venerdì 19 novembre 2010

Intervista a Mons. Ravasi alla vigilia del Concistoro (Torno)

Clicca qui per leggere l'articolo. Particolarmente seccante e fuori luogo l'ultimo capoverso.

23 commenti:

Andrea ha detto...

Purtroppo non è fuori luogo, cara Raffaella, se è vero che il card.Ravasi apprezza e frequenta Eco.
Si veda il quarto capoverso di questo articolo:

http://ceff.emailsp.net/f/tr.aspx/?khUxjq=6.5ag_smy=5i5.zwk=l4txhc.v8_seswwhw/ovow1ynv6oesf&x=pv&m4/qyvtwmt_r?suyhsz=cwxbrn_xxpxa_hi7=az3_rkr./f=5974.oa/tv=a2fEOCS

E' vergognoso, lo dico con dolore, che il Cardinale dia pressoché per scontato che il mondo della "cultura", e della "SCIENZA" in particolare, sia maggioritariamente e giustificatamente a-religioso o anti-religioso. Questo significa:

1- pensare che esista un "mondo della cultura" compatto e organizzato
2- sostenere la teoria della "DOPPIA VERITA'": una per la Ragione (idolatrata) e una per la fede (ridicolizzata).

E' il trionfo del nichilismo torinese !

Alice ha detto...

Perché seccante?? Ha detto che gli darà del tu solo perché sono amici. Pure Padre Brusa dichiarò che l'unico Papa a cui diede del tu è stato Papa Luciani: avevano studiato insieme in seminario!!!
Comunque su Ravasi c'era una bella intervista pure su Avvenire.


http://www.avvenire.it/Cultura/Il+cardinale+Ravasi+alla+campagna+di+Parigi_201011181112151000000.htm

Raffaella ha detto...

Seccante e' il commento del giornalista e di Eco ovviamente!
R.

Alice ha detto...

Ma il commento di Eco è riferito all'amicizia con Ravasi. Essendo amici si sentirà autorizzato a dargli del tu.
Era una carineria verso Ravasi stesso.

Anonimo ha detto...

Mah, cara Alice. Mi pare che Raffaella abbia colto l'evidente capziosità dell'epilogo. Fai attenzione alle espressioni "finalmente" e "per la prima e ultima volta". Non sono messe a caso. Suggeriscono nel lettore che Eco non solo non potesse, ma non avesse nessuna intenzione o ancor meno desiderio di familiarità con l'attuale e i precedenti Pontefici. Un distacco e una freddezza di cui Eco palesemente si compiace. Suggestione aggravata dalla premessa: Ravasi legge Eco (le cui fortune economiche si sono fondate in gran parte sull'odio alla Chiesa) e non sembra prenderne le distanze. Ergo (si vuole suggerire) sotto sotto forse la pensa come Eco.

Alberto

Raffaella ha detto...

:-)

Anonimo ha detto...

C'era giorni fa chi sul blog faceva notare come giornali che "schifano" la chiesa, facessero elogi a Ravasi, indicandolo con speranza come futuro papabile.

Anonimo ha detto...

Papa Benedetto ha voluto Ravasi a Roma e ora lo fa cardinale, cosa che non era affatto scontata, ciò significa che quantomeno lo apprezza. Inoltre, si può essere amici di un anticlericale senza dover necessariamente distanziarsene pubblicamente.
Alessia

Alice ha detto...

Oddio dire che Ravasi la pensa come Eco è abbastanza capzioso. Dire questo vuol dire che il Papa sta dando il cardinalato ad una ateo nichilista e relativista. Cioè vuol dire farlo passar (scusate la franchezza) per stupido.
Detto ciò giusto per chiarire: questo blog in pratica è un blog di tradizionalisti simpatizzanti lefevriani o un blog di Cattolici in sintonia (piena ) con il pontefice?
A questo punto penso ci sia un certo fraintendimento da parte mia.
Che Eco non abbia simpatia per i pontefici è cosa risaputa, penso che l'autore scherzasse su questo e volesse mettere in evidenza al contrario la sua amicizia con Ravasi stesso.
Ravasi che il Papa ha chiamato proprio a dialogare con i gentili, con gli atei, con gli agnostici: in poche parole con tutti quelli che sono lontani dalla Chiesa, e che bisogna in qualche modo avvicinare se si vuole evangelizzarli. Lo chiarisce benissimo l'intervista ad Avvenire (noto giornale bloscevico e antipapale :-))
Onestamente questo modo di fermarsi sempre alla letterina per difendere il Papa in modo formale senza difenderlo nei suoi progetti di ampio respiro (portare il messaggio Di Cristo anche a chi è lontano) significa non aver compreso appieno il suo Magistero.
Scusate la franchezza ma è così, alla fine ha ragione chi dice che il problema di Ratzinger sono i ratzingeriani.

