giovedì 27 maggio 2010

Don Pezzini: prete pedofilo o vittima di una macchinazione? (Ingrao). Da notare la delicatezza con cui i media trattano il caso!

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Alessia.
Impossibile non notare la delicatezza con cui i media trattano il presunto colpevole...due pesi e due misure?

29 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai notato che il materiale "pedopornografico" di cui parlava rainews ieri è diventato per Ingrao solo "pornografico"?
Alberto

Anonimo ha detto...

Hai ragione Raffaella. per i media fino a ieri i preti cattolici erano tutti pedofili e chi non lo era ne aveva coperto qualcuno, oggi, per Don Pezzini, applicano il beneficio del dubbio, il principio di precauzione, il principio di non colpevolezza, ... e persino il PM Forno, osannato qualche giorno fa perchè aveva denunciato i silenzi della curia milanese, oggi viene trattato con sospetto. Decisamente sto revisionando la mia idea di "poteri forti"!!! maria Pia

Anonimo ha detto...

Però andiamoci piano a condannare una persona prima di un regolare processo!
Anzitutto c'è la smentita circa il materiale pedopornografico trovato in casa e poi questo pm Forno è quell'anticlericale già allontanato da Milano...

Raffaella ha detto...

Infatti!
L'atteggiamento dei media pero' e' garantista per alcuni e giustizialista per altri.
R.

Ildefonso ha detto...

Già, due pesi due misure, come volevasi dimostrare.

Maria R. ha detto...

Bhè...è garantista solo quando c'è modo di fare i giustizieri del Papa....mi pare ovvio che ragionino in questi termini schifosissimi!
E come la mettiamo con quelle accuse a cui il Don non è stato in grado di controbattere seriamente?
Adesso è tutto ipotetico....vabbè che si è innocenti fino alla condanna definitiva, ma questo modo di fare giornalismo è semplicemente disgustoso, rivoltano le cose come un calzino!

Anonimo ha detto...

Hai ragione, Anonimo delle 11.06. Anche sul Giornale si parla di rettifa sul materiale, che pare sia "pornografico". Non che ci sia da fare salti di gioia. Ma per il resto vale la presunzione di innocenza sul reato. Quanto alla dottrina, c'è da invitare senza dubbio a convertirsi o a dismettere la tonaca (che peraltro pare non porti).
Alberto

Anonimo ha detto...

Infatti, si parla di presunto colpevole anche perché l'accusa di pedofilia non è caduta.
Non è poi così inusitato chiedersi cosa sarebbe successo se don Pezzini invece di essere un prete del dissenso fosse stato un prete con simpatie tradizionaliste. Del resto basta pensare a cosa è successo al vescovo Mixa in Germania.
Alessia

Anonimo ha detto...

per anonimo delle 11.06
sono perfettamente d'accordo, ma è un principio che deve valere per tutti non solo per don Pezzini ...
e non dimentichiamo che quando i casi sono stati ridimensionati dalle indagini, dai fatti, dai documenti e persino dalle sentenze della magistratura, i media non ne hanno dato alcun risalto. Francamente vedo, quanto meno, una violazione nella libertà e nel diritto dei cittadini ad essere informati. Maria Pia

Anonimo ha detto...

Ok con Alessia: se non era un "prete del dissenso" hai voglia a sentire le tuonate laiciste.
Siamo alle solite, ma io non sono Calimero.

sonny ha detto...

Duole dirlo, ma sono stata abbastanza profetica. Se Mariateresa sta leggendo, esigo le lasagne richieste nella scommessa di ieri. Grazie

Anonimo ha detto...

Avete capito perchè il Papa non può, d'imperio, "fare il Papa"?, cioè dare ordini, stigmatizzare, riprendere, punire, ecc... Perchè i preti oggetto delle reprimende, come questo che critica apertamente il motu proprio SP e partecipa ai "Gay Pride", troverebbero una fortissima sponda nei media che creerebbero scandalo e sconcerto tra i fedeli. Per questo, non Gli resta che procedere come sta facendo: lentamente ma con fermezza. Speriamo che duri e che chi lo seguirà sia alla Sua altezza.

Anonimo ha detto...

Carissima Raffaella,
Quali che siano le tue sensibilità religiose, e quindi il tuo soggettivo criterio di valutazione di fatti immorali, che sempre più frequentemente sembrano coinvolgere preti e vescovi incoerenti,vorrei umilmente invitarti a "non cadere in una sorta di pregiudizio ideologico, una gabbia mentale che dei preti e dei vescovi esalta solo il molto bene che compiono, ma che tende ad annacquare le loro malefatte in nome delle esortazioni evangeliche a non giudicare e a non scagliare la prima pietra.
Ti dico questo perché ho la netta impressione (ma spero di sbagliarmi) che il blog, sorto con l'intento di sostenere ed assecondare (nel tuo e nostro piccolo) la missione del Santo Padre, a causa dei fattacci "religiosi" (pedofilia, concubinaggi, intrallazzi economici) emersi pubblicamente negli ultimi mesi, sia stato costretto a confrontarsi con problematiche morali, interne alla Chiesa ed al mondo dei fedeli, che inizialmente non aveva assolutamente previsto e per le quali probabilmente (è una riflessione, non un'offesa) non era e non è "sufficientemente attrezzato" sul piano della razionalità dei commenti e delle risposte dei postisti.
In altre parole ho la netta sensazione che una fetta consistente dei buoni cattolici, che si confrontano dialetticamente nel blog, stia involontariamente cadendo in un brutto pregiudizio di metodo: cioè, in nome della fede e della tutela del suo contenuto di salvezza e di moralità, di fronte ai nemici, non sia opportuno parlar male, quando ce ne siano le circostanze, di preti e vescovi che sbaglino.
Questo atteggiamento, che poco a da spartire con la "logica filosofica aristotelica" tende a scolorire "i gatti neri" per presentarli come solo grigi, per rispetto al sacrificio incommensurabile di Cristo, che surclassa le malefatte di vescovi e preti.
Non sono d'accordo, carissima amica. Stiamo tutti attenti a non "portare il cervello all'ammasso o a rinunciare ad utilizzarlo", per stendere un misericordioso velo di pietoso silenzio sugli errori gravi dei ministri di Dio.
Se "ci allineamo" al religiosamente corretto (cioè a quello che è opportuno far sapere o non far sapere) rischiamo di prestare il fianco agli insulti, spesso gratuiti dei nemici della fede, che ci tacciano per soccorritori di "sottane pretizie" (meglio ex sottane, perché ora spesso i religiosi non portano le tuniche talari), a scapito del pieno e logico uso del cervello. Circostanza che non mi piace perché fa sentire i cattolici "devoti bacchettoni" senza se e senza ma, e soprattutto con poco cervello pronto per l'uso corretto.
Mi auguro che Don Pezzini risulti giuridicamente innocente, anche se personalmente ho parecchi dubbi che lo sia. In ogni caso un prete così attento ai gay ed alle loro problematiche non mi sembra un esempio morale da additare alla gioventù odierna.

Raffaella ha detto...

Francamente non ho capito la polemica.
Abbiamo sempre denunciato le malefatte e le disubbidienze dei vescovi.
R.

Anonimo ha detto...

Ho la vaga impressione che molti si siano dimenticati l'imperativo di Cristo di non giudicare.
Qui non si tratta di avere due pesi e due misure ma semplicemente di attendere che su questo caso sia fatta chiarezza.
E in ogni caso la necessaria esigenza di giustizia richiede prima di tutto che sia ritenuto innocente chiunque non sia stato ancora ancora condannato in un regolare processo.
Questo clima da caccia alle streghe proprio non mi piace. Andiamoci piano.
E circa don Domenico ricordo che
al di la delle posizioni oggettivamente sbagliate sull'omosessualità per tutto il resto è sempre stato considerato un ottimo predicatore e conferenziere.
Ha predicato esercizi spirituali, ha tenuto incontri in monasteri, in conventi, in parrocchie in tutta Italia. E vi posso assicurare che è un vero piacere ascoltarlo.
Qualche mese fa ho sentito anche una sua conferenza su Radio Maria...
Preghiamo per lui.

Anonimo ha detto...

Raffa, due anonime accuse di contenuto diametralmente opposto. Credo che tu possa ritenerle un complimento...
Alberto

Raffaella ha detto...

Per Alberto:

:-)

Una sola precisazione: personalmente mi auguro che il don sia innocente. La polemica era con i media che usano due pesi e due misure. Nessun attacco alla presunzione di innocenza.
Come e' costume del blog, la notizia dell'innocenza del sacerdote verra' immediatamente pubblicata con la stessa evidenza di quella dell'arresto.
R.

