lunedì 3 maggio 2010

La grande "scommessa". Come rifondare da capo la Legione (Magister, monumentale). Da rimarcare la svolta comunicativa :-)


La battaglia del Papa contro la pedofilia nella Chiesa: il "caso" Maciel Degollado e la "visitazione apostolica" ordinata dal Papa nei confronti dei Legionari di Cristo

Su segnalazione di un grande amico del blog:

La grande "scommessa". Come rifondare da capo la Legione

Le colpe di Maciel. Il sistema di potere che copriva la sua vita indegna. Le autorità vaticane accusano. E dettano l'agenda della ricostruzione. Con i pieni poteri affidati a un cardinale delegato dal Papa

di Sandro Magister

ROMA, 3 maggio 2010

Il comunicato emesso due giorni fa dalla Santa Sede a proposito dei Legionari di Cristo è di portata notevolissima. È riprodotto integralmente più sotto e va letto dalla prima riga all'ultima. Ma per essere capito a fondo esige qualche nota esplicativa.

LA GENESI DEL COMUNICATO

I cinque vescovi che hanno compiuto la visita apostolica nella Legione – tutti di primo piano nei rispettivi paesi – hanno consegnato i loro rapporti alle autorità vaticane alla metà dello scorso mese di marzo, dopo sette mesi di indagini nelle rispettive aree geografiche.
Sulla base dei loro rapporti e citandoli ampiamente, la segreteria di Stato vaticana ha predisposto un documento di lavoro.
Richiamati in Vaticano alla fine di aprile, i cinque visitatori hanno lavorato intensamente, per tutta la giornata di venerdì 30 aprile e la mattina di sabato 1 maggio, sulla traccia del documento. L'hanno fatto sotto la presidenza del cardinale Tarcisio Bertone e assieme al cardinale William J. Levada, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, al cardinale Franc Rodé, prefetto della congregazione per i religiosi, e all'arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della segreteria di Stato.
La stesura del comunicato finale è stata anch'essa parte dei lavori.

IL RUOLO DEL PAPA

Benedetto XVI ha assistito per un'ora e mezza, in silenzio, ai lavori del gruppo, la mattina di venerdì 30 aprile. Prima di lasciarli, ha incoraggiato i presenti a presentargli proposte concrete, sulle quali egli avrebbe preso le sue decisioni.
Ma questo è stato solo l'ennesimo atto di un ruolo da assoluto protagonista svolto da Joseph Ratzinger nel caso dei Legionari di Cristo.

Alla fine del 2004 fu lui a ordinare un'indagine sul loro fondatore, Marcial Maciel Degollado, contro la generale convinzione innocentista di tutta la curia dell'epoca e dello stesso papa Giovanni Paolo II. Fu lui, da papa, a emettere nel maggio del 2006 la sentenza di condanna di Maciel. Fu lui nell'estate del 2009 a ordinare la visita apostolica nella Legione.

IL GIUDIZIO SU MACIEL

Il comunicato esplicita per la prima volta in un documento vaticano ufficiale le colpe del fondatore dei Legionari, colpe che nemmeno la condanna del 2006 aveva formulato.
Esse vengono identificate in "comportamenti gravissimi e obiettivamente immorali" e talora in "veri delitti", atti a configurare "una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso".

LA COMPLICITÀ DEI CAPI

Severissimo e senza precedenti è anche il giudizio che il comunicato emette sul "sistema di relazioni" costruito attorno a Maciel, sul "silenzio dei circostanti", sul "meccanismo di difesa" della sua vita indegna.
Scrivendo che "di tale vita era all’oscuro gran parte dei Legionari", il comunicato afferma implicitamente che alcuni invece sapevano.
Non ci sarà quindi nessuna indulgenza per il "sistema di potere" che ha fatto blocco attorno a Maciel prima e dopo la sua morte, cioè per gli attuali capi centrali e territoriali della Legione.
In particolare, è del tutto illusorio che la scure possa risparmiare i due capi supremi, il direttore generale Álvaro Corcuera e il vicario generale Luís Garza Medina.
Quest'ultimo, fino ad oggi il vero numero uno della Legione anche sotto il profilo finanziario, ha fatto di tutto in queste ultime settimane per configurarsi come un nuovo Talleyrand, capace di restare in sella anche nel Termidoro dopo aver assecondato il Terrore.
Ma anche Maciel appariva "inattaccabile" – come ricorda il comunicato – e alla fine è sprofondato.

LA "SCOMMESSA" SUL FUTURO

Con molto realismo, il documento di lavoro su cui si è discusso non dava per sicuro il buon esito dell'opera di ricostruzione che la Legione dovrà compiere. Circa il futuro, usava la parola "scommessa".
Un elemento di fiducia – a detta del comunicato – è dato dal "gran numero di religiosi esemplari" incontrati dai visitatori, animati da "zelo autentico per la diffusione del Regno di Dio".
Ma degli 800 sacerdoti della Legione sono all'incirca solo 100, oggi, quelli che già agiscono consapevolmente per un "cammino di profonda revisione". La maggior parte sono tuttora smarriti, traumatizzati dalle rivelazioni sul fondatore, sottomessi all'autorità dei capi in cui vedono l'unico loro ancoraggio.

LA PROSSIMA AGENDA

Oltre alla nomina di un commissario, le autorità vaticane annunciano nel comunicato due altri provvedimenti.
Il primo era già previsto e sarà una visita apostolica supplementare relativa al Regnum Christi, l'associazione laicale che affianca i Legionari, anch'essa fondata da Maciel.
Il secondo provvedimento è invece nato dalla discussione dei giorni scorsi. Sarà costituita una commissione indipendente di studio sulle costituzioni della Legione, in particolare per "rivedere l’esercizio dell’autorità".

