lunedì 21 dicembre 2009

La minaccia: a rischio la visita del Papa in sinagoga. Un secondo "caso" Sapienza?

Sia "La Stampa" sia "Repubblica" riferiscono che sarebbe a rischio la visita del Santo Padre alla sinagoga di Roma prevista per il prossimo gennaio.
Come sapete, non sono mai stata entusiasta di questa visita e potrei indovinare gia' da adesso i titoli dei giornali di lunedi' 18 gennaio 2010 nonche' le reazioni dei soliti noti.
Qui pero' siamo di fronte ad una pressione ed a un tentativo di intimidazione inaccettabili.
Certo che se la visita fosse annulluta a causa della decisione di Benedetto XVI sull'eroicita' delle virtu' di Pio XII (fatto DI ESCLUSIVA COMPETENZA della Chiesa Cattolica) ci troveremmo di fronte ad un secondo "caso" Sapienza ed il blog si comporterebbe esattamente come nel gennaio 2008 parlando apertamente di vergogna imperdonabile
.
R.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Se dicessi uuna cosa del tipo...ne hanno crocifisso uno non hanno problemi a crocifiggerne un'altro sarei come loro. Quindi non lo dico ma lo scrivo!
Matteo Dellanoce
PS loro non si vergognao per gli sputi che quotidianamente i loro fratelli in Israele tirano a sacerdoti e fedeli cristinai? sentito qualche presa di posizione?

mariateresa ha detto...

Bisogna vedere se è vero.Posso ricadere nel mio solito vizio di ingenuità, ma io non credo convenga nemmeno ai fratelli ebrei.
Sul momento potrebbero godere di qualche rendita mediatica, ma passata la faccenda, qualche considerazione sulla grettezza di un atteggiamento di questo genere verrebbe alla luce. Poi non tutti gli ebrei parlano come Laras.
Io credo che ci sia qualcuno che lo speri,magari subito ripreso dalle due testate, ma...

Raffaella ha detto...

Cara Mariateresa, ho messo anche io le mani avanti :-)
Forse si tratta solo di minacce, ma, se davvero la visita fosse annullata, l'episodio verrebbe trattato esattamente come quello della Sapienza.
No, non conviene agli amici ebrei...
R.

Anonimo ha detto...

Mi pare che rep. soffi potentemente sul fuoco, del resto anche nel caso sapienza lo aveva fatto e conosciamo l'ostilità di Laras verso Papa Benedetto. Non tollero questa assurda ingerenza in una questione della Chiesa di carattere religioso non politico. Non mi entusiasma il fatto che il Papa vada in sinagoga, ma mi entusiasma ancor meno l'idea che qualcuno possa avere l'ardire di sbattergli la porta in faccia con assurde accuse. Se ha dichiarato Pio XII venerabile è perchè sa per certo che questo Papa è stato vittima di una vergognosa leggenda nera montata ad arte, a partire da un ex nazista convertitosi al comunismo. E' ora di finirla, di chiuderla con il passato e i relativi ricatti morali. La Chiesa cattolica e Papa Pio XII in primis, ha fatto il possibile per salvare il maggior numero di ebrei ed è assurdo ora contestarne il metodo, i cosiddetti silenzi.
Alessia

Anonimo ha detto...

P.s.: Raffa, l'annullamento della visita del Papa alla sinagoga di Roma sarebbe enormemente più grave di quello della sapienza e, per me, significherebbe rottura definitiva di un dialogo mai seriamente e paritariamente iniziato. Ci rendiamo conto che costoro rifiutano il dialogo basato sulla Verità? E' troppo comodo tenersi la leggenda nera per rinfocolarla quando serve ai loro interessi.
Alessia

Raffaella ha detto...

Repubblica non e' nuova a questo atteggiamento.
Soffia sul fuoco, alimenta le polemiche e qualche volta si arriva a fatti gravissimi (e non mi riferisco solo al caso Sapienza ma anche ad episodi molto piu' recenti che riguardano la politica).
Cara Alessia, non posso che sposare parola per parola le tue riflessioni.
Un abbraccio

R.

Anonimo ha detto...

Ma se è stato beatificato Stepinac, perche Pacelli no? Perchè era romano in tutti i sensi e questo da molto fastidio. Eufemia

Fabiola ha detto...

Io non capisco gli amici ebrei: come possano non rendersi conto che, in un mondo che francamente li odia e non lo manifesta in modo esplicito solo perché ne rispetta o ne teme il potere, la Chiesa cattolica e, in particolare, questo Papa costituiscono un baluardo di considerazione positiva e di libertà anche per loro.
Davvero nessun ecclesiastico più di Benedetto ha lavorato perché i cattolici comprendessero e stimassero la radice santa da cui proviene Cristo, eppure essi sembrano preferire lo stare, ostinatamente,abbarbicati ad un passato nel quale riconoscono solo il perpetuarsi di un male senza speranza.
Ne soffro per loro ma, soprattutto, perché tutto questo rinnova il già troppo dolore che il nostro Papa è chiamato a portare. Non smettiamo di pregare per Lui.

euge ha detto...

per me, significherebbe rottura definitiva di un dialogo mai seriamente e paritariamente iniziato.

Già cara Alessia. Mi permetto di riportare le tue parole, perchè secondo me è proprio questo il vero problema. Credo, che nel corso degli anni, il dialogo con gli ebrei si sia affrontanto sempre allo stesso modo con superficialità. Superficialità voluta per questione di comodo della serie:
" Tu non non parli in modo schietto con te ed io altrettanto " ma, l'importante era sventolare un finto dialogo fatto oramai sappiamo di che cosa strette di mano ed abbracci che non volevano dire nulla. Di fatto, i veri problemi non si sono mai affrontati edora ci ritroviamo in questa condizione; di doverci sempre sentire rimbeccati. Ma, Benedetto XVI sappiamo che non è uomo da farsi condizionare o manovrare quindi, credo che stavolta o si accetta il dialogo vero e rispettoso da ambo le parti, oppure è ora di finire con il dialogo che è più che altro un monologo.
Repubblica fa il suo mestiere...... quello di andare sempre contro Benedetto XVI. Non è una novità ma, la loro linea editoriale.