martedì 27 luglio 2010

Smentiamo la smentita (sulle Messe tridentine del Papa). Da Messainlatino

Clicca qui per leggere la notizia segnalataci da Alberto.

23 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Allora: per ennesima volta: questo "giochetto" - oltre ad essere dannoso - è soltanto stupido.

Il Pontefice NON celebra messa secondo l'uso straordinario. Per il semplice motivo che il Pontefice vive l'anno liturgico della chiesa (per intenderci: quello ordinario).

"celebrare la messa secondo l'uso antico" non è separabile dall'anno liturgico com'era prima della riforma. Non si possono fare dei salti dall'uno all'altro.

Poi: per un Pontefice è cosa tutt'altro che semplice celebrare secondo i libri liturgici del 1962.

Questo insistere (lo fa - non lo fa) esprime solo mancanza di rispetto nei confronti del Pontefice e dell'essenza della liturgia.

Queste chiacchiere mi sembrano molto simili all'esercizio estivo della lettura di riviste sulla spiaggia - di certe riviste che durante l'anno non si toccherebbero neanche con le pinze.

Dunque: mettevi l'anima in pace: il Pontefice NON celebra la liturgia - né la messa né il breviario - secondo l'uso antico. E con le sue affermazioni Mons. Fellay non ha fatto altro che "gossip", e ha fatto male, perché non ha senso, e perché semina dissidio.

Miserere ha detto...

Non vedo il motivo per cui il Papa non possa fare dei salti da un anno liturgico all'altro! Non capisco questo tuo commento, seraphicus! Il Papa, se vuole, può celebrare nelle due forme. Cosa glielo può impedire?

SERAPHICUS ha detto...

"Impedire" è forse la parola sbagliata.

Quando si tratta delle due forme dell'unico Rito Romano bisogna tener presente che si tratta di due "mondi" con "tempi" diversi. L'anno liturgico non è un accessorio. Dunque: visto che l'anno liturgico straordinario è del tutto diverso dall'anno liturgico ordinario, è impossibile "vivere" contemporaneamente in due "tempi "diversi. La liturgia non si riduce al puro "fare" (una volta la messa la "faccio" così, l'altra in un altro modo ecc.), la liturgia abbraccia e plasma la vita del cristiano. Il "tempo" dell'anno liturgico dunque è fondamentale. E lo è ancora di più considerando il diverso carattere dei due tempi. Questo, d'altronde, è affermata anche dalla commissione "Ecclesia Dei" quando dice che non è possibile integrare elementi del rito ordinario in quello straordinario (per esempio le letture). Il rito gregoriano è un "Gesamtkunstwerk", e in quanto tale coinvolge totalmente. Perciò non sono possibili salti.

SERAPHICUS ha detto...

Aggiungo (mi sto appassionando al gossip liturgico):

Mettiamo che il Pontefice voglia celebrare una messa pubblica secondo il rito straordinario. Ci sono problemi immediati.

Primo: non potrà celebrarla a San Pietro. Le messe papali pubbliche erano una liturgica estremamente complessa, con un cerimoniale assai complesso. Molte delle cose che sarebbero necessarie (inclusi certi incarichi e uffici) non esistono più. Ma ciò che manca innanzitutto: qualcuno che potrebbe fare il cerimoniere. Anche questo sapere è andato perduto. Una messa pontificale a San Pietro oggi renderebbe necessario delle modifiche al rito tanto gravi che alla fine uno dovrebbe chiedersi: ma questo - non è un abuso liturgico?

Secondo: Il Pontefice potrebbe celebrare la messa secondo il rito straordinario fuori dal Vaticano: in una delle basiliche papali (e di nuovo la faccenda diventa abbastanza complessa) o in una parrocchia (e la questione sarebbe molto più semplice, anche se rimarrebbero aperte molte domande; in fondo sarebbe un novum che richiederebbe parecchie innovazioni).

Dunque: ci sono tanti problemi, e questo rende necessario uno studio molto approfondito. Altrimenti un tale evento rischierebbe di esser nient'altro che un teatrino.

Anonimo ha detto...

Seraphicus, il Papa che celebra la Santa Messa di SEMPRE "un abuso liturgico"????????????

Ma le vedi le messe 'normali' in giro??? altro che abusi, siamo al sacrilegio!!!

Ma in che mondo vivi???

PG

Anonimo ha detto...

