domenica 19 settembre 2010

La seconda giornata del Papa a Londra nel commento di Giacomo Galeazzi


“Le vittime di abusi hanno sofferto come dei martiri”

GIACOMO GALEAZZI
INVIATO A LONDRA

Ha pianto al racconto delle violenze, ha confidato dolore e vergogna per le sofferenze di minori e famiglie, ha promesso che i colpevoli pagheranno e che la Chiesa non abbandonerà le vittime dei preti pedofili.
Nel pomeriggio in nunziatura, all’incontro più atteso, il Papa si è commosso ascoltando storie drammatiche di abusi sessuali del clero e ha pregato insieme a cinque dei bambini violentati nelle parrocchie e negli istituti cattolici assicurando che la Chiesa, mentre attua misure efficaci per la protezione dei giovani, fa il possibile per verificare le accuse, collaborare con le autorità civili e consegnare alla giustizia i religiosi accusati. Con gli occhi carichi di lacrime, il Papa ha invocato Dio affinché tutte le vittime possano sperimentare guarigione e riconciliazione e riescano a superare la propria angoscia passata e presente con serenità e nuova speranza per il futuro.
Ad aprire il giorno del «mea culpa» spianando la strada al «faccia a faccia», era stata l’omelia sulle «vittime che hanno sofferto come martiri». Dopo gli incontri con i politici - il premier David Cameron, il vice libdem Nick Clegg e la leader laburista Harriet Harman - il Papa si è recato alla cattedrale di Westminster, dove all’ombra della croce appesa alla navata centrale ha espresso «dolore e vergogna» per i «crimini inqualificabili» dei preti pedofili. Non poteva trovare parole più forti per maledire le colpe «della Chiesa e dei suoi ministri» verso l’infanzia. Il crocifisso ricorda che la vita della Chiesa «è fatta di prove e tribolazioni» tra le quali il Pontefice ha elencato quelle dei «nostri fratelli e sorelle nel mondo che ancora oggi soffrono discriminazione e persecuzioni per la loro fede cristiana» e «i martiri di ogni tempo». Qui, ha aggiunto il Papa, «penso anche alle immense sofferenze causate dall’abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri». Inoltre «riconosco», ha scandito, «la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati e invito tutti a offrirle a Dio con la fiducia che questo castigo contribuirà alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani».
Benedetto XVI è grato per «gli sforzi fatti per affrontare questo problema responsabilmente» e chiede «a tutti di mostrare sollecitudine per le vittime e solidarietà verso i sacerdoti». Tanto più adesso che il clero è devastato dagli scandali, i laici vengono esortati a portare avanti «la missione della Chiesa nella società». Parole analoghe, il Pontefice le aveva scritte nella Lettera indirizzata il 19 marzo scorso ai cattolici dell’Irlanda, parlando di «vergogna e rimorso che tutti proviamo». Anche in quell’occasione, Ratzinger aveva accostato come ha fatto ieri (pur senza mettere sullo stesso piano il sacrificio volontario dei martiri cristiani e le sofferenze subite dalle vittime innocenti della pedofilia, precisa il portavoce vaticano padre Federico Lombardi) le violenze inferte alla Chiesa dagli abusi sessuali compiuti da religiosi sui minori, le cui conseguenze «hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione».
Ma le polemiche non si placano. Secondo i sondaggi, lo scandalo ha danneggiato in modo «permanente» la Chiesa per l’87% dei cattolici britannici. Ma alla veglia di preghiera tenuta da Benedetto XVI, sempre ad Hyde Park, i fedeli accorsi per il Pontefice erano più del previsto, circa 100 mila. Intanto Scotland Yard, secondo quanto riferito dalla Bbc, ha ridimensionato il pericolo di attentati al Pontefice. I sei arrestati venerdì - ha riferito la polizia - «non sono una minaccia credibile».

© Copyright La Stampa, 19 settembre 2010

Nessun commento: