Verità e trasparenza (non solo difese d'ufficio) allo Ior sulla linea tracciata da Benedetto XVI. Riflessione

Cari amici, come sappiamo e' in corso un'indagine della procura di Roma sui vertici dello Ior per una presunta violazione delle norme antiriciclaggio.
Sono sicura che il presidente Gotti Tedeschi chiarira' quanto accaduto nelle sedi competenti.
Egli ha dimostrato piu' volte di voler imprimere una svolta nella gestione della banca vaticana.
Detto questo, invito la Santa Sede a collaborare con le autorita' italiane al fine di assicurare quella trasparenza e quella pulizia che il Papa richiede ed esige dai suoi collaboratori.
Ieri abbiamo letto un comunicato della Segreteria di Stato. Giusto manifestare perplessita' (non solo per i fatti ma anche per il momento), ma attaccare gli inquirenti non mi pare una buona mossa.
Se si e' trattato di un errore, lo si riconosca e si spieghi come ha fatto il presidente dello Ior nell'intervista al Giornale.
Si garantisca piuttosto massima collaborazione in modo che tutto venga chiarito e si blocchino sul nascere eventuali illazioni di cui, oggi, i giornali sono gia' pieni.
Constato con amarezza che vengono diramati immediatamente comunicati di stima e solidarieta' nei casi come quello di ieri. Si e' meno celeri quando c'e' di mezzo il Santo Padre, ma questo e' un altro discorso di cui abbiamo parlato piu' volte...
Purtroppo lo Ior evoca ancora un passato nebuloso su cui non si e' mai voluto fare chiarezza.
Con Papa Benedetto la musica deve cambiare anche nella gestione delle finanze.
Dopo la questione della pedofilia i media si butteranno sullo Ior ed e' piu' che probabile che anche in questo caso sia Benedetto XVI a dover intervenire.
Almeno stavolta i collaboratori si mostrino alla sua altezza o almeno evitino di mettergli i bastoni fra le ruote.
R.