venerdì 10 settembre 2010

«L'Europa sarà islamica». J'accuse di Gheddo, decano dei missionari italiani (Meotti)

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32 commenti:

gemma ha detto...

se la matematica non è un'opinione, basta fare anche solo un pò di conti demografici. Purtroppo, Giovanni Paolo II diceva" aprite,... spalancate le porte a Cristo, molti vescovi oggi sembrano dire "aprite le porte all'Islam!"

medievale ha detto...

non è nemmeno una profezia, questa, ma semplice calcolo delle probabilità e osservazione dei dati di fatto. D'altra parte l'Europa intera se non è ancora islamica al 20% quanto meno è già islamofila al 100%.

Anonimo ha detto...

l'europa sarà islamica (titolo) poi leggi l'articolo e scopri che solo 2 persone su 10, il 20% sarà islamico.Ma non si vergognano a pubblicare questi articoli? e a fare questi titoli? Ci prendono per deficienti?

Anonimo ha detto...

Tutto colpa del Vaticano II!

Anonimo ha detto...

Nostradamus ha profetizzato anche questo ma alla fine dice che... saranno sconfitti!

Anonimo ha detto...

Ci aspetta la fine tremenda di Costantinopoli...ma per i vescovi è più importante l'8 per mille!

Anonimo ha detto...

Più che islamofila l'Europa è islamofoba, in ossequio ai dettami di oltreoceano. Detto questo, non c'è dubbio che l'Islam soppianterà il cristianesimo, visto che questo sta per essere ucciso dal secolarismo relativista, materialistra,capitalista e democatico. Quanto al Vaticano secondo, di questa assurda situazione è una brutta conseguenza, non la causa.
Fino a quando non lo capiremo (e non mi pare che siano in tanti a capirlo) non avremo speranza.
Fa più contro il cristianesimo un criminale come il sedicente reverendo pistolero Jones che mille gheddafine.

realista ha detto...

non contano tanto le percentuali più o meno, è che gli islamici sicuramente aumenteranno, per via delle migrazioni, perchè si riproducono di più e perchè sono più saldi nella fede, mentre noi diminuiremo.
Il guaio maggiore è che mentre in Europa diminuiremo per calo demografico e per mancanza di fede, altrove spariremo per mancanza di proselitismo e di libertà religiosa e di conversione. Ma di questo i nostri successori degli apostoli non paiono per nulla impensieriti, l'importante è rassicurare gli altri che noi siamo accoglienti e continueremo fino all'ultimo a porgere guance e il resto, senza garanzie di reciprocità. Anche la Cei ha ritenuto di dover scendere in campo per sostenere Tettamanzi e la moschea a Milano. Non voglio passare per quello contrario ai luoghi di culto altrui, che anzi reputo necessari, anche per evitare centri di raccolta clandestini. A garantire la moschea ai cittadini però dovrebbe pensarci lo Stato, i laici...Ve li immaginate Andrea, Giacomo che si battono per una moschea?
Qualcuno ieri diceva che il Papa non è vicino al sentire del popolo...nelle varie diocesi mi pare che i fedeli vivano a più stretto contatto con sacerdoti e vescovi e onestamente non so quanto li sentiamo vicini quando si battono per le moschee. E' come sentirsi dire che le religioni sono tutte uguali, una specie di pugno nello stomaco per chi nella Verità ci ha creduto

Anonimo ha detto...

Io da anni penso: si mandino degli agenti segreti a controllare le moschee per sentire cosa si dice. Si studi che cos'e' questo Islam. Non puo' essere tollerata nessuna religione che non rispetti la liberta' dell'ALTRO.
Per quanto riguarda il cristianesimo, Gheddo puo' aver ragione. Ma d'altronde anche la pedofilia sembrava o puo' distruggere la chiesa.
Io penso che se la chiesa viene da Dio non perira'

Anonimo ha detto...

ogni religione ha diritto a costruire i suoi luoghi di culto a proprie spese. PUNTO

Anonimo ha detto...

Voglio rassicurarvi!! L'equazione immigrato=islam è un falso, meno della metà degli immigrati è islamica (in pari con cristiani, sommando cattolici e non).
Riguardo all'Europa islamica, la grande resistenza che soprattutto il Nord Europa sta dimostrando in riferimento al valore della laicità delle istituzioni costituisce l'anticorpo più potente rispetto a qualsiasi forma di estremismo. Fintanto che la difesa dell'istruzione (libera), della laicità delle istituzioni e della libertà di culto verranno sostenute e difese (e difesi coloro che le sostengono), non si correrà il rischio di vedersi in un futuro costretti ad una teocrazia.
Coraggio :)

Ste

Raffaella ha detto...

