sabato 10 aprile 2010

Secondo me la Santa Sede dovrebbe rispondere in modo ancora più dettagliato alle accuse e cacciare le talpe rivelandone i nomi

E' in atto una vera e propria guerra. E' ovvio che nei Sacri Palazzi si conoscono i nomi delle talpe. Accanto ad una ricostruzione dettagliata dell'ultimo caso, attendiamo anche la gogna mediatica di certi signori. A mali estremi...

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Cacciare? Perché non scomunicare??
Sarebbe veramente ora che qualcuno prendesse la ramazza e facesse pulizia a tutti i livelli.

Anonimo ha detto...

Ricordi Raffaella? Successe così anche duemila anni fa! Chi consegnò Cristo a Caifa prima ( il NYT) ed a Pilato poi?
Giuda! E chi era Giuda se non uno dei dodici?
Matteo

Anonimo ha detto...

Secondo me salteranno molti Vescovi... Vedi televideo. A LA 7 trasmissione... non diciamo come.
Adesso è coinvolto il Primate d'Inghilterra.

Anonimo ha detto...

Se si pensa che l'ex nunzio in Olanda, nonchè, ancor più grave, ex presidente dell'Accademia Ecclesiastica (per indenderci la sede della formazione dei futuri diplomatici della S. Sede)ha dichiarato certe cose al Regno allora non ci si stupisce più di nulla...

euge ha detto...

E' ovvio e scontato che " un Giuda Iscariota" esiste nei sacri Palazzi..... magari più di uno!
Hai ragione Raffaella e condivo in pino il tuo commento..... Risposte più dettagliate e

FUORI I GUIDA DAI SACRI PALAZZI CON TANTO DI NOMI E COGNOMI!

Anonimo ha detto...

Raffa, non è bene coinvolgere Nostro Signore in questioni che denunciano solo la mancanza di buon senso degli stretti collaboratori del Santo Padre. Bisogna mandare via proprio "loro" che hanno provocato o mal gestito questa difficile situazione, che sono stati solo capaci di farsi scudo col Papa. E' più facile mandare a casa o promuovere direttamente loro, sebbene il Papa dovrà riconoscere che qualcuno da Lui stesso scelto non ha saputo rispondere alla sua fiducia! Noi intanto continuiamo a pregare!

Alice ha detto...

Tutto giusto, ma cerchiamo di non cadere in travaglismi che stonano con al predicazione di Papa Benedetto. Lui lavora per l'unità della Chiesa non per la sua divisione. Giuso far pulizia ma non cadiamo nel pericolo opposto.

Anonimo ha detto...

Raffa, domani sera alle 21 su Radio Maria ci sarà una tavola rotonda sulla pedofilia e sugli attacchi al Papa. Partecipano tra gli altri Giuliano Ferrara e G.M. Vian.
Stiamo saldi ragazzi, se il mondo esaltasse il nostro Papa vorrebbe dire che lui gli appartiene, invece lui invece appartiene a Cristo. San Francesco descriverebbe questa situazione perfetta letizia, per me, che non sono santa, è assai difficile.
Alessia

Alice ha detto...

Tutto giusto, ma cerchiamo di non cadere in travaglismi che stonano con la predicazione di Papa Benedetto. Lui lavora per l'unità della Chiesa non per la sua divisione. Giusto far pulizia ma non cadiamo nel pericolo opposto.

Anonimo ha detto...

Sicuramente tra i pedofili c'e' chi vede male la crociata di Ratzinger contro la pedofilia.
Stanno cercando di insozzare il papa e...potrebbero anche riuscirci.
Le persone psicopatiche (la pedofilia ritengo appartenga a questa "categoria") sono potenziali delinquenti. Se potessero ucciderebbero il papa. Ma, sarebbe per loro ancora meglio, incastrarlo. Magari con un falso documento.
Secondo me bisogna prepararsi a tutto e pensare.....ma se uscisse un documento che apparentemente prova che Ratzinger ha coperto qualcuno, bisogna chiederne le dimissioni?
A parte, che come ho detto sopra a questo punto potrebe non essere vero (maciel ad esempio da buon psicopatico era pronto a tutto pur di fare i suoi porci comodi...); un "presunto" peccato veniale del papa andrebbe "perdonato".
Tutti gli umani sbagliano se non di dolo soprattutto di colpa.
Le mie sono riflessioni confuse...ma e' indubbio che come ci sono stati pedofili nei curiali cosi' ci siano dei Giuda pronti anche falsamente a vendere il giusto.
Si perche' in questo caso papa Ratzinger si sta comportando, secondo me, da giusto.
E ricordiamoci che fine ha fatto un giusto duemila anni fa...
Ma, le scritture (catechismo e altro..) che dicono? C'e' qualcuno che sa cosa puo' succedere prima del ritorno di Cristo?
Alberto 2

Alice ha detto...

