Cari amici, sapete che io non sono d'accordo con la "politica" della distribuzione di pass e di biglietti per partecipare alle celebrazioni presiedute dal Santo Padre durante le visite pastorali ed i viaggi apostolici.
Conoscendo bene la mentalita', soprattutto italiana, e' facile prevedere che anche il minimo contrattempo (un po' di pioggia, il caldo, il freddo, la sicurezza...) spinga molti fedeli a restare a casa nonostante il possesso di pass e biglietti.
Per esempio a Sulmona non tutti coloro che avevano un pass sono andati in piazza per la Messa, mentre centinaia e centinaia di fedeli si sono riversati per le strade ed ai cancelli non potendo entrare proprio perche' sprovvisti di biglietti.
E' proprio necessario questo teatrino dei biglietti?
Penso in particolare al viaggio nel Regno Unito.
Ci sono parrocchie ed intere diocesi semideserte a cui e' assegnato il compito della distribuzione dei permessi con tutte le difficolta' che conosciamo.
Ma perche' non permettere anche ad altri di partecipare?
Gli Anglicani convertiti non fanno parte di alcuna parrocchia, eppure c'e' da scommettere che vorrebbero partecipare alle celebrazioni con il Santo Padre.
Credo che occorrerebbe rivedere queste procedure.
R.
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5 commenti:
cara raffaella sono uno di quelli che sapendo che papa Benedetto è in una piazza della mia città, da passante farebbe di tutto per passare di lì. Perchè ignorare quelli come me e i tanti cani sciolti che vanno dove li porta il cuore e l'interesse? Di passaggio a Roma, per motivi di lavoro, mi è capitato di andare in piazza San Pietro in concomitanza con un'udienza. Sono entrato sottoponendomi a tutti i controlli ma senza biglietto. E nelle stesse condizioni eravamo in tanti, praticamente tutti quelli che stanno in piedi ai lati della piazza e in prossimità dell'obelisco, e che nelle statistiche non vengono mai conteggiati. Non è solo chi condivide la fede e ciò che dice che dovrebbe radunarsi attorno a lui, ma a maggior ragione chi vedendolo e ascoltandolo potrebbe restarne piacevolmente sorpreso
Mi ricordo la piazza di Napoli tristemente poco affollata durante la Santa Messa di Benedetto XVI, il maltempo aveva scoraggiato i privilegiati, mentre chi non aveva i pass, affollava le vie adiacenti....
E intanto, terzo titolo del TG svizzero, riferendosi al futuro viaggio del Papa in Gran Bretagna, : "Adesso i cattolici devono pagare per assistere alla Messa del Papa", con battuta e sarcasmo finale "quand on aime on ne compte pas"= "quando si ama non si conta"!
Non credo che cambierà qualcosa nella macchina organizzativa. Non so se questa storia dei biglietti per asssitere a qualsisasi evento con il Papa sia organizzata per motivi di sicurezza o solo per pura statistica. Sono d'accordo sula fatto che si dovrebbe poter assistere liberamente pur sottoponendosi ai dovuti controlli che poi lasciano sempre qualche crepa aperta (vedi aggressione a Papa Benedetto la notte di Natale) La ragazza aveva il biglietto ed era dietro le transenne, eppure.....
OT, allucinante: l'Abate Primate rockettaro Notker Wolf, dice ai chierichetti bavaresi che aver fede non è credere in Mixa o nel Papa -chè son uomini (fallibili)- ma in Gesù Cristo.
(Ha scoperto l'acqua calda, ma forse l'ha gettata come acqua bollente -o ghiacciata- su dei ragazzi venuti in pellegrinaggio a Roma, a incontrare anche il Sommo Pontefice).
"Abtprimas Notker Wolf: Ich glaube nicht an Papst und nicht an Mixa
Der Abtprimas der Benediktiner, Notker Wolf, warnt vor einem schiefen Kirchenbild. Im römischen Benediktiner-Zentrum St. Anselmo meinte er am Dienstag zu einer Gruppe von Messdienern aus seiner bayerischen Heimat:
„Was mich die ganze Zeit schon stört: Immer hängt alles am Papst und an Mixa – ich glaube aber weder an den Papst noch an Mixa, sondern an Jesus Christus, und das ist das Entscheidende! Dass die Kirche menschlich ist, davon lassen wir uns nicht irremachen – das war immer schon so. Und wir sind ja auch Menschen. Aber ich glaube, es ist ganz wichtig, dass wir sehen: Wir glauben an die Kirche, und wir glauben an Jesus Christus! Und in der Kirche ist halt jetzt der Papst – aber damit auch ein Mensch an der Spitze. Der kann auch nicht alles bringen...“(rv)"
http://www.oecumene.radiovaticana.org/ted/Articolo.asp?c=413093
perchè ogni suo viaggio deve sempre essere accompagnato da una polemica, spesso per cose indipendenti dalla sua persona e dalla sua volontà?
Mi chiedo se ogni tanto qualcuno riesca a specchiarsi nei suoi titoli gratuiti e a farsi un onesto esame di coscienza
Se viaggia poco, perchè viaggia poco, se viaggia e va in un paese ostile dove gli rinfacciano anche l'aranciata che berrà, un kit del pellegrino che per Bob Dylan sarebbe stato "roba da ridere" diventa uno dei pochi motivi per parlare di ciò che fa.
Mi chiedo il perchè una macchina organizzativa che ha funzionato e organizzato viaggi papali a iosa come un orologio svizzero, con Benedetto XVI improvvisamente si inventa i balzelli per le messe, durante un viaggio difficile, dove ogni occasione per parlarne male agli occhi dei fedeli è buona. Non si poteva chiedere un aiuto alla famosa Propaganda fide? In fondo l' Inghilterra se non è terra da evangelizzazione dei popoli, ormai poco ci manca.
Quanto tempo ci si metterà a capire che i fedeli certe cose non le capiscono e i nemici della chiesa se ne nutriscono? Prendersela coi media poi, a danno fatto, ricorda tanto il famoso coccodrillo che piangeva
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