domenica 27 dicembre 2009

Lettera aperta di Salvatore Izzo: perchè non consegnare Susanna Maiolo alle autorità italiane? Parliamone insieme


Riceviamo e con grandissimo piacere e profonda gratitudine pubblichiamo il seguente commento di Salvatore Izzo.
Si tratta di considerazioni su cui riflettere attentamente.
Vi invito a scrivere la vostra opinione. Lo faro' anche io nel primo commento a questo post
Grazie di cuore a Salvatore Izzo per la cortesia e l'affetto che ci dimostra
.
Raffaella

Cara Raffaella,

sono molto perplesso per quanto sta accadendo dopo l'episodio di San Pietro. Personalmente ritengo totalmente assurda l'idea di non consegnare la Maiolo alle autorita' italiane in stato di arresto, cosi' come avviene con i borseggiatori arrestati in Basilica o ai Musei Vaticani: criminali che certo fanno meno danni di quanti ne abbia fatti giovedi' sera questa persona.
Anche un anno fa le autorita' vaticane hanno fatto lo stesso, rilasciandola dopo il salto della transenna. Un perdonismo che espone dunque il Santo Padre a nuove aggressioni.
Tra l'altro, l'argomento che si tratterebbe di una persona mentalmente labile vale, mi sembra, per tantissimi colpevoli di reati piu' o meno gravi. Qualunque azione malvagia infatti, a rifletterci bene, e' comunque il risultato di una personalita' disarmonica. Pensiamo ai preti colpevoli di pedofilia o a un attentatore suicida: non sono forse persone quantomeno immature? O meglio: persone quantomeno anche immature, oltre che colpevoli di reati gravissimi... Ma il fatto che siano immaturi o instabili o affetti da altri disturbi della personalita' non significa che possiamo rimandarli in giro liberi e senza conseguenze penali. Infatti, le patologie che determinano una non imputabilita' sono molto limitate e in ogni caso debbono essere accertate con piu' perizie psichiatriche approfondite e convergenti e non semplicemente ipotizzati con leggerezza (magari per giustificare l'affrettata consegna al pronto soccorso dell'ospedale piu' vicino). Ne' chi e' affetto da patologie che hanno determinato comportamenti criminali puo' poi essere rimesso in circolazione senza che si accerti con serieta' la sua guarigione. La societa' - questo e' innegabile - ha il dovere di proteggersi e di proteggere le persone piu' deboli come sono spesso le vittime delle violenze . E ha anche - non lo si dimentichi - il dovere di proteggere le sue istituzioni e le persone che le rappresentano, come il premier Berlusconi colpito il 13 dicembre da un ''folle''. Episodio per alcuni versi analogo ai fatti di San Pietro, anche se le conseguenze per Berlusconi sono probabilmente meno gravi di quelle subite dal card. Etchegaray.
Certo che il Papa e il povero cardinale hanno immediatamente perdonato. Ma anche Berlusconi ha perdonato Tartaglia, che tuttavia non e' stato scarcerato per questo. E anche Ali' Agca fu perdonato immediatamente da Giovanni Paolo II ma ha poi subito processo e condanna (beneficiando infine di una grazia che forse non avrebbe dovuto essere concessa). Certo che questa ragazza italo-svizzera fa gran pena e non merita l'ergastolo che si era meritato - e non ha purtroppo scontato - Agca, ma un processo e una pena proporzionata queste io credo che se le meriti.
Il Papa - la Santita' di Nostro Signore Gesu' Cristo, come lo definiva qualche anno fa l'Osservatore Romano con parole piu' comprensibili dell'espressione Sua Santita' che si usa oggi - non puo' essere preso a spintoni e il dovere della societa' di proteggerlo e' un pilastro della convivenza civile del nostro Paese che ha il privilegio di ospitare la Santa Sede, territorio di cui e' riconosciuta la totale indipendenza ma che non per questo puo' essere soggetto a scorribande e abusi di malintenzionati sani di mente o meno.
La giustizia degli uomini dunque - pur con tutti i suoi limiti - deve fare il suo corso: la Chiesa sara' fedele al suo mandato assistendo e consolando la ragazza e gli eventuali complici se saranno identifcati e condannati, non invece minimizzando le loro responsabilita'. E tra l'altro la nostra magistratura italiana potrebbe per una volta applicarsi a un fatto reale che riguarda il Vaticano, dopo le fanta-inchieste su casi improbabili come le accuse allo Ior di aver aggirato le norme anti-ricilaggio solo perche' ha emesso assegni di contocorrente in base a accordi ultratrentennali con banche italiane, e come le farneticazioni di inaffidabili testi su mons. Marcinkus e il dramma della famiglia Orlandi, il cui dolore avrebbe meritato piu' rispetto da parte dei giudici e dei miei colleghi giornalisti...
Tornando alla Maiolo, spero dunque che la procura di Roma proceda d'ufficio. Avrebbe il dovere di farlo in base al Concordato e all'obbligatorieta' dell'azione penale, stante anche il fatto che la giovane e' ora su territorio italiano, dove tra l'altro ha organizzato e pianificato la sua azione, che resta criminale, dimostrativa, folle o terroristica che sia.
Forse il blog potrebbe porre qualche interrogativo in merito. Dunque, cara Raffaella, se ritiene utilizzi pure questo testo nella forma di una mia lettera aperta.
Salvatore Izzo

