giovedì 27 maggio 2010

Il Papa, la Chiesa e la pedofilia: l'articolo del Time Magazine (Jeff Israely e Howard Chuan Eoan)

Clicca qui per leggere l'articolo del Time segnalatoci da Alessia. Qui una traduzione sommaria.

Come possiamo leggere, sembra quasi che Benedetto XVI sia Papa da almeno quarant'anni ma almeno gli vengono riconosciuto indubbi meriti ed una svolta epocale nell'atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti della pedofilia. Non e' poco...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho letto tutto e dire che mancano pezzi importanti e passaggi critici e' dire poco. Tutte cose che noi qui dentro conosciamo bene.
Ci vuole tempo ma e' possibile fare una serie di puntualizzazioni, per non dire un rebuttal serio di un sacco di argomentazioni sballate perche' smentite gia' da tempo.

Non siamo al livello del New York Times ma poco ci manca.

Anonimo ha detto...

Una concessione ben misera quella del Time, Raffa. Non manca neppure l'opinion edell'ineffabile Melloni.
Un articolo di rara disonestà e ipocrisia sin dai presupposti. Nauseante, in una parola.
Alessia

sonny ha detto...

Ne parla anche Tosatti nel suo blog.

mariateresa ha detto...

ho letto di malavoglia l'articolo, ve lo dico sinceramente, come quando leggo di malavoglia certe relazioni nel mio ufficio nelle quali so già cosa leggerò. E, in definitiva, cosa c'è di nuovo?
Un bel tubo di niente. Sono rimescolati vecchi ingredienti e dichiarazioni di inverificabili insiders per dire le cose di sempre. E col solito obiettivo. Indebolire l'immagine della Chiesa (che peraltro coopera spesso in questo senso) e del papato in un momento storico in cui nessun leader secolare ha un'immagine positiva, nemmeno Obama, di cui non vedi più nemmeno i sondaggi forse perchè è meglio parlare d'altro.
Questo articolo non mi dice niente e lo dico senza polemica, perchè non c'è niente, tranne le speranze dei giornalisti che lo hanno scritto e degli ispiratori di cui sono ventriloqui.
Si sperava che Benedetto si dimmettesse questa è la verità, ma non è andata così.
E il popolo cattolico, quello che non scrive editorali, si è mossso.
Per il gelido professore tedesco, sì.Guarda un po' che roba.
Non sprecherei un penny del nostro tempo per commentare quesa roba che è scritta con la buona volontà di chi ha un compito da svolgere e tutte le volte è costretto a ripetere la lezione come gli scolari con il maestro.
Ad maiora.

mariateresa ha detto...

voglio aggiungere che sul probabile o meno mea culpa del Papa a giugno traspare nei commentatori l'intento di depotenziarne il messaggio, ergo stanno svegli la notte a immaginare cosa potrà dire per prevenire eventuali effetti positivi. Trovo tutto questo infantile e scoperto.Ma non è la prima volta che fanno così-.
E trovo altrettanto penoso lo sforzarsi di immaginare quello che i cattolici si aspettano o desiderano come se questi commentatori che trasudano pregiudizio e ostilità potessero avere la minima della reale situazione.
Veramente ci sono tanti candidati alla vanga e al badile al mondo.

Anonimo ha detto...

Ma come si puo' pretendere che se i giornalisti hanno gia' il compitino svolto che si diano da fare per comporre uno tutto loro e magari anche documentato? In America hanno sempre avuto il vizio di dividere il mondo in heroes and villains, e il Papa ha anche il cognome e la biografia giusta. Eufemia