sabato 26 giugno 2010

I ratzingeriani Mixa e Léonard non rimarcano le colpe dei predecessori e colleghi iperprogressisti ma si sacrificano per la Chiesa!


Cari amici,
un'affermazione di Eufemia mi ha colpito moltissimo e mi permetto di riprenderla anche perche' la condivido pienamente.
Analizzando la situazione (tragica) della chiesa belga e di quella tedesca, non si puo' non arrivare ad una conclusione.
L'arcivescovo di Bruxelles, André-Joseph Léonard, fedele al Santo Padre e definito da molti "ratzingeriano di ferro", preferisce non rimarcare che la polizia sta indagando su casi ben PRECEDENTI la sua recente nomina.
In altre parole non addossa (come sarebbe umano fare) le responsabilita' ai suoi predecessori iperprogressisti, cardinali Godfried Danneels e Leo Jozef Suenens, ma, per il bene supremo della Chiesa, accetta la croce personalmente.
Analogamente Mons. Walter Mixa, vescovo emerito di Augusta, vilipeso, calunniato e diffamato dai e sui media grazie ai suoi "venerandi" colleghi, ha preferito non infierire ulteriormente sui responsabili delle sue sofferenze abbandonando, di fatto, ogni pretesa.
Chi di noi lo avrebbe fatto? Io probabilmente no e ve lo dico in tutta onesta'!
Mons. Mixa ha deciso di non andare alle estreme conseguenze e di salvare i suoi carissimi confratelli vescovi che spero ardentemente di non vedere ricoperti di porpora al prossimo concistoro...uno in particolare!
In sostanza due "ratzingeriani di ferro", Léonard e Mixa, hanno deciso che il bene della Chiesa è più importante della propria reputazione personale.
Si sono presi la croce che spetta e spettava ad altri.
Non puo' essere una coincidenza. I due vescovi si sono posti esattamente sulla scia di Benedetto XVI che, come loro e piu' di ogni altro, ha deciso di portare la croce per tutti.
Grande insegnamento, grande prova di amore e di dedizione!
La recente esperienza anche italiana dimostra che non tutti sono disposti a portare, da soli, la croce altrui.
Grazie per questo bellissimo esempio che io guardo con grande ammirazione, consapevole che probabilmente non sarei capace di fare la stessa cosa.
Compito di noi cattolici e' di pregare per questi luminosi vescovi e per il Santo Padre non dimenticando pero' che giustizia vuole che non si addossino tutte le colpe a chi ha compiuto gesti di grande generosita' e che magari, proprio per questo, diventa il bersaglio dei media che scambiano per debolezza un coraggio da leoni o da arieti :-)

Raffaella

5 commenti:

mariateresa ha detto...

è anche la mia impressione, Raffaella.
Ho avuto anche una pessima impressione dall'intervista del cardinale Lehman in piena tempesta del vescovo Mixa.Una brutta, brutta, e penosa impressione.
Il quadro che danno questi episcopati progresisti, checchè ne pensi Kung, è deprimente.Non dico progressisti per mettergli le orecchie dell'asino, ma perchè loro stessi ci tenevano e non perdevano un'occasione per marcare una distanza da Roma.
E almeno si riscattassero con qualche dichiarazione estemporanea. Invece niente, Solo il pannolone.
Mamma mia.

Anonimo ha detto...

Concordo su tutto Raffaella. Siete uno dei pochi siti che su questo argomento parla chiaro. Il progressismo (sia quello politico che quello ecclesiale) fonda la propria esistenza nell'operare "contro qualcuno" di solito contro i predecessori. Tutto fa brodo. Specialmente la faccenda pedofilia che ha sempre reso bene in fatto di carriere. Non sono vescovi, sono politici scarsi. Tutto il contrario di ciò che vuole BXVI.
W Il CURATO D'ARS
Mazzarino

Raffaella ha detto...

Forse la corda e' stata tirata un po' troppo tanto che ora sono i fustigatori dei costumi (altrui) ad invocare silenzio e moderazione, soprattutto in Germania.
La speranza e' che in tanti sappiano fare due piu' due...
R.

Anonimo ha detto...

Vi porto la mia esperienza personale, anche se riferita ad un altro campo. Vi ricordate, qualche anno fa, il tormentone del nonnismo nell'Esercito?. Bene. Ad un certo punto, i miei superiori decisero che era inutile cercare di negare e di difendersi, ANCHE QUANDO AVEVAMO RAGIONE visto che per i media dovevamo essere colpevoli in ogni caso, ed ogni denuncia - anche anonima - era seguita da processi pubblici e sommari a carico di innocenti Comandanti che spesso, per disciplina e per non sputtanare l'Istituzione, si addossavano colpe incredibili. Quello che ora sta accadendo alla Chiesa mi ricorda quei giorni. Che tristezza!
E la chiamano libertà di informazione!

Miserere ha detto...

Dobbiamo ringraziare al progressismo questa vergognosa situazione che sta vivendo la Chiesa di certi Paesi che non si sottomette all'autorità papale!