I problemi che tu segnali, caro Seraphicus, sono reali. Specialmente quelli del calendario liturgico. Tuttavia riguardano le celebrazioni ordinarie del Pontefice, mentre Mons. Fellay (che non so se sia bene informato) si riferiva a circostanze particolari. E per tali circostanze la possibilità che il Pontefice celebri col rito antico risulta più o meno indirettamente dallo stesso Summorum Pontificum:

"Art. 2. Nelle Messe celebrate senza il popolo, ogni sacerdote cattolico di rito latino, sia secolare sia religioso, puo' usare o il Messale Romano edito dal beato Papa Giovanni XXIII nel 1962, oppure il Messale Romano promulgato dal Papa Paolo VI nel 1970, e cio' in qualsiasi giorno, eccettuato il Triduo Sacro.
Art. 5
§ 2. La celebrazione secondo il Messale del B. Giovanni XXIII puo' aver luogo nei giorni feriali; nelle domeniche e nelle festivita' si puo' anche avere una celebrazione di tal genere.
§ 3. Per i fedeli e i sacerdoti che lo chiedono, il parroco permetta le celebrazioni in questa forma straordinaria anche in circostanze particolari, come matrimoni, esequie o celebrazioni occasionali, ad esempio pellegrinaggi."

Quindi la non perfetta coincidenza dei due calendari non è di per sé ostativa. Specialmente per circostanze particolari o senza il popolo.

Alberto

Anonimo ha detto...

Una domanda: e' possibile evitare di fare ideologia?
Chiamare il "Vetus ordo" la Santa Messa di sempre e' una posizione ideologica e antistorica, visto che la Liturgia ha avuto una documentata evoluzione lungo i secoli.

SERAPHICUS ha detto...

Non ho parlato di "circostanze particolari" (messe votive per esempio). Mi sembrava che il mio ragionamento fosse stato abbastanza chiaro: direi che una celebrazione saltuaria (e non mi riferisco alle "circostanze particolari") del rito gregoriano non corrisponda né allo spirito del "Summorum Pontificum" né all'essenza della liturgia gregoriana e del suo tempo liturgico. L'esperienza mi insegna: anche sacerdoti che per forza maggiore devono fare i "salti" non lo fanno mai per molto tempo perché non reggono il "nodo in testa" che si viene a creare. La maggior parte di loro entra pienamente ed esclusivamente nel mondo e nel tempo del rito gregoriano.

Per quanto riguarda la domanda in che mondo vivo: Lei crede che non siano possibili abusi liturgici usando il messale del rito gregoriano? Non si illuda. Un abuso accade ogniqualvolta quando non si rispetta ciò che il messale prevede. E non si potrebbe rispettare ciò che il messale ed il cerimoniale prevede, se il Pontefice dovesse celebrare una messa pubblica a San Pietro. Si dovrebbe inventare un rito, e credo che nessuno vorrebbe questo.

Anonimo ha detto...

beh, quando si notano queste levate di scudi è quasi sempre il,segno che si è nel giusto. lo ricordava anche un tizio, che non so se vi ricordate...lo chiamavano il Nazareno.....

"Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito...."

PG


PG

Anonimo ha detto...

PG,
ma e' lo stesso Nazareno che dentro una casa di un tale, con un vestito normale e ordinario per l'epoca, senza paramenti, incensi e organi ha detto per la prima volta: " questo e' il mio corpo... questo e' il mio sangue"?

Anonimo ha detto...

ah, già, dimenticavo..il "ritorno alle origini"..classica tematica neoterica....
Questo sì, è antistorico, ovvero tutta la storia della Chiesa è da buttare, eccetto le 'origini' (esotericamente: Arcadia) e la 'attualità', che, secondo presupposti hegeliani e progressisti, rappresenta il culmine, l'apoteosi, il migliore dei culti possibili....

Comunque è incredibile il paragone di 'anonimo': Cristo avrebbe dovuto indossare paramenti e suonare l'organo in lode di se stesso?
Siamo alla blasfemia....

PG

Anonimo ha detto...

PG,
non ti accorgi che stai facendo tu l'antistorico e stai applicando categorie ideologiche a qualcosa che nei secoli e' cambiato?
A rigor di logica,
1) la "Santa Messa di Sempre" dovrebbe essere una ripetizione pedissequa della "Prima Messa di Sempre", come una forma cristallizzata.
2) se invece dalla Prima si e' realizzato un percorso che ha portato dei cambiamenti (evolutivi o involutivi ma comunque cambiamenti) il concetto di "Sempre" semplicemente non esiste.

