero sugli eventuali danni che il continuo confronto fra Papi, di cui l'uno e' sempre portato sul palmo di mano a discapito dell'altro, ha prodotto.
Ovviamente ci sono moltissime eccezioni.
R.

9 commenti:

euge ha detto...

Bravissima Raffaella credo che in questo tuo commento tu sia riuscita a concentrare i sentimenti ed i pensieri di molti di noi.

TI ABBRACCIO E TI SONO GRATA SEMPRE PER QUELLO CHE FAI!
Da parte mia, sono felice ed onorata di dare come e quando posso, il mio piccolissimo contributo, sempre per affetto e vicinanza al NOSTRO DONO DEL SIGNORE BENEDETTO XVI .

Maria R. ha detto...

Verissimo quello che dice Riccardi. Ricordo che, proprio quando ancora lasciavo il Vaticano a Roma (=mi facevo i fatti miei), l'unica cosa che arrivava da ogni parte (e se arrivava alla mia ignoranza, vuol dire che era un messaggio trivella!), era che questo Cardinale era un tedesco rottweiler. Però c'è da dire che non tutti male interpretavano la cosa, per mio padre ad es. -anche lui poco informato sulle cose "interne"- tedesco e rottweiler erano intesi come sinonimi di uno che lavora veramente per il bene della Chiesa, senza scontare niente a nessuno, dove non si possa farlo.
Condivido anche il tuo pensiero, carissima, sul nostro diverso modo di percepire la "sporcizia" nella Chiesa 5 anni fa ed oggi. Ammetto che all'epoca pensai a tutt'altro che a questo che vediamo e sentiamo ora!
Sulla teoria del "quadrato", manco a farlo apposta, stamattina ne ho discusso per telefono con una carissima amica (sempre molto orgogliosa di Raffaella, sai a chi mi riferisco!) e io sono dello stesso parere. Certo, in ogni caso, almeno per "impressione", non è una cosa che faccia male....come dire, anche il Signore alcuni li tratta a latte e miele, altri li deve strattonare, perché capiscano quale strada prendere. Io voglio essere speranzosa, che si cominci per timore o per vera vicinanza, un cambiamento in positivo può nascere anche così, magari con una convinzione ancora non sempre fortissima, magari non in tutti (ovvio, non faccio di tutta un'erba un fascio!)
Sui cattolici-pecore smarrite che hanno dato manforte a quello che sta vivendo oggi la Chiesa, concordo in toto con te. Ma non dimentichiamo che le colpe sono di entrambe le parti. Non copriamoci gli occhi sulle nostre responsabilità (come dici tu, non sappiamo più l'abc!), ma la CATECHESI ce la dovrebbero fare anche in Chiesa, non è solo faccenda personale dei fedeli...e allora, male, molto male, anche quando diventa una tappa "opzionale" per la "dispensa" dei Sacramenti. Cara, parlo per esperienza personale, quando fui Cresimata in Duomo, mi credi che il povero prete -delegato dal Vescovo- era un misto tra lo spaurito ed il coraggioso, perché i cresimandi non conoscevano il Padre Nostro, non sapevano come "rispondere" nella Santa Messa e quello dietro di me, sentendomi "recitare", disse :"Tho, senti, questi la sanno"! Da allora mi sono ancora di più convinta di una cosa: i preti dovrebbero IMPEDIRE a certa gente di andare al "supermarket" dei Sacramenti....vuoi i Sacramenti? Allora CATECHIZZIAMOCI, se no diventa tutto un fare la Comunione,sposarsi, cresimarsi etc etc...per evento socioculturale....tanto...è GRATIS! Eh no....eh no...eh no.... quindi, mea culpa nostro (di noi scatechizzati che potremmo impegnarci di piu'), ma anche di dovrebbe catechizzare e non lo ha fatto...

sonny ha detto...

Accidenti Raffa! Doppio bollo, firma in calce e ceralacca. Stai facendo un lavoro fantastico. Mi unisco con entusiasmo all'abbraccio di Euge. Grazie grazie grazie anche a tutti gli amici del blog per i loro interventi. Mi sembra un modo straordinario per condividere la gioia che abbiamo nell'aver trovato, come dice Euge, un autentico dono del Signore, il nostro Benedetto.

laura ha detto...

Condivido in pieno. La colpa è anche nostra e i sacerdoti spesso non seguomo o non conocono affatto il Magistero pontificio. Per non parlare di noi laici che non sentiamo il dovere d informarci e formarci anche in ambito religioso, anche perchè l'unica cosa che conta è salvare l'anima, ad ogni costo

Anonimo ha detto...