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Anonimo delle 14,46 dice:
"E circa don Domenico ricordo che
al di la delle posizioni oggettivamente sbagliate sull'omosessualità per tutto il resto è sempre stato considerato un ottimo predicatore e conferenziere.
Ha predicato esercizi spirituali, ha tenuto incontri in monasteri, in conventi, in parrocchie in tutta Italia. E vi posso assicurare che è un vero piacere ascoltarlo.
Qualche mese fa ho sentito anche una sua conferenza su Radio Maria..."

E non vi sembra incredibile?
Io lo ritengo di una gravità assurda, visto il conflitto che dottrinario che aveva con l'ortodossia cattolica!
Questi sono i predicatori di alcune diocesi, se non sono in "puzza" di eresia o di scisma non si dà loro parola!!!
Anche Satana sarebbe in grado di predicare, ha fede perchè crede in Dio ed è eretico e scismatico perchè è colui che è sempre menzognero ed è colui che, soprattutto, divide!

Titta ha detto...

non ho capito il "brutto pregiudizio di metodo":
credo che questo blog faccia il blog e che i suoi partecipanti gestiscano lo spazio loro concesso, mettendo in piedi delle discussioni dove ci si confronta liberamente prendendo spunto dal materiale messo a disposizione (articoli italiani e non, filopapali e non, cattolici, atei e quant'altro)... quello che emerge sono discussioni serie, di gente informata, a cui non interessa vomitare veleno e sciocchezze come in tutti gli altri spazi web (da forum di testate giornalistiche a facebook...), ma dare vita a un confronto serio, lasciando certo spazio alle proprie simpatie e posizioni... ci mancherebbe!!

Anonimo ha detto...

Anch'io ho ascoltato una volta don Domenico predicre. Devo dire che a parte la noia, non mi pareva che ci fossero sbandate (tranne la bolsa nostalgia per gli anni d'oro '60-70).
Mi auguto per lui che sia innocente e onestamente sarei due volte garantista, sapend che l'inchiesta e' gestita da Forno (un pm che ha sulla coscienza molti nnocenti sbattuti in galera senza motivo).
Detto questo, raffaella ha ragione da vendere a criticare la mano sciolta che e' stata lasciata a un saerdote che - detta in clericalese - "aveva un errato approccio pastorale al fenomeno dell'omosessualita'".
Ciao, Luca.

PS: complimenti per il blog!

Marco D. ha detto...

Don Domenico è stato prete della mia parrocchia, insegnante di francese dai Fratelli delle Scuole Cristiane, docente di letteratura inglese alla Cattolica. Tante volte da ragazzino sono andato a confessarmi da lui, quando veniva al Gonzaga. Assistente AGESCI, amico di tanti miei capi scout.
Certo, dopo il 68, ha preso strade che l'hanno portato ad essere cacciato sia dalla parrocchia che dalla Cattolica.
Però era il sacerdote che speravi di trovare a Messa o che chiamavi per celebrare ai campi scout per come sa spiegarti il Vangelo.
Ora non posso fare altro che pregare per lui, come lo farei per qualsiasi sacerdote tradizionalista. Trovo antievengelico mettere alla gogna chiunque pecchi per debolezza o addirittura malattia psichica.
La sofferenza e l'umiliazione che sta provando e che dovrà ancora vivere saranno sufficienti al Signore per perdonargli gli errori commessi.

Anonimo ha detto...

Io ho guardato un po' in giro. E' solo quell'articolo ( e tra l'altro più nel titolo che nell'articolo) che parla di complotto. Quindi è una generalizzazione dire i "media", un media.
Certo procura molto imbarazzo forse più nella comunità omosessuale, e in chi lo conosce e ammira.
Io l'ho conosciuto in un contesto totalmente diverso, e non sapevo della sua pastorale. In quell'unica occasione l'ho trovato decisamente antipatico, snob ed effeminato. Però non basta per un verdetto.
A me non suona molto, così come è posta l'accusa. Si facciano indagini serie.

Ambrosiano , ma cattolico ha detto...