Se il riferimento a NSGC ti fa' problema, applica pure lo stesso concetto di fondo (organo e paramenti) ai cristiani di I II III IV V VI VII VIII IX X secolo. C'e' stata una "forma fissa" di "sempre" o ci sono stati dei cambiamenti?

Anonimo ha detto...

Anonimo, hai capito benissimo...
quando ho scritto "la messa di sempre" era, con tutta evidenza, una iperbole ad uso retorico.
Quello che non è espediente retorico è invece dire che, chi celebra secondo un rito che è stato celebrato da un'incalcolabile numero di Santi, compie un "abuso liturgico" ...e sorvolo per pietà su quello che ho visto con i miei occhi (di esempi ne avrei a decine...), e senza che nessuno di voi 'pneumatici' si sia levato a stracciarsi le vesti....

PG

Aloysius ha detto...

PER SERAPHICUS
Sono un sacerdote che celebra di solito la Messa di Paolo VI, però di tanto in tanto celebro la Messa di San Pio V e recito il breviario del 1962 in latino. Non ho difficoltà a conciliare i due calendari liturgici e i due "mondi liturgici" diversi, anzi sperimento un arricchimento reciproco.
Preferisco il Breviario del 1962 perchè è più completo, più bello e si prega anche di più.

Anonimo ha detto...

PG,
con le iperboli retoriche non si ragiona, si fa ideologia.
Anche i riti precedenti al XV secolo sono stati celebrati da un numero innumerevole di santi (inclusi S. Agostino e S. Tommaso), quindi come argomentazione il valore e' zero.
Seraphicus ha spiegato molto bene nel primo e quarto post la situazione specifica di B16, se non ti piace non e' colpa mia. La Tradizione della Chiesa non e' un monolite stile 2001 odissea nello spazio ma una cosa viva. Tutto cio' che vive, cambia - anche tu ed io. Solo i fossili restano cristallizzati nei secoli in eterno.

Anonimo ha detto...

Anonimo, guarda che io non sono un ultrà del vetus ordo, ti chiedo solo quante volte hai usato il termine "abuso liturgico" nella tua vita, se ti sei mobilitato tutte le volte che ne hai visto uno, o se, come io credo, ti inalberi solo ora per il nostro beneamato (almeno per me) Pontefice......

Anonimo ha detto...

Nessun inalberamento, cerco solo argomentazioni che reggano ad una verifica. Quella della "santa messa di sempre", espressione non casuale e usata moltissimo (basta una ricerca su google), non regge ne' a livello logico ne a livello storico.
Tutto qui.

Seraphicus - ribadisco - ha spiegato bene e in breve la situazione liturgica pontificia, se certe figure liturgiche del passato oggi non esistono piu':
1) o non puoi replicare in pieno quel tipo di celebrazione (e se questo sia o no un abuso non sta' ne a me ne a te definirlo, visto che esiste la Congregazione per il Culto Divino).
2) o devi re-istituirle.

Abbastanza chiaro o devo spiegarmi meglio?

Anonimo ha detto...

Sei stato chiarissimo, e credo che molti abbiano capito quanto c'era da capire...
abbiamo capito per esempio che non sta a me o a te dire cosa sia "abuso liturgico, ma a Seraphicus che secondo te parla a nome della Congregazione della Dottrina della Fede....

"Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito...."

PG

Anonimo ha detto...

Congregazione per il Culto Divino e Congregazione per la dottrina della Fede sono due congregazioni diverse e a quanto leggo Seraphicus non parla a nome di una di esse.
Per il resto, vedo che di argomentazioni non ne porti... anzi, in informatica adesso qualsiasi compilatore tirerebbe fuori un "WARNING: LOOP DETECTED".

Frank ha detto...

PG, cerca di non citare come i protestanti, decontestualizzando le frasi e facendo loro dire quello che vuoi tu. Nel caso specifico, la tua citazione è tratta da Luca 11,37-53. Gesù sta rispondendo ai farisei che, guarda caso, gli hanno appena rimproverato... un abuso liturgico (perché si è appena messo a tavola senza compiere le dovute abluzioni). E risponde loro che quel che veramente conta è il cuore dell'uomo, le cose che importano sono la giustizia e l'amore di Dio: le prescrizioni rituali, poi, non vanno trascurate, ma più importante è il cuore, altrimenti le nostre liturgie perfette sono ipocrite (e non lo dico io, lo dice il Vangelo proprio in questo passo che tu citi per fargli dire l'esatto opposto!). Dovremmo sempre ricordarcene quando dibattiamo di liturgia (e io, ti assicuro, non sopporto gli abusi liturgici).
Per il resto, perfettamente d'accordo con Anonimo. Il concetto di Messa di sempre non ha senso... proprio perché la liturgia è stata una realtà in continua evoluzione! Anche chiamare "Vetus Ordo" il Messale di S. Pio V in realtà è un po' strano, perché a quello stadio si è arrivati dopo XV secoli di storia della Chiesa...!

