Clicca qui per leggere la traduzione dell'articolo di Stéphanie Le Bars per Le Monde pubblicato ieri con il titolo: "Pédophilie: comment Benoît XVI s'est démarqué de Jean Paul II" (Pedofilia: come Benedetto XVI si è distinto da Giovanni Paolo II).
Concordo in gran parte con il commento della giornalista ed insisto nel ribadire che il principale ostacolo all'opera di pulizia nella Chiesa risiede nella curia e negli episcopati. Si deve andare avanti...costi quello che costi!
Compito dei commentatori e' evidenziare il grande lavoro di Papa Benedetto in modo obiettivo. Gli eventuali errori ed omissioni del passato non possono e non devono influenzare il presente o il futuro. La discontinuita' impressa da Benedetto XVI e' sotto gli occhi di tutti tanto che persino i giornali piu' ostili non possono piu' fare finta di nulla.
R.
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1 commento:
leggo: “Mettendo in scena l'intransigenza di Benedetto
XVI sui casi di pedofilia, il Vaticano rischia, in confronto, di appannare l'immagine di Giovanni
Paolo II”, commenta Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano italiano Il Giornale.
mi pare che il rischio non si corra proprio. Proprio ad aprile abbiamo avuto un esempio televisivo eclatante e decisivo nell'influenzare i sondaggi di gradimento: speciali sulla celebrazione di un pontificato da una parte e speciali di cronaca clericale repellente ( per qualunque madre e padre di famiglia) con in sottofondo le immagini di un altro papa dall'altra.
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