Piu' si e' e piu' si possono costituire partiti politici.
Piu' si e' e piu' si va a votare i partiti di riferimento.
Non e' un segnale che gia' noi stessi Europei constatiamo il successo dei partiti sempre piu' estremisti?
R.

Andrea ha detto...

Riporto ciò che scrivevo su un altro sito a proposito dell'"annuncio profetico" di Gheddafi:
"Come l'America suicidaria contemporanea nacque dal rovesciamento del mito del pioniere del West in quello del "buon indiano", panteista e pacifico, così l'Europa post-bellica si soppresse da sola affermando che Cristo, presente in lei malgrado due secoli di Massoneria, non aveva NULLA DA DARE ai popoli del mondo."
Se le popolazioni cristiane torneranno a vivere con semplicità ed entusiasmo, il problema sarà risolto.
Una situazione analoga si riscontra, ad es., in Francia, dove le guerre e la disgregazione sociale del XIX sec. diedero spunto a un larghissimo "ricoprimento" della popolazione da parte di immigrati europei.

Anonimo ha detto...

Hai ragione Raffaella. Basta fare due piu' due. Se gli islamici diventeranno maggioranza andranno al potere. Ora io sono per la liberta' di culto. Ma ogni culto deve sottomettersi ai diritti dell'uomo riconosciuti dallo stato italiano. Altrimenti sia messo fuorilegge.
CI VUOLE TANTO A CAPIRLO? (MI RIFERISCO alle scelte politiche)
Alberto2
ps: se un islamico mi lascia libero di essere cristiano, ateo o che, per me e' libero di essere islamico...altrimenti le religioni sono le nuove ideologie: e scorrera' ancora molto sangue..

gemma ha detto...

libertà di culto e di moschea, certo, nella nostra democrazia è impensabile che avvenga il contrario. Ma il problema è che da una certa parte culturale e politica si continua ad ignorare che l'Islam al momento attuale non è solo religione, il loro libro non è solo un libro sacro ma è anche legge, e c'è al suo interno una frangia fondamentalista molto forte, anche armata, in cui vige la cultura del kamikaze. Tutto questo mi pare che al momento attuale non si verifichi in nessun'altra religione. In più, in molti paesi islamici si è verificato una specie di irrigidimento delle posizioni e la legge della sharia è presente in più stati oggi di quanto non lo fosse in passato, così come l'obbligo per l'uso del velo o le persecuzioni per chi appartiene ad altre religioni.La stessa Turchia è in fondo meno laica rispetto al passato. E non è che chi viene in Europa faccia parte della fascia più aperta della pololazione islamica, perchè spesso sono i più poveri e indigenti, magari meno istruiti e più facilmente strumentalizzabili e la pratica della loro religione diventa spesso anche questione più che di fede, identitaria, cosa che ancora di più allontana l'integrazione. Parlando per esempio con donne islamiche, mi è capitato di rendermi conto che mentre molte delle più anziane si libererebbero del velo se non fosse per la convenzione che lo esige, le giovani lo scelgono quasi per enfatizzare la loro identità. Se poi diventa questione politica, velo si, velo no, ancora di più.
Una cosa poi che mi colpisce sempre è la mancanza di reciprocità, ma non nei paesi islamici laddove mi rendo conto che al momento non è cosa facile, ma da parte degli islamici che vivono in Italia. in Europa. Mai una condanna, un gesto di solidarietà, un intervento pubblico, un richiamo, un atteggiamento da parte loro alla Tettamanzi per intendersi

Anonimo ha detto...

Nella mia difficile situazione mi sembra che tutto sia ormai perduto...E' difficile scorgere Dio, in certe situazioni, e con certi "testimoni" che non danno prove e risposte.
Purtuttavia voglio mettere un'accento "ottimista". Gesu' fu un uomo di pace, avanti di secoli anche sulla rivoluzione francese. No, Gesu' non avrebbe bruciato il Corano. Gesu' non cerco il regno con la forza, fu crocefisso e un giorno (forse) ritornera'. Ora resta la carita' (direbbe San Paolo) quando tutto e' perduto. E non e' poca cosa. Carita' e' rispetto del prossimo. Avere fede e' testimoniare, non imporre, che me ne faccio dei "guerrieri di Dio"?
Alberto2

Anonimo ha detto...

