venerdì 26 marzo 2010

Vergogna al New York Times: il commento di Michael Sean Winters

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Mariateresa. Qui una traduzione.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il New York Times è in profonda crisi finanziaria (nonostante i recenti lievi miglioramenti.
Attaccare il Papa è redditizio!

Domenico ha detto...

Da “Repubblica” 23 gennaio 2009
ESTERI


La prestigiosa nuova sede di Manhattan passerà a un'immobiliare
Il giornale finisce in affitto per far fronte al crollo delle entrate pubblicitarie
Crisi profonda al New York Times:
ora vende il grattacielo di Piano

NEW YORK - Il New York Times è con l'acqua alla gola e invece di ipotecare il nuovo grattacielo realizzato da Renzo Piano a fine 2007 (come annunciato ai primi di dicembre) il gruppo ha deciso di fare cassa vendendo la sede.

Affossata dal crollo della raccolta pubblicitaria (-21,2% nel solo mese di novembre 2008) il quotidiano più prestigioso d'America, ma solo il terzo per diffusione (1 milione di copie in media), ha annunciato di essere in fase di "avanzate trattative" per cedere al gruppo immobiliare W. P. Carey e Co. i 19 piani sui 52 dell'intero edificio dove lavorano i giornalisti e l'amministrazione del giornale. Il Nyt resterà in affitto nello stesso edificio sull'Ottava Avenue con il diritto di riacquistare gli spazi entro 10 anni.

Il gruppo The Times. Co., che edita anche Boston Globe e l'International Herald Tribune, possiede il 58% del grattacielo. L'8 dicembre aveva annunciato di voler accendere un'ipoteca per 225 milioni di dollari con cui avrebbe fatto fronte a un debito di 400 in scadenza a maggio di quest'anno. Oggi, la svolta che denota un'aggravarsi della situazione economica della testata.

Lunedì il magnate delle telecomunicazioni messicano Carlos Slim, che già possiede il 6,9% del gruppo, aveva fornito al Nyt una linea di credito di 250 milioni di dollari che non sono bastati a tamponare la falla.
All'inizio dell'anno pur di aumentare la raccolta pubblicitaria il Nyt aveva fatto cadere l'ultimo tabù accettando inserzioni pubblicitarie in prima pagina: una pratica comune in Italia e in altre testate Usa, ma da cui il Times era rimasto finora immune per non contaminare il "tempio" dell'informazione, come è considerata la prima pagina.

(23 gennaio 2009) Tutti gli articoli di esteri

Domenico ha detto...

http://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Slim_Hel%C3%BA

Anonimo ha detto...

Se si leggono anche i commenti dei lettori su tutti i media e per quello che valgono, la stragrande maggioranza vogliono il Papa defenestrato: ormai il Nyt &co. hanno raggiunto lo scopo. Per fortuna che molte brave persone non leggono e continuano a mandare i figli dai preti. Ma quelli che leggono e pensano di sapere qualcosa, salvo eccezioni, sono tutti diventati "tricoteuses". D'altronde anche Gesù preferiva avere intorno pescatori analfabeti. Eufemia

Anonimo ha detto...

Il Guardian, fra tutti gli organi, è quello che ha un corrispondente da Roma meno antipapista, Hooper, il quale si è dato la briga di sentire qualcuno, come riporta. Però l'immancabile sondaggio da solo il 15per cento dei lettori fiduciosi nel Papa.Eufemia
http://www.guardian.co.uk/world/2010/mar/26/child-abuse-scandal-catholic-church