mercoledì 9 giugno 2010

Apologia della crociata. L’irenismo ecumenico è una distorsione della dottrina della chiesa e della sua storia. De Mattei risponde a Zizola

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Luigi ed Alessia.

6 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Unico commento: esatto.

Un grazie a De Matteis.

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
sono estremamente perplesso sul senso e contenuto di questo articolo; le citazioni di San Paolo sono strumentalizzate parecchio - visto che parla di tutt'altro che spargimenti di sangue - e noto l'assenza di un passo molto critico su questo tema:

Matteo 26,52-54: Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?».

Il problema di fondo è molto semplice e vale anche per altri casi pietosi recenti: la Chiesa la portiamo avanti noi uomini o la porta avanti lo Spirito Santo?
Ho sentito stamattina la S.Messa, la prima lettura parlava della "sfida tra titani" :) tra Elia e i profeti di Baal; sono andato a rivederla e la lettura liturgica (ovviamente) si fermava prima dello sterminio fatto da Elia. Eppure lo stesso Elia ha dovuto capire che non con queste "dimostrazioni di potenza" si risollevava la fede di un popolo infedele, ma con ben altro: con l'attenzione umile e silenziosa. All'Oreb Elia riconosce il Signore nel "mormorio di un vento leggero", non nel "vento impetuoso, terremoto, fuoco".

Penso sia molto difficile conciliare lo "spirito di crociata" con queste cose: il Cristiano puo' essere "Martire" = testimone della fede (e Padovese ce lo ricorda fin troppo bene!), ma non una fede che si impone. Quella porta solo alla paura, non alla conversione dei cuori.

Anonimo ha detto...

Si potrà anche cercare le virgole, ma di una cosa sono certo: grazie a persone come DeMatteis che in un contesto di pavidità diffusa trovano sempre il coraggio di raccontarla senza se e senza ma. Credo che la Chiesa che deve confrontarsi con la post-modernità è anche di questo che ha bisogno. Per la salvezza delle anime, se ci crediamo.

Anonimo ha detto...

Non penso sia un "ricercare tra le virgole": riprendo un passo dell'articolo di Tornielli:

In queste regioni, i cristiani, sono chiamati a promuovere «la pedagogia della pace». Una via «realistica, anche se rischia di essere respinta dai più», ma che dovrebbe invece essere sempre più accolta, visto che «la violenza tanto dei forti quanto dei deboli ha condotto, nella regione del Medio Oriente, unicamente a fallimenti e a uno stallo generale».

Non e' con le "crociate" che si vince.

Anonimo ha detto...

Apologia della guerra? Apologia del crimine?
Una cosa e' testimoniare e chiedere il DIRITTO di liberta' di testimoniare, un'altra cosa e' usare la violenza.
Gesu' a Cafarnao non entro' con violenza, se ne ando' e basta.
La salvezza va accettata non imposta.
E per le crociate antiche aspetto ancora di capire dove stava il vero cristianesimo...
Alberto2

Anonimo ha detto...

Tutti questi nuovi crociati, da Ferrara alla Fallaci, da Israel ecc....Non mi pare ce ne sia uno cristiano.
Ok che i due vivi siano sionisti (lo sono pure io) ma non e' che cercano di usare anche la chiesa per quello scopo?