In realtà le ricerche dimostrano che qualora gli immigrati ottenessero il diritto al voto più o meno metà di loro voterebbe a destra, metà a sinistra. E questo per il banale fatto che in una democrazia normale non si vota il "partito islamico" o il "partito cristiano", ma secondo le proprie preferenze (che dipendono da mille fattori). E spero non si vorrà qui sostenere che tutti i fedeli islamici voterebbero un partito "teocrazista" islamico. Come è stato notato più che dalle immigrazioni il crescere del numero di fedeli islamici nel paese dipenderebbe dai figli nati e cresciuti già nel nostro paese. Ne deriva che basterebbe difendere l'istruzione (invece di farla a pezzi a suon di tagli economici) e il carattare di laicità tanto dell'istruzione che delle altre istituzioni, per costruire una società in cui non ci siano fazioni che cercano di imporre il loro credo. Là dove il valore della laicità si perde, è più facile che si crei spazio per un'avvicendamento di estremismi. Alberto, ad esempio, ci dice: "se un islamico mi lascia libero di essere cristiano, ateo o che, per me e' libero di essere islamico". Giustissimo. Il primo cittadino di Sesto Calende pare sia fermo nella decisione di non far pregare fedeli islamici in comunità nella sua città (cosa che ha subito scatenato la reazione dei fedeli locali). Fintanto che non coltiviamo noi questi valori (la libertà di credo) che fondano la civiltà che amiamo, come possiamo aspettarcelo dagli altri? Se la libertà morale vale solo quando non si tratta di contraddire i principi cristiani, allora davvero tutto si risolverà, purtroppo, ad una mera guerra di numeri.

Ste

gemma ha detto...

già, la laicità ostentata come panacea di tutti i mali. Come si spiega allora quanto sta avvenendo negli ultimi anni nella laica Turchia, con l'aumento dei consensi per un partito di ispirazione islamica?

gemma ha detto...

ps. e con questo non voglio dire che lo stato non debba essere laico, solo che pensare di risolvere il problema con la sola laicità significa al momento attuale mettere al bando sempre di più in Europa ciò che di cristiano c'è nella scuola e nella società, per lasciare il posto un domani a cosa al momento non si sa, anche perchè in molti paesi del mondo e per un certo culto religioso la laicità non esiste

Anonimo ha detto...

Gemma, temo debba decidersi a una posizione :) . O la Turchia è un modello esemplare di laicità, oppure non lo è. Dal mio punto di vista sono forse paesi come il Belgio che bisognerebbe considerare. Così come per la Laicità: mi pareva, fin'ora, che la preoccupazione fosse appunto quella di arrivare ad essere uno Stato fortemente 'islamizzato'. L'opposto della teocrazia è, per definizione, uno Stato laico.
Si tratta di una constatazione molto semplice: in quei Paesi dove la cultura, il senso comune, l'educazione hanno rafforzato l'idea che sia un'anomalia civile insegnare una particolare religione nelle scuole statali, o violare i diritti di alcune minoranze se contrari all'etica di una particolare religione per la sola ragione che questa sia la religione più diffusa, non ci sarà mai spazio per l'imposizione di una teocrazia. Nessun popolo che abbia coltivato diffusamente e vissuto la libertà di autodeterminarsi, di scegliere, potrà favorire il formarsi di uno stato islamico. Per questo è tanto importante puntare sull'istruzione, perché la maggior parte di loro crescerà qui! Al contrario, dove passa l'idea che la religione più forte (numericamente) deve essere vincolante anche per coloro che non ne condividono i principi, ci si riduce solo ad una guerra di numeri.
Ste

Andrea ha detto...

