lunedì 28 giugno 2010

Tanto rumore per nulla. L'avvocato Lena spiega la decisione della Corte Suprema americana

Clicca qui per leggere la notizia segnalataci da Mariateresa. Qui una traduzione.
Con buona pace di tutti...

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Non direi tanto rumore per nulla:
Lena su mandato del Vaticano è andato davanti alla Corte Suprema sperando che questa fermasse il processo in Oregon:

The Vatican was asking the federal court to stop a law suit filed in Oregon that accuses the Vatican of transferring a priest from city to city despite repeated accusations of sexual abuse.

Ora il processo va avanti cosa che il vaticano NON voleva, perchè un processo civile ha un esito alle volte incerto.
Lena è un avvocato e quindi bravo ad indorare la pillola, ma sta di fatto che la corte non ha risposto nel modo che il Vaticano voleva,cioe fermare il processo in Oregon che quindi continua.

mariateresa ha detto...

diciamo che il rumore è sproporzionato rispetto ai guaiti di gioia che si sentono.
Nelle cause a volte si dà ragione ad uno a volte ad un altro.Questa volta è andata così.

Raffaella ha detto...

Si', infatti, cara Mariateresa.
In questo caso poi la Corte si e' proprio lavata mani e piedi.
Vedremo come andra' in futuro.
I megafoni dell'avvocato Anderson sono molto felici...chissa' come mai...
R.

Anonimo ha detto...

la maggior parte della corte suprema è formata da cattolici, 6 su 9. La gestione della chiesa degli abusi sessuali in Usa è stata fallimentare, forse questo ha pesato. Come pesa ancora molto negli Usa che il maggior responsabile nel coprere gli abusi, il card Law ha trovato rifugio in Vaticano dove lavora... nella congregazione dei Vescovi!!!
Il fatto che il papa lo mantenga in quel posto rende il papa agli occhi della maggioranza dei cattolici Usa non credibile quando dice voglio fare pulizia nella chiesa. Purtroppo queata è la situazione.

Raffaella ha detto...

Non e' stato Benedetto XVI a chiamare a Roma Law.
Non fraintendermi: anche a me non piace che sia in prima fila nelle celebrazioni.
La nota di ieri parla pero' chiaro: solo il Papa decide delle accuse ai cardinali ed evidentemente Giovanni Paolo II ha ritenuto opportuno nominare Law arciprete.
R.

Fabiola ha detto...

Ed, evidentemente, Benedetto XVI ritiene opportuno tenerlo dov'è.
E il sospetto che qualcuno sia accusato ingiustamente non è neppure concepibile?
Quanto ai giudici "cattolici" della Corte suprema, talora penso che sarebbe stata tutelata meglio la giustizia se fossero stati protestanti. E' la solita storiella per cui solo la sinistra sarebbe in grado di fare una politica di destra.

Anonimo ha detto...

fabiola esistono lettere scritte da Law in cui raccomandava due preti pedofili( tacendo questo fatto ovviamente) di Boston a dei vescovi californiani chiedendo di incardinarli nelle loro diocesi.Questo è stato ampiamente provato nel corso di alcuni processi. per questo motivo Law non torna negli Stati Uniti, per non rischiare l'arresto.

Anonimo ha detto...

Non scherziamo sulla Corte Suprema!i cattolici sono sempre 4 su 9 quindi minoranza, che è il motivo per cui l'aborto non riesce a toccarlo nessuno, nonostante i giudici di Bush, attenzione a riportare cose inesatte...
Loris

Anonimo ha detto...

No i cattolici sono 6 su 9. Gli altri sono due ebrei e un protestante.
Che siano più o meno praticanti è un altro discorso.

Anonimo ha detto...

il motivo per cui l'aborto non si tocca è che alcuni giudici cattolici sono pro.choice,Loris.

Anonimo ha detto...

E precisamente sono cattolici:Roberts, Scalia, Kennedy, Thomas, Alito e Sotomayor

Anonimo ha detto...

Ma neanche per sogno!essere cattolici significa una cosa ben precisa e i cattolici attuali alla Corte sono 4 su 9, ERGO minoranza! Il cattolico evidentemente osserva e pratica allo stesso tempo, prestando obbedienza al Magistero questo è OVVIO (altrimenti che cattolico sarebbe? basterebbe un protestante qualsiasi per il resto), le discettazioni praticante-non credente, credente-non praticante, mezzo praticante-mezzo credente sono totalmente senza senso e rigettate dal Magistero stesso (vedi la questione dell'accesso ai Sacramenti a chi nega i valori non negoziabili, non a caso molto nota negli USA). Per carità poi non dubito che tutte queste etichette possano diventare oggetto di dibattiti sociologici interessanti e perfino teologici, di fatto senza fine. Per esempio Vito Mancuso secondo me potrebbe buttarsi a capo fitto sul tema, già ce lo vedo chiedersi pensoso se il credente è più praticante del non credente o il non credente è più credente del praticante, ma APPUNTO che nessuno mi venga a dire che Vito Mancuso è un teologo cattolico che mi viene da ridere...
Loris

Anonimo ha detto...

Mentre si è discusso molto negli USA se negare la communione ai legislatori pro-choice,cosa che 3 vescovi su oltre 200 hanno messo in pratica, NESSUN vescovo negli Usa ha mai dichiarato di negare la comunione ai giudici della Corte Suprema cattolici e pro-choice. MAI successo.

Anonimo ha detto...

Appunto, Kennedy e Sotomayor sono pro-choice, cioè ABORTISTI, cioè NON CATTOLICI, perchè contrastano con ogni evidenza l'insegnamento INDEROGABILE e IRREFORMABILE di Evangelium Vitae, sempre ribadito dalla Cattedra di Pietro. La Sotomayor lo è notoriamente (d'altronde da un'ultrabortista come Obama che aspettarsi?), Kennedy è meno sfacciato ma lo è ugualmente perchè non è che basta votare contro l'aborto a nascita parziale (vera e propria forma di infanticidio per chi la conosce) per essere considerati dalla parte giusta.
Loris

P.s.: la definizione "pro-choice" è stata ideata dal movimento abortista americano per usare un linguaggio soft nella sua strategia di comunicazione politica. La Congregazione per la Dottrina della Fede si è già espressa tempo addietro in merito, in particolare mettendo in guardia da sigle pressochè diaboliche come "Catholics for free-choice", organizzazione orgogliosamente abortista, che non ha nulla di cattolico e usa il riferimento alla fede per compiere atti COSTANTEMENTE CONTRO la fede cattolica". Credo siano stati tutti scomunicati...

Anonimo ha detto...

è stata coniata dagli americani l'espressione pro-choice ma si adatta perfettamente al 68% degli italiani che votarono a favore della legge sull'aborto. Cioè persone che sono personalmente contro l'aborto, ma a favore di una legge sull'aborto.

I catholic pro.choice non sono stati tutti scomunicati. La scomunica, non quella automatica, è data dopo un procedimento che non è utilizzato spesso.