domenica 3 gennaio 2010

Tentazione vaticana: Medjugorje come Lourdes? (Maniaci)


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Tentazione vaticana: Medjugorje come Lourdes

Caterina Maniaci

Il cardinale Cristoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, personale amico di papa Benedetto XVI, ha passato l’ultimo dell’anno e ha celebrato la messa dell’anno nuovo a Medjugorje. Una notizia significativa, riportata con evidenza da numerosi siti cattolici, in particolare mariani. Non si tratta di un passo ufficiale verso il riconoscimento di autenticità, da parte della Chiesa, delle apparizioni ai veggenti del santuario dedicato alla Madonna, ma il segnale è letto in maniera positiva e incoraggiante per i milioni di fedeli di Medjugorje, sparsi in tutto il mondo, vista l’importanza del cardinale e la sua “vicinanza” alla Santa Sede.
La notizia della visita del cardinale Schönborn è stata diffusa dalla agenzia di notizie Vatican Service News (Vsn), poi rimbalzata su numerosi altri siti, a cominciare da “Portale di bronzo” di Angela Ambrogetti e da quello ufficiale del santuario stesso. Il pellegrinaggio del porporato austriaco si può interpretare, dunque come un omaggio ad un luogo di culto molto venerato dai fedeli.
Del resto, in un testo del maggio del 1998, il porporato austriaco affermava che «il magistero della Chiesa non si dichiara in maniera definitiva se i fenomeni, apparizioni o altri tipi di manifestazioni, sono ancora in corso di attuazione». Dunque, con le apparizioni ancora in corso - come di fatto succede a Medjugorje - non è possibile avere un “pronunciamento” ufficiale. Schönborn ricorda, nello stesso testo, che però «è compito dei pastori incoraggiare ciò che sta nascendo, sostenere i frutti che stanno maturando, proteggerli, se necessario, dai pericoli che sempre e dovunque è possibile trovare». Allora il cardinale non aveva ancora visitato Medjugorje, «ma in un certo senso», scriveva, «posso dire di esserci stato attraverso le persone che conosco, o coloro che ho incontrato, che sono stati a Medjugorje. E, nelle vite di costoro, io vedo dei buoni frutti. Sarei un bugiardo se negassi l'esistenza di questi frutti. Tali frutti sono tangibili, evidenti. E nella nostra diocesi, come in molti altri posti, posso constatare grazie di conversione, grazie di vita o di fede soprannaturale, di vocazioni, di guarigioni, di riscoperta dei Sacramenti, di confessioni. Tali fatti non possono indurre in errore». Per questo motivo, dichiarava sempre Schönborn, «tali frutti mi permettono, come vescovo, di esprimere un giudizio morale. E se, come Gesù ha detto, dobbiamo giudicare un albero dai suoi frutti, mi sento obbligato a dire che quest’albero è buono».
«È senza dubbio un segnale importante, questa visita», spiega Antonio Socci, lo scrittore cattolico che è uno dei massimi esperti e conoscitori del “fenomeno Medjugorje” e che ribadisce come questa notizia non sia assolutamente da mettere in relazione con un riconoscimento ufficiale delle apparizioni. Un segnale che conferma, prima di tutto, secondo Socci, «l’apertura personale del cardinale nei confronti di quanto accade laggiù, soprattutto in termini di conversioni, che sono davvero tantissime e non possono che essere un frutto tangibile di Medjugorje come segno ed esperienza eccezionale». Tutto questo è certo preso in considerazione dal Papa e, seppure l’iniziativa dell’arcivescovo è del tutto personale, non può non assumere una rilevanza particolare, considerando anche la sua vicinanza a Benedetto XVI. Dunque, conclude Socci, «il pellegrinaggio del cardinale può anche essere interpretato come un gesto di distensione, rispetto alle polemiche che hanno circondato il santuario».
In effetti, sin dal 1981, da quando cioè sono cominciate in quel piccolo villaggio dell’Erzegovina le apparizioni mariane a sei ragazzini, sono cominciate anche le polemiche e le contrapposizioni, con il vescovo locale di Mostar, Pavao Zanic, che bollò il fenomeno come “falso”, a cui seguì nel 1991 il giudizio negativo dell’allora Conferenza episcopale jugoslava, giudizio comunque non definitivo (“non constat de supernaturalitate”). E, infine, bisogna ricordare che a capo della Commissione vaticana che dovrà cercare di dire una parola finale sul “fenomeno Medjugorje” è stato messo nientedimeno che il cardinale Camillo Ruini. Altro segnale che non si può sottovalutare.