Brava Raffaela. Concordo su tutto. Vorrei solo aggiungere che c'è anche da considerare che il Papa è tedesco. Appartiene quindi alla "razza" considerata cattiva per antonomasia, e così descritta in centinaia di migliaia di film e romanzi a circolazione mondiale, prima che gli anglosassoni e assimilati che hanno imposto tale stereotipo scoprissero che si può ottenere lo stesso coi musulmani e coi serbi. Per questo, abbiamo una responsabilità ulteriore, oltre a quella di stringerci al Papa e pregare per Lui: non farci più trascinare dai luoghi comuni e dai mostri che i loro media creano per i loro interessi, che sono quasi sempre contrari ai nostri. Altrimenti non finirà mai.
Per conferma, guarda un po' come ci trattano in questo momento quei "mostri" islamici. Perchè si astengono dal colpirci in un momento di grande debolezza?
A mio avviso, semplicemente perchè non ci sono nemici.

Anonimo ha detto...

Raffaella carissima,
le tue osservazioni circa il sintetico pensiero del Prof. Riccardi sono condivisibili al 50%. Non sono condivisibili totalmente, anche per una ragione pratica, apparentemente, ma solo apparentemente, distante dalle attuali polemiche contro la Chiesa.
Una delle ragioni degli insulti periodici - che le altre culture religiose, in particolare l'ebraismo e l'islam, solo raramente con argomentazioni discutibili, più spesso per dileggio ed odio sommesso verso la Chiesa Cattolica - è, purtroppo, farina del mulino ingenuo della Chiesa Cattolica, che ha voluto gestire l'ecumenismo ex Concilio, senza se e senza ma, pur di "aprirsi" (talvolta con scarsa intelligenza pratica) a tutte le confessioni religiose, anche quelle fiere avversarie del cattolicesimo.
Ti chiederai: ebbene che c'entra Riccardi? C'entra e come se c'entra. Perché fosse dipeso da Lui e dalla Comunità di S. Egidio oggi l'Italia sarebbe piena di moschee e sinagoghe, solo in parte veri luoghi di culto, più spesso strumenti di penetrazione politica mimetizzati da strutture religiose.
Di questo "bordello" multireligioso (una degenerazione del cosidetto sincretismo), anche il Prof. Riccardi ha le sue colpe.

gemma ha detto...

alla buon'ora professor Riccardi! Ma che sia una voce autorevole a dirlo oltre noi (ormai da cinque anni), fa comunque piacere.

batti cinque lella :) e prenditi un bacio in fronte

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello tradurre un testo scritto da un vescovo brasiliano "Mio benedetto XVI". Ecco l'indirizzo: http://costa_hs.blog.uol.com.br/arch2010-03-21_2010-03-27.html

Miserere ha detto...

Io ho frequentato il catechismo e poi il percorso per la Cresima qualche anno dopo finito il Concilio. Il cosiddetto "spirito" non era ancora arrivato nella mia parrocchia per cui posso dire che sono stata istruita adeguatamente nella fede cattolica. Non sapere le formule, i comandamenti, i precetti... Le PREGHIERE! ecc., e non potevi ricevere Comunione e Cresima. Guai a dimenticarli, guai!!!
Poi la storia è andata come è andata. Abbandonata la pratica religiosa, dopo quattro anni ritrovata grazie all'esempio di vita santa di Papa Luciani lo "spirito" del Concilio mi ha fatto aprire gli occhi per vedere quanta banalità in tanti Messe, in certi preti, in certe parrocchie, in certe prediche. Sono ormai quasi trent'anni che non so cosa voglia dire partecipare alla vita di parrocchia... Perché? Perché non ho trovato una parrocchia dove mi possa sentire cattolica. Dove tutto quello che ho imparato al catechismo non lo vedo nelle parrocchie di questo tempo. Dove il prete faccia il prete e dove i laici facciano i laici... dove si vada in chiesa per pregare e non per parlare! Dove si vada per adorare il Santissimo e non dove lo si tenga in un posto dimenticato. E non continuo raccontandovi i miei disagi per non appesantire la vostra pazienza ma vi voglio dire che un giorno ho scoperto il card. Ratzinger. Era il 1984. Da una radio "cattolica" lo si attaccava per un documento contro la teologia della liberazione. Ho avuto il coraggio di difendere il cardinale lasciando un messaggio registrato alla radio che poi hanno difuso. Ho ricevuto anch'io un commento di disprezzo! Ma vi dico, già d'allora ho scoperto di quale razza tosta era fatto il card. Ratzinger! Ed è stato così che mi sono interesata a lui seguendo le sue prese di posizione e facendole mie! C'è stata una vera sintonia tra la sua sensibilità e la mia. L'unica cosa della quale mi pento è quella di non avere pensato a lui come successore di GPII, che lui poteva salvare la nostra Chiesa. Ma credo che questi 5 anni intensamente dedicati a B16 possono compensare questo mio "peccatuccio"! :-)