martedì 23 marzo 2010

E' giunto il momento di licenziare i vescovi "di tendenza" e ripristinare la fede. Il grandioso articolo di Gerald Warner e relativi commenti

Clicca qui per leggere il commento di Gerald Warner segnalatoci da Alessia e Stefano. Qui una traduzione.
Clicca qui per leggere i commenti di Father Z (traduzione).

Grazie a Stefano riportiamo questo commento:

“Irish abuse victims disappointed by Pope’s letter.” Of course they
are. They were disappointed by it before they had read it, before it
was even written”

Correct. As I predicted on Damian Thompson’s blog the day before it
was released: “the letter will almost certainly be greeted with bitter
disappointment by the Irish Times’ rent-a-victims – namely Colm
O’Gorman, Andrew Madden, and Marie Collins. The same ’survivors’ keep
being interviewed; we never hear from the rest.”

We must always worry about the extent to which self-appointed
“spokespersons” are representative of their ‘community’. It is a
common tactic of the media to repeatedly interview the same people in
order to whip up a consensus. They also tend to give preference to
those most ‘extreme’ in their views.

This report in the Guardian is a good example. The journalists asserts
that victims were disappointed by the Pope’s letter. He quotes the
‘survivor’ group One in Four (also interviewed on BBC) to back up his
assertion. One in Four was founded by Colm O’Gorman; I believe he
still effectively runs it. O’Gorman is also leader of Amnesty
International Ireland and is a homosexual. He seems to get quoted on
almost any development concerning clerical abuse of children.

NOT quoted in most reports were the welcoming of the letter by the
Dublin Rape Crisis Centre and the Irish Survivors of Child Abuse
(SOCA), which represents victims in industrial schools. SOCA welcomed
the Pope’s letter as “an unambiguous acknowledgement that the Irish
Catholic church sinned most grievously against the young over many
decades”. SOCA co-ordinator John Kelly said the Letter represented a
‘possible step to closure’ and said “we are heartened by the pontiff’s
open acceptance that the abusive behaviour of priests and religious
were criminal acts”.

Comment by shane — 22 March 2010 @ 4:17 pm "

Traduzione automatica:

"Vittime irlandesi deluse dalla Lettera del Papa.

" Certo che lo sono. Sono stati delusi dalla prima di aver letto, ancora prima che fosse scritta "

Giusto.
Come avevo previsto il Damian Thompson's blog il giorno prima è stato rilasciato: "la lettera sarà quasi certamente accolta con delusione da affittare l'Irish Times ', una delle vittime, - vale a dire Colm O'Gorman, Andrew Madden, e Marie Collins. The same 'survivors' keep being interviewed; we never hear from the rest.” La stessa 'sopravvissuti' continuano ad essere intervistato, non abbiamo mai sentito da tutto il resto ".
Dobbiamo sempre preoccuparsi della misura in cui i sedicenti "portavoce" sono rappresentativi della loro 'comunità'.
Si tratta di una tattica comune dei mezzi di comunicazione volte a intervistare le persone stesse, al fine di suscitare un consenso.
Tendono anche a dare la preferenza a quelle più 'estreme' nel loro punto di vista.
Questa relazione sul "Guardian" è un buon esempio.
Il giornalista, afferma che le vittime sono stati delusi dalla lettera del papa.
Egli cita il gruppo di 'Survivor' di One in Four (anche intervistato dalla BBC) per sostenere la sua affermazione.
One in Four è stata fondata da Colm O'Gorman, credo che ancora funziona efficacemente esso.
O'Gorman è anche leader di Amnesty International, l'Irlanda ed è un omosessuale. Sembra di ottenere quotate in quasi tutte le costruzioni riguardanti l'abuso d'ufficio dei bambini.
Non quotati in maggior parte delle relazioni sono state l'accoglienza della lettera da parte di Dublino Rape Crisis Centre e l'irlandese Survivors of Child Abuse (SOCA), che rappresenta le vittime nelle scuole industriali. SOCA ha accolto con favore la lettera del Papa come "un riconoscimento inequivocabile che la Chiesa cattolica irlandese peccato gravissimo contro i giovani di molti decenni ". SOCA co-ordinator John Kelly ha detto che la lettera ha rappresentato un 'passo possibile chiusura' e disse:" siamo lieti per l'accettazione aprire il pontefice che il comportamento abusivo di sacerdoti e religiosi sono stati atti criminali ".

Comment by shane — Commento da shane -- 22 March 2010 22 marzo 2010 @ 4:17 pm @ 4:17

15 commenti:

Maria R. ha detto...

La frase sulla "distruzione" della fede mi suona bene a metà, nel senso che più che "distruggere" la nostra fede, le correnti progressiste hanno voluto attuare una specie di new age nel cristianesimo, mescolando un sacco di cose insieme. Per chi si sente "tradizionalista", ovvio che quella non sia la vera fede che ci insegna il Vangelo, il Magistero....ma chi non va tanto per il sottile, la percepisce non come una fede nuova, che nasca dalla distruzione della precedente, ma come la vera fede che va "ammodernata". Ed il danno è peggiore, perchè una cosa nuova, in teoria, si fa i propri seguaci fuori dall'ambito iniziale (vedi i luterani, che sono luterani e non cattolici), mentre questi progressisti vorrebbero farsi la loro nuova religione dentro il cattolicesimo.
Cmq, l'idea di mandare un pò di gente a fare un bel "ritiro" spirituale, non è male ;)

Anonimo ha detto...

Le nomine dei vescovi attuali portano tutte la firma di papa Voitila, anche se può piacere o no.
Cambiare i vescovi è unicamente facoltà del papa in carica. Sarà possibile vigilare...non toglierli dalla faccia della terra. Piuttosto preghiamo. Un clima poliziesco alla Chiesa non giova.

Michele ha detto...

Cara Raffaella, come puoi definire grandioso questo articolo che parla del Vaticano II letteralmente come una catastrofe? Non e' questo l'insegnamento del Papa Benedetto!! Come puoi definire grandioso un articolo che parla di "questi delinquenti... figli di Paolo VI"?? Come definire grandioso un articolo che da' dei pagliacci al 95% dei vescovi??? Non e' cosi' che si ama la Chiesa. Mi aspettavo da te un po' piu' di equilibrio. Ho forse sbagliato nel riporre la mia fiducia?

Raffaella ha detto...

Mi dispiace, caro Michele, ma sono arrivata al limite della sopportazione, probabilmente sono ad un punto di non ritorno, se non l'ho gia' superato.
L'articolo e' grandioso perche' ci costringe a riflettere, a guardare dentro di noi senza buonismi ed ipocrisie!
Quanti di noi non sognano una vera e propria pulizia?
Non avverra' certo nel modo prospettato da Warner perche' la Chiesa non funziona cosi', ma e' necessario un cambiamento.
Questo si'! E la provocazione del commentatore e' utile.
Quando un don Gallo qualsiasi puo' permettersi di dire sui giornali ed in televisione tutto cio' che gli pare al di la' e contro il Papa, senza che il suo vescovo ed il Vaticano abbiano il coraggio di dire una parola, quando interi episcopati agiscono come se il Papa non ci fosse, beh, il fedele semplice non puo' fare a meno di chiedersi se non sia il caso di chiedere a qualche abito viola o porpora di togliere il disturbo.
R.

Anonimo ha detto...

A parte don Gallo, che è anche in testa ai bestseller, e che almeno lavora sul campo e non è vescovo, chi ha un incarico importante si deve attivare di più. La crisi è gravissima, fra poco sarà una catastrofe. L'Irlanda sta franando e la Germania e l'Austria pure. Le cose vanno meglio nei paesi latini, meno moralisti. Comunque, abitando a Roma, posso dire che forse è arrivato il momento di trasferire il papato in un qualsiasi paese del terzo mondo.Eufemia

Raffaella ha detto...

Chissa' se hanno davvero capito a che punto stiamo!
R.

sam ha detto...