11 commenti:

Raffaella ha detto...

Sono personalmente convinta della bonta' del ragionamento di Salvatore Izzo.
Per molte ragioni, la piu' importante delle quali e' la necessita' di fare assoluta chiarezza su quanto e' accaduto.
Susanna Maiolo e' una cittadina svizzera ed italiana che, prima di accedere alla basilica di San Pietro, e' stata ospitata in un residence romano per due o tre giorni.
Le autorita' italiane possono indagare a tutto campo su quanto e' accaduto sul suolo della nostra Penisola. In questo modo potremmo avere molte risposte, che, allo stato, restano sospese.
Come mai la Maiolo aveva un biglietto della Prefettura della Casa Pontifica dopo avere tentato di aggredire il Papa gia' nel 2008?
E' stata lei a fare la richiesta o l'hanno fatta altri per poi cederle il fax o la lettera di invito con cui si ritirano i biglietti al Portone di bronzo?
In quest'ultimo caso, chi ha fatto la richiesta al posto della Maiolo? Come mai ha ceduto l'invito? Sapeva che cosa la ragazza avrebbe fatto?
Poi c'e' l'altra possibilita', inquietante.
E' stata la Maiolo, con il suo nome e cognome, a richiedere il biglietto alla Prefettura della Casa Pontificia?
Come e' possibile che le abbiano consentito di entrare in basilica dopo l'episodio dello scorso anno?
Non esiste un archivio telematico?
Leggerezza? Mancanza di mezzi?
Sono tutti interrogativi che, sono convinta, ci siamo posti in questi giorni, magari insieme a parenti ed amici a pranzo ed a cena.
E' quello che e' accaduto a me, in famiglia.
Per fugare tutte le possibili illazioni, presenti e future, credo che sarebbe opportuno delegare le autorita' italiane alle indagini.
Non vogliamo piu' leggere pettegolezzi su eventuali silenzi o reticenze vaticane. Ne abbiamo avuto abbastanza nei decenni scorsi!
Non ci si preoccupi per la sorte della ragazza: se ella e' malata, le autorita' italiane useranno clemenza. Terranno conto del suo stato mentale e, sono sicura, le garantiranno la cura (non la punizione!) migliore.
Grazie ancora a Salvatore Izzo.
R.

Anonimo ha detto...

Non condivido. Sento un'animosità nel tono della lettera e del primo commento che non mi convince. Fa bene il Vaticano a tenere duro. Ieri la Digos è andata a perseguire la stanza dell'alloggio della Maiolo. Vogliono forse fare intendere che si trattava di una terrorista, vogliono per forza collegare l'episodio, come già ha fatto Berlusconi, all'aggressione milanese e quindi alle "fabbriche d'odio ed estremismo"? E' questo il gioco? Non ci sto

euge ha detto...

