mercoledì 10 novembre 2010

“Pellegrini in comunione con la Cattedra di Pietro”. Il card. Bagnasco rinnova il “collegialis affectus” dei Vescovi al Papa (Gaspari)

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

“Alziamo gli occhi verso di Lui - ha concluso il Presidente della CEI -, cerchiamo sempre il suo sguardo: nella divina Liturgia quel volto si manifesta a noi in modo speciale, si china e si apre misericordioso, confidente ed amico. Si fa vedere e toccare! Gli altri, guardandoci, allora potranno cogliere un riflesso, quasi un bagliore, dello sguardo di Dio. E si accenderà, allora, una nuova luce”.
Il Card.Bagnasco ha citato la liturgia, tema assai spinoso che divide come pochi il clero. Buon segno!

Anonimo ha detto...

In effetti, e non bisogna essere ipocriti, il card Bagnasco, parla solo per se. Quel "collegialis affectus" verso il Pontefice i vescovi italiani non lo dimostrano. Prova ne è i tanti appelli del papa per una giusta e retta celebrazione eucaristica e le "prove tecniche" di libertà che i vescovi italiani continuano a sostenere di quei sacerdoti che della messa ne hanno fatto uno show e dell'altare un palcoscenico.
Resta fermo l'impegno dei vescovi italiani di dar battaglia a quelle anime "libere" di desiderare una messa secondo il messale del beato Giovanni XXIII ( già di Pio V)disattendendo il MP Summorum Pontificum. Prova ne è stato il bliz operato dalla Digos dietro invito della clarque della Curia di Palermo , per far rimuovere da una civile abitazione i ringraziamenti al papa per il MP.
Se un Romeo, arriva a tanto e riceve pure la berretta cardinalizia, allora abbiamo perso la speranza . Chi comanda nella Chiesa ormai sono le Conferenze Episcopali e non certo il Santo Padre. E siamo in tanti ormai a pensare che le Conferenze Episcopali così come sono oggi strutturate dovrebbero essere soppresse per dare un segnale forte che la Chiesa si fonda su Gesù e non su "certi" uomini e che il primato di reggere la barca spetta solo a Pietro.