Anche a me l'articolo non è piaciuto perchè ha certe punte troppo estreme e lo dico io che sono una stra-sanguigna.
Però vorrei anch'io che la Santa Sede prendesse atto dell'esasperazione della base dei fedeli verso la disobbedienza e l'anarchia che paiono regnare nella Chiesa, soprattutto da parte di certi Vescovi e soprattutto nei riguardi dell'autorità del Santo Padre. Questo articolo e questo post potrebbero servire almeno a suonare come un campanello d'allarme in questo senso.
Dio sa, e anche voi, che amo il Papa visceralmente e lo seguo perinde ac cadaver.
Però se è lecito e non è peccato di superbia esprimere un parere, è forse giunto il momento di andare oltre la denuncia del fatto che dopo il Concilio c'è stata
"una tendenza, dettata da retta intenzione ma errata, ad evitare approcci penali nei confronti di situazioni canoniche irregolari" (e secondo me questo vale anche per la dottrina e non solo per i comportamenti privati dei consacrati!). Dopo la chiara diagnosi è ora di passare alla cura e al rimedio e quindi tornare a ripristinare "approcci penali nei confronti di situazioni canoniche irregolari".
Certo questo è un concetto molto politicamente scorretto, ma la salvezza della Chiesa parte anche da qui. Vangelo e Tradizione chiamano questo approccio penale "accusa dei peccati" e "penitenza".
La Chiesa per dare il buon esempio alla nostra civiltà in frantumi, deve ricominciare a valorizzare il principio di responsabilità , ripristinando l'applicazione della regola della correzione fraterna. La vera misericordia è questa, la misericordia del buon padre che educa, dà regole e se necessario castiga (oh mamma... ma non hanno ancora tolto la parola "castigo" dalla Bibbia???) i figli che si stanno perdendo. Sempre con amore e per il loro bene, ma con altrettanta fermezza. Questa è misericordia, non certo il lassismo buonista e cattivo imperante!
Certo è che se il Papa è tanto odiato all'interno della stessa Chiesa solo perchè ha ripreso la pratica dell'ammonizione, figuriamoci il giorno che passasse alla fase successiva...
Preghiamo tanto per lui perchè temo che inizino ad essere troppi quelli che desiderano toglierlo di mezzo...

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, come cattolico di lungo corso comprendo perfettamente la tua sacrosanta ed indignata reazione alle troppe cose che non vanno nella Chiesa Cattolica, situazioni che stanno "deprimendo" i fedeli, allontanandoli dalla fede e dalle pratiche religiose.
Ora vorrei citarti l'ennesimo caso di "confusione ideologica" della Chiesa Cattolica. Mons. Bagnasco, dopo il Consiglio della CEI, aveva emesso un comunicato molto chiaro, che qualsiasi persona "normale" leggeva (e giustamente, secondo il mio sintire di cattolico) come rivolto soprattutto finalizzato a scongiurare la vittoria dell'anticlericale Bonino in quel di Roma, con il probabile seguito di campagne pro divorzio, pro-aborto, pro gay, pro-spinelli, pro-sfilate dell'orgoglio, ecc.
Ebbene, cosa è poi successo? C'è da vergognarsi, come cattolici praticanti, di doverlo riferire, ma se tra noi non diciamo la verità sulle cose, siamo dei pessimi cristiani. E' successo che alcuni preti del progressimo radicale hanno stigmatizzato il comunicato di Bagnasco, costringelo successivamente a "chiarirne il senso" (involuta espressione clericale per significare che hanno dovuto edulcorarlo) specificando che tutti i valori citati, quelli della vita e quelli sociali avevano tutti la stessa dignità.
Ora il chiarimento è stato letto da tutti i giornali, e da molti cattolici pensanti, una sorta di "marcia indietro" che ha tentato di mascherare in un calderone di valori non negoziabili il suo scopo principale, cioè di evitare la vittoria a Roma della Bonino, ciò che stava realmente a cuore alla CEI.
Allora perché la Chiesa continua ad utilizzare questa doppiezza di affermazioni che generano confusione tra i fedeli e ne annacquano la difesa dei valori considerati non negoziabili.
La Chiesa deve uscire, una volta per tutte, dalle ambiguità che hanno sempre contraddistinto il suo linguaggio. Non può, per accontare tutti, i cattolici rigorosi e spiritualisti e cattolici progressisti socio-politici (che proclamano valori spesso in contrasto con la morale cristiana) dare sempre un colpo al cerchio ed un colpo alla botte.
Così facendo, finisce per distruggere cerchio e botte.
Cara Raffaella, come cattolico dico della Chiesa "che non ci siamo proprio"; che deve decidersi a fare qualche scelta. La recente vicenda della pedofilia è emblematica. Senza voler cercare capri (Vescovi) espiatori, perché ognuno di essi potrebbe affermare che si è adeguato "ad un andazzo generale consolidato" per il quale i panni sporchi (i pedofili) era meglio lavarli in casa, magari nella speranza di pulirli definitivamente, è un dato di fatto che in passato "la linea" della Chiesa" era stata sostanzsialmente "buonista" con le devianze dei presbiteri e con le facoltà punitive dei vescovi.
Ora, è inutile stabilire di chi sia la colpa. E' necessario invece che la Chiesa faccia chiarezza al suo interno: se essa desideri continuare a "tenere insieme" tendenze morali ed ideologiche molto diverse e talvolta radicalmente opposte, che ce lo dica chiaramente. Almeno la nostra confusione aumenterà e ci resterà solo il conforto, peraltro sufficiente, di "Quello" morto in croce, del quale possiamo fidarci ciecamente.
Possibile che non ci sia un comunicato della Chiesa che dopo un giorno non debba essere rettificato o "spiegato" (si fa per dire) per non dispiacere anessuno.
Forse neppure i politici di professione arriverebbero a tanto.
Cara Raffaella, sii gentile, non mi censurare il post. Mandalo in onda!