Anonimo ha detto...

I poteri forti sono ben felici della nomina di Ravasi e lo attendono anche come successore di Tettamanzi: egli viene visto come erede di Martini.

Andrea ha detto...

Sì, cara Alice, "valorizzare" mons.Ravasi è un grave errore del Papa (che certo non si può considerare stupido, e che io venero con immenso stupore e simpatia).
L'unica "attenuante" che mi viene in mente è che l'ambiente nichilistico subalpino (a cui Ravasi appartiene come "collaterale") è talmente richiuso su se stesso che un non conoscitore diretto ha grosse difficoltà a capirlo.
Rimando ancora, per chi vuole, all'articolo del prof. de Mattei.

Per quanto riguarda il lefevrianesimo, consiglio i primi interventi di "Simon de Cyrène" sul blog di Tornielli, a proposito della celebrazione della Messa in rito antico. E' una persona di lingua francese, che sa quello che dice.

Anonimo ha detto...

Io credo che il Papa sappia meglio di chiunque altro chi valorizzare e chi no. La supposta venerazione e simpatia mal si concilia con il dissenso più o meno aperto. Quanto alla vicinanza di Martini con Ravasi mi permetto di nutrire qualche dubbio.
Alessia

Anonimo ha detto...

Magari conviene leggere questo articolo di Magister:
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/160541
Alessia

Anonimo ha detto...

Alice, complimenti, concordo pienamente con te.

Marta

Anonimo ha detto...

Ad Alice.
Non sono lefebvriano. Sto sub Petro e sotto il Suo Magistero al 100%.
Non ho mai scritto che Ravasi la pensa come Eco. Parlavo dei tentativi di suggestione dell'articolo.
Mi pareva chiaro.

Alberto

Anonimo ha detto...

Per Alessia (h 12:00): io SO(con certezza umana, certo) che mons.Ravasi è lontanissimo dalla linea del Papa, e che partecipa ampiamente all'ambiente della "nuova Chiesa, finalmente illuminata e dialogante".
Purtroppo questo significa che il neo-Cardinale ha ampie tendenze ereticali. Se vogliamo, è il prototipo dei preti che comprano "Repubblica" e che usano le zone "potenti" d'Italia (Torino-Milano) come base per esercitare la propria influenza.

I casi sono due:
o ciò che dico è falso, oppure il Papa ha sbagliato, e proprio su un punto che gli sta particolarmente a cuore.

Andrea ha detto...

Scusate, per un disguido qui sopra (12:58) non è apparsa la mia firma

gemma ha detto...

non mi piacciono le etichette e mi permetto di dire che ho sempre pensato questo blog (cui partecipo da quando è stato progettato) come un punto di incontro di persone libere. Non sono nè lefebvriana, nè tradizionalista, nè progressista, nè cattolica semplicemente di nascita ma per scelta. Essere ratzingeriana è qualcosa di cui vado fiera ma la ritengo un'appartenenza affettuosa e non una fazione militante , e mi dispiace che sia un termine spesso sottilmente usato con valenza negativa. E se questo blog per il Papa rappresenta un problema mi dispiace molto, se fosse vero meglio sarebbe cominciare a pensare di chiuderlo, ma onestamente vedo gli effetti devastanti che il messaggio di certi vescovi e cardinali ha sul suo pontificato, e lo vedo proprio tra quelli che dovrebbero essere evangelizzati. Non appartengo a nessun gruppo o associazione cattolica ma vivo in ambienti prettamente laici, dove Eco, Augias, Flores d'Arcais e Scalfari sono il papa e chi dialoga amichevolmente con loro finisce con l'essere il portatore del vero messaggio della chiesa. So benissimo che il Papa è il primo ad incitare al dialogo, lo ha fatto lui stesso con Habermas e lo stesso Flores d'Arcais, ma senza ammiccamenti e possibilità di fraintendimento, cosa che non sempre traspare con chiarezza da altri dialoghi e scambi di complimenti cui assistiamo quotidianamente. Il Papa è un uomo molto più democratico di quanto si vuol far credere, e come ha aperto ai lefebvriani concede la porpora a Ravasi e Romeo. Non mi stupisco di questo e nemmeno degli scambi di carinerie tra amici di vecchia data, diverso è quando in tanti altri casi si percepisce la sintonia pubblicata tra esponenti della chiesa e chi è noto per l'odio nei confronti della sua parte istituzionale, che anzi, si compiace nel sottolineare il distinguo tra il Papa e il suo interlocutore, che se mai smentisce in fondo gli dà ragione. Non è un far le pulci alla letterina, è che questi sono gli argomenti che tengono banco tutti i giorni nelle discussioni che molti di noi devono affrontare, e proprio con chi non crede