Non posso che essere d'accordo con le tue osservazioni cara Raffaella. Con molto dispiacere noto, che la Prefettura Pontificia non è in grado di tenere un archivio di chi richiede i biglietti delle celebrazioni oppure delle udienze. E'gravissimo che una parsona che già una volta ha provato ad avvicinare il Santo Padre in malo modo, sia stata ammessa alla messa della Notte di Natale.
Ritorno a ripetere che, di questi tempi simili leggerezzer si pagano care. Tutti abbiamo visto quello che è successo.
In un articolo ho letto che spesso i fedeli si lamentano della gendarmeria vaticana troppo severa ..... beh da fedele io dico che la severità è giusta e deve essere proporzionata alla violenza dei tempi; se c'è bisogno di maggior controllo, ben venga. L'incolumità del Santo Padre prima di tutto.

Raffaella ha detto...

Ma no! Quale animosita'?
Si sta riflettendo sull'opportunita' di delegare le autorita' italiane per troncare pettegolezzi ed illazioni che gia' si riscontrano qua e la' sui giornali.
R.

Maria R. ha detto...

Mi associo al tuo commento.
Anche a casa mia ci siamo posti gli stessi interrogativi, specialmente in riferimento all'ipotesi di una complicità di terzi, per ottenere i biglietti di accesso al Vaticano, sotto nome diverso, evitando cosi' l'eventuale "schedatura".
Ma rimane anche il fatto, pur sempre inquietante, del perchè non ci fossero foto segnaletiche o metal detector attrezzati per riconoscere la fisionomia della ragazza...ed evitare l'evitabile.

Bontà, per me, non è buonismo, voler giudicare con "clemenza" non significa fare tutto da soli,temendo invasioni in una sfera di competenza da tutelare....
Anche le leggi italiane sull'infermità e la semi-infermità mentale "tutelano" le personalità psichicamente deviate (ma mi associo al commento in proposito di Izzo...).
Sarebbe anacronistico pensare di voler fare tutto in casa propria, per evitare pettegolezzi di sorta.
I pettegolezzi ci saranno lo stesso, cosi' come le false notizie...il caso Orlandi insegna.

Allora tanto vale cercare una sana collaborazione ed indagare a tutto campo, con mezzi indubbiamente più vasti e meglio organizzati.
Vero è che il Vaticano è uno Stato, ma è pur sempre uno Stato piccolo e non puo' disporre di strumentazione e personale come quello italiano.

Per una volta, confiderei nella giustizia italiana...

Anonimo ha detto...

Carissima Raffaella, concordo con le tue considerazioni e con quelle di Salvatore Izzo.
Il punto è proprio quello di capire la dinamica dell'episodio. Sappiamo che la Maiolo è stata raggiunta a Subiaco, dove ora si trova, da padre e sorella. Ora, cosa avranno pensato i parenti del fatto che una persona disturbata (un anno e mezzo in una clinica psichiatrica) si recava a Roma per Natale dopo aver già tentato un'aggressione al Papa lo scorso anno? Non si sono posti delle domande? Sapevano dove si recava la figlia? COn quei precedenti come hanno potuto lasciarla andare sola? Sono domande che finora non hanno risposta e dubito che l'avranno se ho ben inteso l'intervista rilasciata ieri da padre Lombardi e dal responsabile della giustizia vaticana.
Tutto ciò è inquietante e si inserisce pienamente nel clima di irresponsabile perdonismo e buonismo a senso unico che purtroppo affligge, non da oggi, il nostro paese e che ha la conseguenza di creare il convincimento che sia possibile porre in essere delle azioni contro il prossimo senza curarsi delle conseguenze. Scandalosa fu la grazia concessa dalla presidenza Ciampi al terrorista turco ali agca, che, fra pochi giorni, è bene ricordarlo, verrà rimesso in libertà dopo aver finito di scontare in turchia la pena per l'assassinio di un giornalista. E non vi è da dubitare che appena uscito dal carcere verrà accolto come un eroe dal rinascente nazionalismo turco ora sempre più infeudato di islamismo radicale. Si ricordi che la grazia fu concessa unilateralmente da Ciampi che chiese a GPII se avesse nulla in contrario: è evidente che la domanda fu retorica...essa NON doveva essere concessa!
Un conto è il perdono cristiano, altro è la giustizia degli Stati che deve fare il suo corso e far si che chi attenta alle regole del vivere civile sia messo definitivamente nella condizione di non nuocere.