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, come cattolico di lungo corso comprendo perfettamente la tua sacrosanta ed indignata reazione alle troppe cose che non vanno nella Chiesa Cattolica, situazioni che stanno "deprimendo" i fedeli, allontanandoli dalla fede e dalle pratiche religiose.
Ora vorrei citarti l'ennesimo caso di "confusione ideologica" della Chiesa Cattolica. Mons. Bagnasco, dopo il Consiglio della CEI, aveva emesso un comunicato molto chiaro, che qualsiasi persona "normale" leggeva (e giustamente, secondo il mio sintire di cattolico) come rivolto soprattutto finalizzato a scongiurare la vittoria dell'anticlericale Bonino in quel di Roma, con il probabile seguito di campagne pro divorzio, pro-aborto, pro gay, pro-spinelli, pro-sfilate dell'orgoglio, ecc.
Ebbene, cosa è poi successo? C'è da vergognarsi, come cattolici praticanti, di doverlo riferire, ma se tra noi non diciamo la verità sulle cose, siamo dei pessimi cristiani. E' successo che alcuni preti del progressimo radicale hanno stigmatizzato il comunicato di Bagnasco, costringelo successivamente a "chiarirne il senso" (involuta espressione clericale per significare che hanno dovuto edulcorarlo) specificando che tutti i valori citati, quelli della vita e quelli sociali avevano tutti la stessa dignità.
Ora il chiarimento è stato letto da tutti i giornali, e da molti cattolici pensanti, una sorta di "marcia indietro" che ha tentato di mascherare in un calderone di valori non negoziabili il suo scopo principale, cioè di evitare la vittoria a Roma della Bonino, ciò che stava realmente a cuore alla CEI.
Allora perché la Chiesa continua ad utilizzare questa doppiezza di affermazioni che generano confusione tra i fedeli e ne annacquano la difesa dei valori considerati non negoziabili.
La Chiesa deve uscire, una volta per tutte, dalle ambiguità che hanno sempre contraddistinto il suo linguaggio. Non può, per accontare tutti, i cattolici rigorosi e spiritualisti e cattolici progressisti socio-politici (che proclamano valori spesso in contrasto con la morale cristiana) dare sempre un colpo al cerchio ed un colpo alla botte.
Così facendo, finisce per distruggere cerchio e botte.
Cara Raffaella, come cattolico dico della Chiesa "che non ci siamo proprio"; che deve decidersi a fare qualche scelta. La recente vicenda della pedofilia è emblematica. Senza voler cercare capri (Vescovi) espiatori, perché ognuno di essi potrebbe affermare che si è adeguato "ad un andazzo generale consolidato" per il quale i panni sporchi (i pedofili) era meglio lavarli in casa, magari nella speranza di pulirli definitivamente, è un dato di fatto che in passato "la linea" della Chiesa" era stata sostanzsialmente "buonista" con le devianze dei presbiteri e con le facoltà punitive dei vescovi.
Ora, è inutile stabilire di chi sia la colpa. E' necessario invece che la Chiesa faccia chiarezza al suo interno: se essa desideri continuare a "tenere insieme" tendenze morali ed ideologiche molto diverse e talvolta radicalmente opposte, che ce lo dica chiaramente. Almeno la nostra confusione aumenterà e ci resterà solo il conforto, peraltro sufficiente, di "Quello" morto in croce, del quale possiamo fidarci ciecamente.
Possibile che non ci sia un comunicato della Chiesa che dopo un giorno non debba essere rettificato o "spiegato" (si fa per dire) per non dispiacere anessuno.
Forse neppure i politici di professione arriverebbero a tanto.
Cara Raffaella, sii gentile, non mi censurare il post. Mandalo in onda!