Anonimo ha detto...

Potresti dire il falso o essere tu nell'errore. Beh, vedo che, se non altro, non sei (ancora) arrivato al punto di accusare lo stesso nostro Papa di tendenze ereticali. Spiegami, per favore, da dove nasce la tua certezza che Ravasi appartenga a questa "nuova chiesa" o meglio "non chiesa".
Alessia

Anonimo ha detto...

Qualunque sia l'intendimento del mio interlocutore, per me essere definita ratzingeriana è motivo di vanto e orgoglio. Significa piena adesione al pensiero, oltre che immenso affetto, per il maestro esigente, per l'amico e padre spirituale che seguo da oltre 25 anni, per l'uomo che mi ha portata a Cristo. Mi rendo conto però che Papa Benedetto, per non parlare del card. Ratzinger, ispira sentimenti che non conoscono mezze misure. Amore o odio, mai indifferenza. Ben venga dunque il confronto anche aspro, senza però dimenticare la carità e l'anticipo di simpatia che a tutti si deve.
Alessia

Anonimo ha detto...

"Anticipo di simpatia" è molto ratzingeriano, carissima Alessia :)

Alberto

Andrea ha detto...

Non faccio il Pubblico Ministero, tanto meno a mezzo stampa. Ma il popolo cristiano (a cui tante volte il card.Ratzinger e papa Benedetto hanno fatto riferimento) sa bene se la "proposta" che viene dal "pulpito" è genuina o no.

A- Che cosa sono state, per anni, le lunghe chiacchierate domenicali di mons.Ravasi su Canale5, SPALLE ALL'ALTARE e viso alla telecamera, comodamente "intronizzato"? non era forse il tentativo di dire "Se siete troppo "moderni" per andare a Messa, fatevi una cultura religiosa"? Un pastore non dovrebbe sapere che la cultura è un peso, quando non è vivificata dall'Amore?
B- Afferma, parlando con Torno, che il "Cortile dei Gentili" sarebbe "uno spazio di dialogo fra credenti e non credenti": ancora usa dividere il mondo, pascalianamente, in "persone che fanno il salto nel vuoto"(della fede) e "persone che restano con i piedi per terra"? non sa che il Papa spera (cito a memoria) che nel "cortile dei gentili" le persone sentano il benefico influsso della vita della Chiesa (Corpo Mistico), anche se non entrano nel "cuore" dove questa vita pulsa? non sa che la fede è atto di suprema ragionevolezza, e non capriccio?
C- Afferma che "il mondo laico", "molte università laiche", dialogano volentieri con la "fede".
Secondo lui esistono verità "laiche" ("specie americane") e verità "per i credenti"? e sostiene questo nel pieno dell'aggressione scientistica alla Chiesa, che vorrebbe arrestare il Papa in nome del panteismo evoluzionistico?
D- Legge con impegno Eco, al quale dà del "tu". Sa che le affermazioni di Eco nella nuova opera “Non c’è che parlare di qualcosa per farla esistere" e “L’odio è la vera passione primordiale. E’ l’amore che è una situazione anomala” sono satanismo puro? Non si preoccupa che un satanista "faccia il tifo per lui"?

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

A mio avviso, quello di Eco è stato un abbraccio letale per Ravasi!