Dal punto di vista TERRITORIALE, la situazione è catastrofica, poiché l'Islam distingue il mondo in "Casa della Pace" (territorio islamico) e "Casa della Guerra" (resto del mondo). Dove non c'è "Pace"(Islam) fra Dio e uomo, è sempre incombente la "guerra" dei Credenti musulmani per estendere la "Pace".
Nonostante ciò, come dicevo in precedenza, la questione è soprattutto di "voglia di vivere e di donare". Solo se rinneghiamo le tendenze suicidarie, possiamo farcela, con immensi vantaggi anche per il resto del mondo (Islam compreso).

gemma ha detto...

oh io sono decisissima sulle mie posizioni, temo che lei non abbia capito ciò che voglio dire sulla laicità turca. E cioè che non può essera la sola laicità (magari laicista anticristiana come quella del Belgio..per carità!) la garanzia contro un'eventuale islamizzazione, visto come stanno andando le cose in Turchia, dove la laicità di Ataturk sta sempre più cedendo di fronte al partito di chiara ispirazione islamica di chi governa voluto dalla maggioranza del popolo.
La ricetta onestamente non la conosco ma nei confronti dell'Islam non basta la laicità imposta dallo stato, ci vuole anche il coraggio da parte di chi fa cultura e politica che si ha nei confronti del cristianesimo. Allora si che le religioni vengono portate davvero sullo stesso piano. Si stimoli nell'Islam la stessa coscienza critica che continuamente si chiede al cristianesimo, si applichi nei suoi confronti la libertà di espressione che si attua nei confronti di tutte le altre categorie, altrimenti con la sola ricetta della laicità si finisce solo per sradicare una religione tollerante per lasciare terreno ad una che al momento ancora non lo è. In Danimarca lo stato è laico, l'istruzione è laica, probabilmente si ironizza su Cristo dalla mattina alla sera, ma le vignette pubblicabili possono essere solo su Cristo, appunto. Mi pare sia accaduto nella laicissima Olanda che sia stato ucciso il regista Van Gogh, e non mi si risponda che se l'è cercata, come sento dire da alcuni. E se si parla con un islamico del popolo (non un'intellettuale mediatico) e gli si chiede in confidenza (non pubblicamente) se viene prima lo stato o il Libro non so se lo stato avrà la meglio. Spero poi sempre di sbagliarmi e di aver avuto la sfortuna di praticare il peggio e non il meglio

un passante ha detto...

uno stato veramente laico è equidistante da tutte le religioni, non solo nei riguardi dell'istruzione, e questo al momento attuale non c'è nemmeno laddove si ritiene che avvenga. Nel parlamento europeo si sprecano le interrogazioni parlamentari contro il Papa, idem nel celebrato Belgio contro un parere espresso dal Papa contro il preservativo. Non mi risultano provvedimenti simili contro intolleranze islamiche mondiali o pareri ben più lesivi della dignità delle persone, o almeno non in maniera così eclatante. Lo stesso caso di Sakineh viene condannato ma con la responsabilità tutta puntata contro il tiranno iraniano e il suo oscurantismo. Pochi riferimenti e condanne dell'interpretazione religiosa che ne è alla base. Finchè lo stato e la cultura vivono in condizione di soggezione timorosa nei confronti di una religione , nessuno stato può dirsi laico. Il potere di una religione non credo stia nei simboli alle pareti ma nella sua capacità di ricattare lo stato, tenendolo in perenne soggezione e riducendo la cultura all'autocensura nei suoi confronti per paura di ritorsioni
E lo dice uno che è strenuo difensore della laicità dello Stato

realista ha detto...

interessante passante...per esempio si può dire che l'Europa non è più cristiana ma nemmeno del tutto laica, visto il timore reverenziale nei confronti dell'Islam. In futuro, non si sa....
Prendiamo i nostri strenui difensori della laicità. Augias per esempio, ha scritto un libro su Gesù, con l'intento di illuminarci sulla verità storica nei suoi confronti. Ne scriverà uno simile sul Profeta?
Odifreddi, che sostiene uno strana convergenza tra cristiani e cretini, è disposto laicamente ed ecumenicamente ad occuparsi anche di altre religioni, oltre a quella dei suddetti cretini?
Dubito che uno stato laico fondato su questi pilastri culturali potrà mai essere garante di una vera laicità

Anonimo ha detto...