Spesso a noi viene ricordato l'imperativo di Cristo "Non giudicare".
Devo ritenere che ciò significhi che non devo valutare, non devo discernere tra il vero e il falso, tra l'errore e l'ortodossia?
Molto grave trovo, soprattutto in qualità di genitore, che in alcune diocesi vengano lasciati così ampiamente l'insegnamento e la predicazione in mano a chi ha espressamente abbracciato certe impostazioni dottrinarie che sappiamo tutti contrastare con la giusta dottrina.
Qui si dice che il prete in questione era già stato allontanato da una parrocchia, suppongo proprio a causa di errori evidenti.
Quale vescovo di diocesi se lo è abbracciato per fargli diffondere il suo verbo nel territorio di cui era responsabile???
Si parla anche di pornografia, ma per me questa è la risultanza di impostazioni errate e di mancanza di fede.
Un responsabile di diocesi, nell'avvicinarlo, non aveva il sentore che non c'era "il buon profumo di Cristo"?
Il popolo questa sensibilità ce l'ha, per questo corre affrontando anche sacrifici dove ci sono santi sacerdoti.
Il problema vero non è il GIUDIZIO, ma la mancanza di DISCERNIMENTO!!! (doverosa, soprattutto, in chi ha il compito di educare anime.
Aggiungo, si potrebbe obiettare, ma mancano i sacerdoti e i conferenzieri, quindi si usano quelli che ci sono.
In alcune diocesi, purtroppo, pur di non far condurre prediche e conferenze a tradizionalisti sceglierebbero qualsiasi modernista che capiti, e quelli che sono un po' lontani dall'insegnamento millenario della Madre Chiesa, sono i prescelti.
Mi duole dirlo, ma sembra che alcuni vescovi cerchino appositamente di sviare i giovani per far trionfare il loro progetto di protestantizzazione.

Marco D. ha detto...

Ah beh duro lo era. Una volta, perché c'era brusio in chiesa, si rifiutò di predicare. Poi chiese scusa. Era il 1969.
Ma il fatto che si presentasse così come detto sopra non vuol dire che non dicesse cose interessanti. Magari non sempre condivisibili.

Anonimo ha detto...

Il ministro di Dio non "deve raccontare cose interessanti" quando predica il Vangelo; il ministro di Dio non è un intrattenitore di spettacoli di varietà o un filosofo materialista negatore del divino; nel comunicare "la fede" di cui è ministro deve solo attenersi ai comandamenti ed alla morale del Vangelo: non alla sua personale visione etica.
Trovo sbagliato l'intervento dell'amico che dice di lui: "raccontava cose interessanti".

Marco D. ha detto...

Mi sono espresso male e mi scuso. Comunque era un sacerdote molto apprezzato anche perché stava dalla parte dei poveri e dei barboni del quartiere. Insomma era apprezzato sicuramente in diocesi.
Poi ha cominciato ad esagerare e dopo un articolo su L'Unità a favore degli omesessuali, perse il posto alla Cattolica. Ma continuò a celebrare nelle parrocchie del quartiere.
E c'è poco da meravigliarci, almeno per Milano. Ci sono sacerdoti su Youtube che insultano persone politiche, che criticano il Papa, ce l'hanno con questo e quello e sono parroci, ci sono parroci che ogni domenica si inventano la Messa al computer e cui viene dato anche di celebrare cresime. Ci meravigliamo?
Finché poi non scoppia il caso e poi si esprime "rammarico"

lo zio prete ha detto...

«Il ministro di Dio non "deve raccontare cose interessanti" quando predica il Vangelo; il ministro di Dio non è un intrattenitore di spettacoli di varietà o un filosofo materialista negatore del divino; nel comunicare "la fede" di cui è ministro deve solo attenersi ai comandamenti ed alla morale del Vangelo: non alla sua personale visione etica.
Trovo sbagliato l'intervento dell'amico che dice di lui: "raccontava cose interessanti".»
Oh ma che pedante! Secondo il tuo ragionamento, invece di predicare dovrei leggere il CCC o recitare i dieci comandamenti... E lo stesso dovrebbe fare il papa! Ma predicare vuol dire esattamente spiegare in modo attraente, convincente, interessante il Vangelo. Rileggiti il discorso di Paolo all'Areopago...

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Le parole de "Lo zio prete" fanno trasparire bene la gravità della situazione attuale della fede.

sam ha detto...

@lo zio prete

E infatti il discorso "attraente, convincente, interessante" di Paolo all'Areopago fu ascoltato finchè si limitava ai discorsi già diffusi, scontati e "politicamente corretti" sull'esistenza di Dio Creatore, ma al primo accenno alla novità di Cristo è stato liquidato con uno sprezzante: "Ti sentiremo su questo un'altra volta".
Paolo ha talmente imparato la lezione di Atene che quando, successivamente - come ci insegna la Sacra Scrittura e la Chiesa - è tornato a rivolgersi ai Greci, ha cambiato completamente misura.
Si rilegga anche lei questo bel discorsetto ai Corinzi.

Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione;
e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
1 Cor 2