un passante ha detto...

nei paesi latini al momento tutto dorme perchè non serve sollevare polveroni, ora. Toccando il Messico per esempio, si dovrebbe forse parlare di Maciel, quel Maciel che nel 94 veniva presentato come modello per l'educazione dei giovani. E che ora anche tra gli indignati acuti della stampa occidentale, che in fondo è quella che tutto dirige, pare non essere mai esistito
E poi è in occidente oggi che si sta giocando la maggior battaglia con la chiesa, ma chi pensa distruggendo la chiesa di lasciare ai posteri un mondo più laico si illude molto, anche perchè grazie ai movimenti migratori non sara' certo l'ateismo a prendere il sopravvento. C'è un proverbio che dice che tra i due litiganti il terzo gode, e spesso ci prende.

euge ha detto...

Certo è che se il Papa è tanto odiato all'interno della stessa Chiesa solo perchè ha ripreso la pratica dell'ammonizione, figuriamoci il giorno che passasse alla fase successiva...
Preghiamo tanto per lui perchè temo che inizino ad essere troppi quelli che desiderano toglierlo di mezzo...


Hai espresso il mio stesso timore sam.................
Caro Michele non è a mio avviso il Concilio Vaticano II in se e per se ad essere una caastrofe ma, le sue variegate ed a volte fantasiose interpretazioni che sono state e continuano ad essere usate, a seconda dell'occorrenza. Basta leggerli gli atti del Concilio per rendersi conto di questo.
Riguardo ai vescovi, riconosco che la definizione usata è un tantinello forte ma, devi ammettere che i vescovi hanno fatto tutto il possibile, soprattutto in questi ultimi tempi, per dare un cattivo esempio di pastori; come per esempio non essere in comunione con il Santo Padre e, di questo atteggiamento abbiamo avuto diverse prove inconfutabili; dalla reazione alla liberalizzazione della messa con il Messale del 1962 con il Summorum Pontificum, l'atteggiamento ostile con vesti stracciate per la revoce della scominica ai lefrevriani, dove il Papa stesso ha dovuto scrivere una lettera per dare spiegazioni e per placare gli animi dei più esagitati e per finire la faccenda e l'atteggiamento di totale abbandono da parte dei vescovi, di Benedetto XVI nell'uragano della pedofilia.
Essere critici consapevolmente verso questi atteggiamenti, non vuol dire non amare la chiesa anzi....... I fedeli quelli semplici non possono accettare che chi parla di obbedienza, fedeltà, spirito e carità cristiana, sia poi il primo a feregiarsi in difesa di chissà quale visione modernizzata non solo della chiesa ma anche della sua dottrina di un atteggiamento di contrasto e di ( perdonami il termine forte ) boicottaggio verso colui il Papa con il quale tutti dovrebbero lavorare in piena comunione?. Non credo che questo concetto di chiesa sia quello che nostro Signore intendeva trasmettere.

gemma ha detto...