Insomma, la salvezza sarebbe assicurata dalla laicità degli stati. Come il Belgio. Bene. Peccato che il Belgio si stia sfaldando. La salvezza, invece, sta nel radicamento forte nella religione. Se l'Europa fosse veramente cristiana non dovrebbe temere la presenza di altri credi e potrebbe veramente essere tollerante nei confronti di tutti. La nostra attuale intolleranza è bene evidenziata proprio in molti movimenti politici nei paesi più laici (Belgio e Olanda in testa).
La realtà è che imputiamo all'Islam di essere rimasto quello che eravamo anche noi nel passato. La colpa che non gli perdoniamo è quella di non aveve avuto un "Concilio Vativano 2°" che ci ha resi "moderni" e che ha messo il silenziatore ai propri principi religiosi per non urtare quelli del relativismo e della modernità. Siamo semplicemente invidiosi. O arrabbiatri perchè non riconoscono la nostra superiorità (?)

Anonimo ha detto...

:) Non ho proprio inteso l'ultimo commento e in generale non capisco quale sia la difficoltà nel comprendere che se il valore di indipendenza e laicità dello Stato diventa fondativo e radicato nella società, tanto una religione tollerante quanto una estremista dovranno scontrarsi con questo.
L'alternativa come (mi pare) sostenga l'ultimo anonimo è assumere la religione Cristiana Cattolica (e tutti i suoi valori) come religione di Stato, per ..batterli sul tempo :P (?). Ma questo non solo contraddice proprio una delle conquiste della nostra società quale la tutela delle differenze di credo e pensiero, ma soprattutto si dimostrebbe inutile nel momento in cui venissero a mancare i numeri. A quel punto sì, che la strada sarebbe già stata perfettamente costruita per la prossima religione.
Ed io temo che molti pensino come l'ultimo anonimo che "se l'Europa fosse veramente cristiana non dovrebbe temere..", da cui consegue che la colpa è di tutti quegli atei, agnostici, buddisti ecc.. che ancora fanno resistenza e non vogliono accettare di costruire un Europa "veramente cristiana". L'Europa lascia spazio a chiunque di scegliere secondo autonomia in cosa credere. Chi vede in questo una debolezza ragiona esattamente come i totalitaristi islamici (che - per la cronaca - sono solo una parte dei fedeli mussulmani)
Ste

gemma ha detto...

"se il valore di indipendenza e laicità dello Stato diventa fondativo e radicato nella società, tanto una religione tollerante quanto una estremista dovranno scontrarsi con questo"


molto bello, ma anche un pò utopistico, quasi quanto lo stato socialista. Almeno non realizzabile a breve termine. Anche perchè nel frattempo, mentre si realizza lo stato sogno, la religione estremista cosa fa se è molto di più di una frangia limitata, se ha collegamenti internazionali e lo stato non è in grado di contenerne l'estremismo per timore? Finisce probabilmente per estorcere concessioni alla laicità a suo vantaggio, per quieto vivere.
Il problema dell'Islam è che tutto ciò che riguarda l'atteggiamento di uno stato o il comportamento di un singolo nei suoi confronti, ha ripercussioni sull'atteggiamento dei fedeli di tutto il mondo. Se un esaltato offende i suoi simboli o semplicemente ci scherza su in America o in Danimarca, le reazioni a catena sono mondiali, almeno finchè il mondo non sarà tutto laico. Il Papa per una citazione in un'università libera europea ha subito non solo gli strali degli estremisti ma anche delle belle anime laiche, che hanno rifiutato anche la sola idea che vi si potesse discutere su, in un'Europa in cui si discuteva di tutto. Ora non più, quello è tabù, e lo è diventato anche per il Papa, pena l'uccisione di cristani in stati che laici non sono ma alle cui reazioni negli stati laici si deve pensare prima di agire e parlare.
E non si finga di non vedere e sottovalutare l'atteggiamento cauto degli stati, di uomini di cultura e di satira di fronte a questo
Non sono una di quelle che vuole lo stato teocratico cristiano ma finchè l'Europa non riesce a darmi garanzie di laicità vera, uguale per tutti, mi tengo ben strette le mie radici che in fondo hanno fatto la loro parte nel permetterci di essere come siamo

Anonimo ha detto...

Comunque anche la scienza dovrebbe interessarsi del fenomeno religioso.
Da un punto psichiatrico i dogmi religiosi sono, a mio avviso, psicosi cioe' pazzie. Se uno va in giro dicendo che ha visto un asino volare lo ricoverano. Se invece dice qualche dogma, di qualunque religione (per rispetto non faccio esempi), diventa scelta di fede. Detto questo io sono per la liberta'. Al limite anche di credere che gli asini volano. SONO PERO' FORTEMENTE CONVINTO CHE QUANDO CHI AFFERMA VERITA' INCREDIBILI E NON CONFUTABILI inizia a pretendere che le leggi o gli altri ne facciano base di vita, ebbene questa persona va in qualche modo, "limitato".
Alberto2

Anonimo ha detto...