© Copyright Libero, 2 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

5 commenti:

P. Pippo ha detto...

Il cardinale Cristoph Schönborn mi inquieta.
Buona formazione, amico come noi del Santo PAdre, parla bene, papabile.......ma poi amico di neocatecumenale e guardate qui:

http://vodpod.com/watch/2196671-gloria-tv-cardinal-schnborn-celebrates-youth-mass

ci capite qualcosa?

Raffaella ha detto...

Il cardinale e' un grande enigma...
Caso Wagner docet...
R.

Anonimo ha detto...

il Cardinale Schoenborn, come non pochi altri esponenti di rilievo della Chiesa, ha talvolta avuto, su argomenti pratici, posizioni discutibili e difficile condivisione.
Questo non toglie nulla all'indubbio merito che si è acquisito presso molti credenti di aver finalmente indotto la Santa Sede a prendere posizione "concreta", cioè a decidere, in un senso o nell'altro, per le presunte apparizioni di Medjugorje. Personalmente ritengo che "abbia visto giusto", che cioè si sia convinto della bontà delle apparizioni e della necessità per la Chiesa di uscire, una volta per tutte, da una condizione di ambiguità, pericolosa per credenti e non credenti. Nessuno di noi conosce nei dettagli i disegni di Dio specifici per il nostro tempo e intermediati tramite la Madonna. Quindi, il Carddinale Viennese, non sapendo quando le apparizioni sarebbero finite: 1 anno, 100,1000 anni, deve aver saggiamente concluso che era tempo ed ora per la Chiesa per decidere comunque sulla loro autenticità, utilizzando un metro difficilmente fallibile: la fede e le conversioni che la si manifestano.
Sono le altre Eminenze che dormono, non Schoenbron che è sveglio.

Anonimo ha detto...

C'è stato un momento, nella storia di Medjugorje, che ha riempito di speranza e gioia i milioni di pellegrini quando il 21 ottobre 1990, Mons. Franjo Komarica, in qualità di Presidente della Commissione della C.E.J. si recò a Medjugorje e presiedette la concelebrazione della S. Messa serale. All’introduzione della liturgia affermò di essere venuto a nome della Conferenza Episcopale e che: ”i Vescovi mi mandano, compreso il mio confratello Vescovo Zanic; e anche gli altri Vescovi verranno.” Il popolo applaudì calorosamente. Altri Vescovi vennero ufficialmente ... ma poi la guerra ... e poi tutto tornò come prima con grande delusione! Non vorrei che anche questa visita si tramutasse in ... delusione ...
Nessuno pretende ora un riconoscimento della soprannaturalità delle apparizioni, ma, a buon diritto credo, i pellegrini chiedono un MINIMO di strutture e assistenza per una pastorale a loro rivolta.
Achille

sam ha detto...

Sono tornata in questo momento esatto da Medjugorje.
E' impossibile descrivere l'entusiasmo per la visita di Schonborn.
Io credo a Medjugorje, ringrazio la Madonna nostra Madre e ancor più il Padre Onnipotente che ce l'ha mandata e nella sua misericordia ce la sta concedendo per tanto tempo.
Ero una peccatrice lontana dalla grazia di Dio ed oggi sono una laica consacrata.
Questa volta, finalmente dopo tanti anni, sono riuscita a portar là mio padre.
Mio padre ha sempre detto molte parolacce e anche bestemmie, purtroppo comuni nell'intercalare lombardo, non andava a Messa e non pregava.
Giù si è confessato, ha fatto penitenza, in Chiesa ha partecipato ad ore su ore di splendida liturgia (a Medjugorje ci sono le sante Messe e le Adorazioni Eucaristiche più belle del mondo!) ed è salito pregando sui monti, nonostante i suoi grossi problemi di deambulazione.
Nel viaggio di ritorno abbiamo recitato insieme 6 rosari.
Se me lo avessero detto prima di partire, persino io non ci avrei potuto credere!
Ognuno pensi quello che vuole, ma a Medjugorje accadono i più bei miracoli della storia.
Prego che la Madonna continui a chiamare anche quelli che ne parlano in maniera sprezzante, con poca prudenza e timor di Dio, senza neppure esserci andati.
Ciascuno, prima o poi, risponderà della propria risposta.

Tutto questo mi ricorda un brano del Vangelo:

Gesù disse: "Per poco tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato.
Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire".
...
Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno".
...
All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: "Questi è davvero il profeta!".
Altri dicevano: "Questi è il Cristo!". Altri invece dicevano: "Il Cristo viene forse dalla Galilea?
Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?".
E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
...
Risposero le guardie: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!".
Ma i farisei replicarono loro: "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?
Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!".
Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù:
"La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?".
Gli risposero: "Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea". E tornarono ciascuno a casa sua.

Giovanni 7.