Scusate ho inviato il commento due volte!!

euge ha detto...

A chi lo dici Alessia!

Anonimo ha detto...

Ti segnalo:
Preti pedofili, avvocato S. Sede negli Usa:
Ratzinger non difese il sacerdote
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=97548&sez=HOME_NELMONDO
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffa,
ti segnalo questo pezzo di Ferrara (non ancora online).
La chiesa non è una repubblica
Prosegue l’assedio scandalistico al Papa, tra informazione e ideologia
Continua lo stillicidio delle accuse al Papa per il trattamento disciplinare “lassista” dei casi di pedofilia tra i preti. Riferiamo in apertura dell’ultima scoperta documentale dell’Associated Press: una vecchia lettera firmata dal cardinale Joseph Ratzinger nei primi anni Ottanta in cui si suggerisce estrema prudenza alla diocesi di Oakland, in America, nel trattamento del caso di un giovane prete accusato di aver molestato sessualmente due ragazzi (il sacerdote fu infine ridotto allo stato laicale). La prudenza di Ratzinger fu da lui motivata, secondo il testo che l’agenzia di stampa ha cominciato a rendere noto ieri sera, dalla necessità di mettere al primo posto il “bene della chiesa universale”. Bisogna che molti dettagli importanti della storia emergano alla luce, per poter giudicare meglio. E informeremo i lettori di tutto, come sempre.

Va intanto annotato che la chiesa cattolica, come le altre denominazioni cristiane, non è una repubblica moderna, fondata sul diritto positivo, sull’azione penale, sul controllo e la repressione dei reati. La chiesa si occupa del peccato, che è una cosa più complessa del reato, che non si lascia classificare nello stesso modo, che ha un ambito di giudizio individuale, caso per caso, diverso dalle procedure eguali, omologate, standard, del diritto. Non è nemmeno una società aperta, i suoi abitanti sono anime, non cittadini. D’altra parte la distinzione tra peccato e reato nasce illuministicamente e laicamente nella koinè kantiana, quella filosofia che ha fondato il lungo ciclo di detemporalizzazione e di laicizzazione del rapporto della chiesa con la società e le istituzioni civili. Ha delle regole canoniche, la chiesa, non è certo un’assemblea anarchica, al contrario: i suoi meccanismi di sorveglianza agiscono nel profondo, scavano nella coscienza, si riferiscono a un ambito umano e divino. Ma la chiesa, specie quando si tratti di preti, maneggia un ministero sacramentale che trascende necessariamente le regole ordinarie con cui si trattano le fattispecie di reato nei tribunali civili, la cui autorità la chiesa riconosce. Se questo dato non viene compreso e riconosciuto, con spirito tollerante e laico, l’accusa alla chiesa diventa intolleranza ideologica.

Chi ha governato la chiesa cattolica nell’ultimo mezzo secolo, e tra questi il Papa regnante, ha certamente delle responsabilità nel trattamento cauteloso e pietoso, talvolta obiettivamente riduttivo, delle complesse psicopatologie legate alla sessualità omofila e pedofila nel clero. Non ci dovrebbe essere alcun problema a riconoscerlo serenamente, anche da parte dello stesso Papa. Ma al tempo stesso, come dimostrano atti decisivi del pontificato di Ratzinger, e la straordinaria lettera pastorale al clero irlandese, bisogna dare atto a Benedetto XVI di aver istruito una nuova sensibilità intorno a questo tema difficile, critico, e di aver fatto quanto era possibile per esercitare senza infingimenti una responsabilità pastorale, ma anche canonica e morale, molto rigorosa.

L’ex sindaco di Gerusalemme, Ed Koch, ha detto proprio ieri che la campagna internazionale di stampa sulla pedofilia dei preti, per il modo in cui è impostata, mostra non tanto la volontà di informare i cittadini quanto quella di punire la chiesa per le sue posizioni, che la società secolare considera una minaccia alla propria identità ideologica, sull’aborto, sull’eutanasia, sul matrimonio gay. Non poteva dire meglio.

© - FOGLIO QUOTIDIANO
Alessia

Anonimo ha detto...

Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
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Le porte degli inferi non prevarranno sulla chiesa, non si sa se pero' il papa rimmarra'.
D'altronde gia' all'epoca di Alessandro VI o di Celestino V c'erano stati problemi, anche piu' gravi forse. La chiesa e' comunque continuata.
Se papa Ratzinger potesse risponderci, penso che lui saprebbe dirci che cosa intendeva Gesu'.
Comunque sia, lui lo deve avere chiaro e ha deciso: e' ora di verita! A costo del sacreficio personale.
Alberto 2