non ne abbiamo parlato molto qui, anche per evitare le polemiche politiche, ma come negare il disorientamento ieri nel leggere il dietrofront del cardinal Bagnasco? Sono sincera, non sono una che ritiene opportune le indicazioni di voto nero su bianco. Sono provocatorie e servono solo a scatenare il solito balletto dei politici, da sinistra indignati per le prese di posizione su famiglia e aborto, e da destra per l'immigrazione. Credo anche che dopo averci ricordato i valori fondamentali per un buon cristiano, come è stato fatto nella prima parte della prolusione, non servisse la parte sottostante sull'indicazione al voto, almeno non da parte di chi sa di non avere forza consistente da poter tenere testa il giorno dopo agli attacchi che subirà, sia dall'interno che dall'esterno della chiesa. Bagnasco è un buon vescovo, ma non è Ruini,e non ha la sua capacità di tenere la scena e scendere nell'arena politica senza dover poi indietreggiare. E' stato imbarazzante leggere il giorno dopo titoli del tipo, la cei chiarisce: "l'aborto è come la casa". La casa è importante ma non è come l'aborto, perchè l'aborto non lascia speranza dietro di sè, è non vita. La casa, il lavoro, sono tutte questioni sociali, cui Cesare deve provvedere legiferando, la vita no, per quanto molti vogliano farcelo credere, non è di Cesare. Impossibile non vedere una retromarcia pasticciona in tutto questo, pure umiliante in questo momento della chiesa. Meglio sarebbe stato tacere e dire: "credenti, sapete quali sono i capisaldi e i dettami della vostra fede, fate voi secondo coscienza, perchè i vostri vescovi sono divisi e non riescono più a indicarvi una strada da seguire". Questo è il punto fondamentale ed è cio che noi percepiamo all'esterno. Va bene la discussione nella chiesa, ma qui siamo alle fazioni ideologiche politiche e politicizzate . Ci sono sacerdoti che veramente credono che la salvezza stia tutta nel voto ad un partito e questo mi fa inorridire, soprattutto quando si accompagna ad istigazione all'odio verso gli avversari. Io non voglio odiare nessuno, per indole ed educazione ricevuta, figurarsi se accetto una simile istigazione pastorale.
C'è un'altra cosa che a me personalmente dispiace molto, ed è il fatto che i referenti dei fedeli, quelli cui la chiesa fa riferimento per tastare i presunti umori della gente, siano i movimenti. Sono convinta che siano importanti per la chiesa, ma la gran parte dei fedeli, che piaccia o no, non appartiene ai movimenti, essi stessi divisi fra quelli di destra e quelli di sinistra. Ed è la parte sciolta quella più disorientata e che purtroppo spesso meno si sente rappresentata dai propri vescovi. E che magari va spontaneamente in piazza San Pietro, senza biglietto prenotato, per cui oltre a non contare non viene nemmeno contata

euge ha detto...

Cara gemma sono completamente d'accordo con la tua analisi.

Sinceramente, quando ho letto del pasticcio di Bagnasco sono rimasta ancora più male e delusa da questa chiesa o se vogliamo essere più precisi dai dietrofont veri o presunti tali di certi prelati! Purtroppo, io credo che questo barcamenarsi sia dovuito al fatto che si continua da parte dei prelati stessi a concepire la chiesa come un partito politico diviso per giunta in destra e sinistra. Non è questa chiesa che i fedeli semplici e quelli sciolti dai movimenti vogliono; ma una chiesa che sia capace di trasmettere in modo determinato, vero e coraggioso i propri insegnamenti senza slogan elettorali quelli signori prelati, lasciamoli ai partiti.
Sempre di più senza nessuna forma di indecisione, considero Benedettyo XVI i suoi insegnamenti ed il suo modo di agire, l'unico faro in questa epoca oscura che avvolge la chiesa di Cristo; lo dimostrano gli attacchi subiti dal Papa proprio da coloro che con lui dovrebbero collaborare senza se e senza ma.

Raffaella ha detto...

Bellissimo il commento di Gemma!
Stamattina ho osservato la Piazza piena fino all'obelisco e poi ho visto il Papa guardarla con tantissimo affetto.
E' accaduto poco prima di dare la benedizione finale.
E' la gente semplice che sta accanto al Papa, che mai gli fa mancare il suo sostegno.
Forse ci si sente piu' al "sicuro" facendo parte di un movimento ma la maggiorparte dei Cattolici si rispecchia nella gente di questa mattina.
E' ovvio che si senta disorientata quando un vescovo dice una cosa e poi si corregge, quando un prelato dice una cosa ed il suo collega l'esatto contrario.
Sono i semplici che bisogna preservare.
Questo il Papa lo sa da sempre e forse e' in questa certezza la ragione del suo sguardo da padre affettuoso di questa come di tante altre mattine.
R.

euge ha detto...

Ben detto Raffaella