Anonimo ha detto...

e io sarei in 'loop'??
avete contestato cento volte la parola 'sempre' dopo che vi ho spiegato come l'ho usata (dimenticavo di avere a che fare con degni allievi di Azzeccagabugli)....

anonimo continua a correggere semplici lapsus (qui dottrina della fede/culto divino)
.... a frank non va bene "vetus" (che non è "aeternus"...magari un ripasso del latino...) poi usa il concetto "evolutivo" in senso illuministico/hegeliano (fuori dal patrimonio della Chiesa), e poi, ciliegina sulla 'torta':
"Gesù sta rispondendo ai farisei che, guarda caso, gli hanno appena rimproverato... un abuso liturgico "
beh, non è proprio questo ("abuso liturgico")che è stato contestato a Benedetto XVI?
Perfettamente in contesto, dunque!

Dio mio come siamo messi male...

PG

Anonimo ha detto...

Per definizione il loop non potevo chiuderlo io...

riguardo al "sempre" ritengo che sia stato espresso in modo sufficentemente chiaro che e' un termine improprio; la frase "santa messa di sempre" - che, ripeto, si trova abbondantemente in giro per il web - e' semplicemente una frase falsa, come logica e come storia.
Se non riesci a fare una argomentazione che almeno regga ad una sua logica interna io non posso farci niente.

Come gia' detto qualche post prima, con le iperboli retoriche si fa ideologia, non dialogo. Scegli tu quello che vuoi seguire, con tutte le conseguenze (positive e negative) del caso.

Frank ha detto...

Ahahah!!

PG, stai veramente dicendomi che devo ripassare il latino?

...no, perché sai, è divertente, visto che sono laureato in latino e sto scrivendo una tesi di dottorato in letteratura cristiana latina dei primi secoli... per cui credo di avere una discreta conoscenza non solo del latino, ma anche della Chiesa e della sua Tradizione, fin dall'inizio (e non solo dal XV secolo in poi). I tuoi paroloni (illuminista/hegeliano?!?) non mi fanno effetto: fin qui hai dimostrato solo un'ignoranza impressionante in ogni tuo singolo post. Quest'ultimo non fa eccezione.

(per inciso, odio essere così tronfio... ma insomma, qui si mette in dubbio la mia conoscenza del latino e della storia della Chiesa, non va proprio bene =P )

Dunque: definire "vetus" un rito che è esistito in quella forma solo per un quarto della storia della Chiesa è bizzarro, perché piuttosto la si potrebbe definire una forma moderna del rito, abbastanza recente, non certo antica.

Nessuno ha contestato a Benedetto XVI alcun abuso liturgico. Si è solo detto che, effettivamente, attualmente non esistono più alcuni incarichi ed uffici propri del cerimoniale pontificio secondo l'uso pre-conciliare; dunque, una celebrazione senza di essi, costituirebbe un abuso rispetto al cerimoniale in questione. Non capisco come fai a trovare tanto difficile il concetto. Rileggi con calma... più volte. Forse ce la farai, e capirai anche che nessuno ha accusato Benedetto XVI di aver compiuto alcun abuso liturgico.

Quello che contesta continuamente gli abusi liturgici (accusando tutti gli altri di fregarsene, anche se non è vero), lanciando accuse assurde a chi non la pensa come te, sei proprio tu. Nessuno nega che ci siano problemi, e siano anche gravi. Ma c'è qualcosa di più importante, ed è quello che stai dimostrando di non capire: è sbagliato, sbagliato, sbagliato fossilizzarsi solo sulle questioni liturgiche, così come è sbagliato distribuire condanne a destra e a manca agli altri come facevano i farisei (anche questo è detto nello stesso passo del Vangelo... se poi io per te continuo ad essere solo un reietto hegeliano, fai pure, ma continuerai a non capire). Quello che conta davvero è la ricerca dell'amore e della giustizia di Dio. Leggitelo, questo passo, per intero (si vede dal tuo post che non l'hai fatto e se l'hai fatto ne hai capito poco).

Adesso basta, però. Ho già perso troppo tempo, e non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.