SERAPHICUS ha detto...

Direi che questa discussione si risolverà da sola: l'imputata ha lasciato il territorio del Vaticano; dunque la magistratura italliana dovrà procedere d'ufficio, come succede con tutte le persone che delinquono sul suolo vaticano, lasciandolo in seguito. Il "buonismo" alla "Lombardi non è altro che una chiacchiera. Le regole sono diverse, e vanno rispettate.

Miserere ha detto...

No, non sono d'accordo con il giornalista. A differenza del caso Berlusconi, la ragazza non voleva far del male al Papa e questo bisogna sottolinearlo! Non possiamo dire che si tratta di una criminale. E' un'esagerazione!
D'altra parte si sa quanto è facile richiedere i biglietti alla Prefettura Pontificia. Quando vai a ritirarli non ti chiedono i documenti. Poi quello che fai con i biglietti in Vaticano non possono saperlo. Inoltre mi chiedo: la ragazza non era stata schedata l'anno scorso dopo il primo tentativo di avvicinarsi al Papa? Forse no perché si trattava di un gesto un po' esuberante di uno dei tanti esaltati che vediamo negli incontri con il Papa. Forse quella volta non meritava una schedatura.

euge ha detto...

per miserere: anche se non voleva fargli del male, uno strattone come quello del 24 sera, poteva produrre gravi danni ad una persona di 82 anni. Il Papa merita rispetto non è un bambolotto che si può stringere e strattonare ogni volta che si vuole. Consideriamo anche, il clima di odio che c'è verso la chiesa ed a volte verso il Santo Padre. Vai a leggere l'intervento di Zizola a rainews 24 sull'evento di oggi e te ne accorgerai; fatti un giro su facebook c'è da far venire i capelli dritti. Il Papa va rispettato non è un giocattolo.
Questa tipa non deve più nuovcere ed il Papa non può essere lasciato facile preda degli esaltati.

Maria R. ha detto...

Mi associo all'ultimo commento di Euge.
E aggiungo: la legge non punisce le intenzioni, ma i fatti.
Altrimenti, qualunque reato non sarebbe piu' tale ove si dicesse perpetrato con intenzioni non malvage.

L'intenzionalità, casomai, viene a costituire aggravante, a seconda che ci sia colpa, colpa grave o dolo.
Così come la componente psichica, comporta diversità di pene, trattamenti obbligatori etc etc.

Infine, io considero anche l'aspetto "boomerang" della faccenda, come dice Euge.
Facciamo un giro in rete. C'è gente pronta ad emulare (non di certo con le proclamate buone intenzioni della Maiolo), il gesto della Notte Santa....

massimo ha detto...

crdo di essere d'accordo in generale ocn la maggior parte di voi,cari amici,aggiungo che il perdonismo ha fatto solo danni,la legge e il modo,a volte arbitrario,di interpretarla e amministrarla,produce inevitabilmente "cultura"e"pedagogia"con forti ricadute sociali......
nel caso specifico,credo occorra un segnale forte,pur ribadendo che questa ragazza certo non voleva far "male"ma occorre anche dire che il papa non è un babbo natale da strapazzare........
ritengo anche che si debba vegliare meglio la sicurezza del papa.
ribadisco che io credo il papa sarà attento nel segreto delle sue azioni alla salute di questa creatura,ne sono certo è nei tratti di Benedetto la capacità di essere sollecito verso i "poveri".
ringrazio Izzo e Raffa per l'opportunità di questo scambio di vedute.
ciao e tutti. mas.