Dividerei due cose.
1) la cultura europea che e' nata innegabilmente dal cristianesimo ma anche dalle sue secolarizzazioni antitetiche (riforma, rivoluzioni, illuminismo, psicanalisi). Voltaire ad esempio dice cose stupende sul diritto delle proprie opinioni.
2)Cos'e' il cristianesimo?
E qui mi tocca fare una presuntuosa lezione ai cristiani (io che non so se sono credente) e forse impropria.
Nella mia visione apocalittica, al posto dell'evangelizzazione del mondo e della conversione sta avvenendo lo stallo o addirittura l'arretramento del cristianesimo.
Ma, il regno viene da Dio (dice il catechismo) e non per evoluzione umana. L'importante e' non rinnegare cio' che di meglio ha dato il cristianesimo. L'ultima cosa che rimarra', diceva Paolo, e' la carita'. La carita' non guarda in faccia nessuno, ne la fede religiosa: cosi' come madre Teresa OPERAVA sui moribondi di ogni fede senza forzarli alla conversione. Essere testimoni dell'amore di Dio per tutti....al resto ci pensera' Lui e se Lui non potra' pensarci si sara' comunque stati coerenti. Penso che molte cose si possano sbagliare, nell'essere religiosi, forse l'unica cosa per cui nessun Dio (islamico, ebraico, cristiano ecc.) potra' mai condannare E' L'AVER FATTO DEL BENE AL PROSSIMO.
Alberto2

Anonimo ha detto...

I cristiani dovrebbero fare i cristiani cioe' i non violenti. Ma, il braccio secolare, cioe' le istituzioni laiche dovrebbero mettere in riga sti islamici.
Sinceramente io la moschea a Ground Zero gliela farei fare solo dopo che rinnegano Bin Laden. E' ora dei laici di scendere in campo e non ideologicamente solo contro la chiesa cattolica ma contro l'insopportabile prepotenza dell'islam che mi pare significhi appunto sottomissione.

gemma ha detto...

come no alberto? Lasciamo fare ai cristiani solo il bene ai poveri, che effettivamente sgrava un pò di oneri alla società. Anzi, facciamone il cardine dell'unica religione del mondo così ci risolve i problemi senza chiedere alcun impegno. Anche di madre Teresa, prendiamo solo le opere di bene e la cura verso i poveri, lasciamo da parte tutto il resto della sua predicazione. Madre Teresa era per la difesa della vita di tutti i deboli che non avevano voce, anche quelli non nati, strenuamente contro l'aborto e l'eutanasia. Ma questo lo dimenticano sempre anche quelli che la citano ad esempio
Che un cristiano non debba imporre nulla agli altri sono d'accordo con te, ma che debba rinunciare ad essere testimonianza (soprattutto) e portavoce di ciò in cui crede (compresi i valori oltre al sociale) è impensabile.
Come è anche vero però che dall'altra parte nemmeno lo Stato deve avere il potere assoluto di imporre ciò che è etico
Riguardo agli asini volanti, visto che si parla di apparizioni su cui nessuno può in fondo con certezza dire chi ha ragione e chi no, è un termine di paragone che forse ti potresti risparmiare. Ma in ambito cristiano si possono anche paragonare gli asini volanti alla Madonna e ai dogmi di fede, da altre parti ci si penserebbe un pochino prima di farlo. Limitati a darci dei visionari,lascia perdere le psicosi, sii caritatevole :)

Anonimo ha detto...

gemma, sono daccordo con te, su quasi tutto. Ma se vogliamo dire pane al pane: wanna marchi fa delle affermazioni paranormali e va in galera, le religioni hanno fatto migliaia di morti e non si possono discutere. Ora io sono per la liberta', anche di farsi buggerare, ma permetti che se uno si lancia contro un grattacielo perche' gli hanno promesso dieci vergini in paradiso, io ho diritto di vivere hic et nunc l'unica vita che ho QUI fino a prova contraria?
L'etica deve basarsi sulla ragione, non sui dogmi. E dove non arriva sulla liberta' di coscienza. Perche' i religiosi invece di imporre non testimoniano con la loro vita?