martedì 30 marzo 2010

Come mai l'agenzia Ansa non riporta le dichiarazioni del card. Schoenborn sull'insabbiamento degli abusi del clero?

Sono sbalordita, cari amici! L'agenzia Ansa, che in questi giorni, piu' di qualunque altra, ha riportato OGNI notizia riguardante Benedetto XVI e le accuse che gli sono piovute, ingiustamente, addosso, OGGI, stranamente, non riporta la novella delle dichiarazioni dell'arcivescovo di Vienna con la conseguenza che solo il sito di Repubblica pubblica la circostanza. Che facciamo? Due pesi e due misure? Pubblichiamo solo le accuse a Benedetto XVI ed ignoriamo chi lo difende? R.

p.s. mi devo correggere: la notizia e' sparita anche dalla home page di Repubblica. Evidentemente era troppo scomoda...

10 commenti:

gemma ha detto...

la notizia è stata relegata negli esteri

http://www.repubblica.it/esteri/2010/03/30/news/papa_austria-3011219/

Alessandra Mirabella ha detto...

Lo so che è OT,ma di questo nessuno si scandalizza vero?

E poi vorrebbero Benedetto alla sbarra....

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Strage-Srebrenica-parenti-vittime-non-saranno-risarciti/30-03-2010/1-A_000093691.shtml

gemma ha detto...

su fine settimana.org c'è una traduzione dell'art. di depresse sulle dichiarazioni di Martini:
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201003/100329martini.pdf

il cardinale di Vienna non è la sola voce che ipotizza di coperture in Vaticano diverse dall'autorità del cardinale Ratzinger, l'unico su cui ora a tanti piace riversare ogni responsabilità. Pare che anche Josè Barba, uno dei denunciatari di padre Maciel, abbia ipotizzato che Ratzinger è stato costretto a trattare con riguardo Maciel (da un art. di Le monde di Joelle Stoltz del gennaio 010)

Maria R. ha detto...

Mah, io credo che sia una questione più complessa dell'ignorare chi difenda il Papa. Ma non sto a dire qui tutto quello che penso, che altrimenti rischio di aprire troppo la bocca. Cmq, anche io sono convinta della buona fede di Papa Karol, certo è che altri avranno riportato le informazioni a modo loro, come a suo tempo fu fatto con Benedetto XVI in merito a Williamson.

Anonimo ha detto...

Non esprimo valutazioni su questo caso, ma Ansa è una coop il cui board è composto da 48 soci, editori delle principali testate italiane, come Corriere, Repubblica, Stampa, Messaggero, Giorno e Unita' (unico quotindiano di partito a fare parte del gruppo).
Dei 48 quotidiani in elenco ben 14, la maggioranza assoluta, sono controllati dal Gruppo Espresso;
3 da Poligrafici Editoriale; 3 dalla Athesis S.p.A
- 2 controllati da RCS
- 2 controllati dalla Fiat
più altri che ti risparmio
Alberto

Anonimo ha detto...

giusto alberto, inoltre, il direttore responsabile dell'ANSA è Luigi Contu. Già responsabile della redazione politica del quotidiano la Repubblica (di De Benedetti). Il 10 giugno 2009 il comitato esecutivo dell'agenzia ANSA lo ha nominato direttore responsabile, su indicazione del presidente dell'ANSA Giulio Anselmi. Quest'ultimo è stato direttore del L'espresso, fino al 2002. È rimasto comunque editorialista del quotidiano del gruppo, la Repubblica. È stato consulente della trasmissione televisiva Ballarò. Dal 2005 al 2009 è stato direttore de La Stampa (degli Elkan).
...bisogna dire altro?

Anonimo ha detto...

..."Se il papa ragionasse come un politico o come un imprenditore, bisognoso di tutelare la propria immagine o il proprio brand, il recente sondaggio (tutti noi – ça va sans dire – ci fidiamo ciecamente dei sondaggisti) pubblicato dalla rivista tedesca Stern e rilanciato dall’inglese Guardian, sarebbe un colpo quasi mortale: la fiducia in Benedetto XVI, qualunque cosa questo significhi, è “crollata, dalla fine di gennaio, dal 62% al 39%”. Colpa dello “scandalo” pedofilia, che però non è che l’ultimo di una lunga serie di “scandali”, dall’Islam ai preservativi passando per i lefevriani. A differenza di quanto capitò al suo predecessore, questo papa non ha mai conosciuto l’osanna dei media. Ma il problema va oltre la persona di Ratzinger, meno “simpatico” di Wojtyla e quindi bersaglio più facile. Qualche tempo fa, Ernesto Galli della Loggia notò come “l’avvento della televisione ha voluto dire la virtuale trasformazione del Papa da capo della Chiesa di Roma in una figura della scena mondiale quotidianamente alle prese con l’opinione pubblica planetaria, per lo più non cattolica e neppure cristiana. Alle prese cioè con i media, che di tale opinione sono i servi-padroni”. Il che, continuava Galli, comportava, per il successore di Pietro, il rischio “di divenire prigioniero da un lato dell’obbligo del carisma, dell’obbligo di ‘venire bene’ in tv, di avere una congrua propensione scenica, di essere ’simpatico’, dall’altro dell’obbligo del politicamente corretto da cui il conformismo mediatico fa dipendere di solito il proprio consenso. Insomma una specie di Dalai Lama con i paramenti pontificali”. Un pericolo reale, da non sottovalutare, al quale oggi Benedetto XVI ha forse voluto riservare un breve, ma significativo, accenno nel corso della sua omelia per la Domenica delle Palme: “(Gesù) ci conduce… verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti”. Anche Gesù, in fondo, prima della croce, conobbe quella che oggi chiamiamo “character assassination”."....
saluto- m.s.

Raffaella ha detto...

La "simpatia" e' un sentimento soggettivo. Per esempio tutti dicono che Fiorello e' simpatico ed io penso esattamente il contrario ma questa e' un'altra storia...
Benedetto XVI e' un uomo libero, non schiavo dei media (che non lo sopportano proprio per questo) e del politicamente corretto.
In questo senso adempie perfettamente al dettato del discorso della montagna di Gesu' e si conforma alle sofferenze di Cristo il quale, evidentemente, non doveva essere molto "simpatico".
Stesso discorso per Pietro, Andrea, Paolo, Sebastiano, Stefano e tutti i martiri cristiani.
R.

un passante ha detto...

ragionando in termini di "brand" anche lasciare un'azienda ( facendo il pargone, la chiesa) con tanti problemi non significa essere stato un buon amministratore. Sarà che non sono credente e che a me il mediaticissimo predecessore non era poi così simpatico (si può dire qui? Se sbaglio, mi cancellerete...) questa cosa mi permetto di dirla. I sondaggi si sa, spesso sono imbeccati, fatti nel momento giusto, e magari intervistando anche i non cattolici.
Lo scandalo Islam ad un esterno come me pare quasi più il bacio al Corano che non il discorso libero di Ratisbona, fatto da un uomo libero, nell'università libera di un paese si spera ancora libero. Ma appunto, non sono credente e quindi non mi permetto di giudicare il bacio ad un libro dove però, scusate se lo penso, Gesù era solo un profeta come altri.
Sullo "scandalo" preservativi ci andrei piano, perchè presentando la cosa così pare quasi che chi lo ha preceduto fosse favorevole....
E' un pò quel che capita a scuola con gli insegnanti troppo simpatici. Li si ricorda per come erano ma mai per quel che ti insegnavano
Riguardo alle coperture e colpe varie, è chiaro che ad alti livelli non si decide mai da soli ma ci si confronta e quindi spesso le responsabilità sono condivise, nel bene come nel male. Mi pare francamente ingenuo, anche da parte anticlericale, pensare che le colpe potessero essere solo di uno . Ma credo anche che Ratzinger mai accetterà di gettare o condividere un solo braccio della croce su chi lo ha preceduto. Ormai questa croce è sua, e chi lo difende al massimo può accontentarsi di fare da Cireneo.
Se non condividi puoi bannare Raffaella, continuerò lo stesso a passare di qua

Raffaella ha detto...

Non vedo perche' dovrei bannare il commento...