CHI SARÀ IL COMMISSARIO

Quanto al commissario, o meglio, al "delegato" papale che assumerà i pieni poteri nella fase di ricostruzione della Legione, si prevede che Benedetto XVI lo nominerà prima dell'estate.
Nella riunione se ne è discusso. Se ne sono descritte le qualità auspicabili. E si è fatto un nome, uno solo finora: quello del cardinale messicano Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara.
Il cardinale Sandoval conosce bene la Legione, che ha in Messico la sua patria storica. È anche titolare, a Roma, della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, di proprietà dei Legionari.
Ma non si è mai mescolato a loro e alle loro trame, né con Maciel né con gli attuali capi. Ha 77 anni ed è in procinto di lasciare la guida della diocesi per superati limiti di età: potrà quindi dedicarsi a tempio pieno alla causa. In Vaticano è membro della congregazione per i religiosi, di quella per l'educazione cattolica e della prefettura per gli affari economici della Santa Sede. Inoltre, fa parte della commissione cardinalizia di vigilanza dell'Istituto per le Opere di Religione. È persona giudicata molto risoluta e di sicura affidabilità.

UNA SVOLTA COMUNICATIVA

Un'ultima notazione.
Con questo comunicato, la Santa Sede ha rovesciato lo schema dominante in questi tempi nei media sulla pedofilia. Invece che farsi dettare l'agenda dai giornali, invece che rispondere caso per caso al martellamento delle accuse, la Santa Sede ha questa volta preso essa l'iniziativa.

Nel caso dei Legionari, sono i media che devono inseguire le decisioni delle autorità vaticane, in primo luogo del Papa. E sono decisioni difficilmente contestabili. Decisioni tipicamente di Chiesa, che nessun tribunale terreno può surrogare. Decisioni atte non solo a punire, ma soprattutto a sanare, confortare, purificare, ricostruire. In quell'ordine della grazia di cui la Chiesa è depositaria e custode.

COMUNICATO DELLA SANTA SEDE

1 maggio 2010

1. Nei giorni 30 aprile e 1 maggio il Cardinale Segretario di Stato ha presieduto in Vaticano una riunione con i cinque Vescovi incaricati della Visita Apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo (mons. Ricardo Blázquez Pérez, Arcivescovo di Valladolid; mons. Charles Joseph Chaput, OFM Cap., Arcivescovo di Denver; mons. Ricardo Ezzati Andrello SDB, Arcivescovo di Concepción; mons. Giuseppe Versaldi, Vescovo di Alessandria; mons. Ricardo Watty Urquidi, M.Sp.S., Vescovo di Tepic). Ad essa hanno preso parte i Prefetti della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

Una delle sessioni si è svolta alla presenza del Santo Padre, al quale i Visitatori hanno presentato una sintesi delle loro Relazioni, già anteriormente inviate.

Nel corso della Visita sono stati incontrati personalmente più di 1.000 Legionari e sono state vagliate diverse centinaia di testimonianze scritte. I Visitatori si sono recati in quasi tutte le case religiose e in molte delle opere di apostolato dirette dalla Congregazione. Hanno ascoltato, a voce o per iscritto, il giudizio di molti Vescovi Diocesani dei Paesi in cui la Congregazione opera. I Visitatori hanno anche incontrato numerosi membri del Movimento "Regnum Christi", benché esso non fosse oggetto della Visita, in particolare uomini e donne consacrate. Hanno ricevuto anche notevole corrispondenza da parte di laici impegnati e di familiari di aderenti al Movimento.

I cinque Visitatori hanno testimoniato l’accoglienza sincera loro riservata e lo spirito di fattiva collaborazione mostrato dalla Congregazione e dai singoli religiosi. Pur avendo agito indipendentemente, sono giunti ad una valutazione ampiamente convergente e ad un giudizio condiviso. Essi hanno attestato di avere incontrato un gran numero di religiosi esemplari, onesti, pieni di talento, molti dei quali giovani, che cercano Cristo con zelo autentico e che offrono l’intera loro esistenza per la diffusione del Regno di Dio.

2. La Visita Apostolica ha potuto appurare che la condotta di P. Marcial Maciel Degollado ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione.

I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di P. Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso. Di tale vita era all’oscuro gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito da P. Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico.

Non di rado un lamentevole discredito e allontanamento di quanti dubitavano del suo retto comportamento, nonché l’errata convinzione di non voler nuocere al bene che la Legione stava compiendo, avevano creato attorno a lui un meccanismo di difesa che lo ha reso per molto tempo inattaccabile, rendendo di conseguenza assai difficile la conoscenza della sua vera vita.

3. Lo zelo sincero della maggioranza dei Legionari, emerso anche nelle visite alle case della Congregazione e a molte loro opere, non da pochi assai apprezzate, ha portato molti in passato a ritenere che le accuse, via via divenute più insistenti e lanciate qua e là, non potessero essere che calunnie.

Perciò la scoperta e la conoscenza della verità circa il fondatore ha provocato, nei membri della Legione, sorpresa, sconcerto e profondo dolore, distintamente evidenziati dai Visitatori.

4. Dai risultati della Visita Apostolica sono emerse con chiarezza, tra gli altri elementi:

a) la necessità di ridefinire il carisma della Congregazione dei Legionari di Cristo, preservando il nucleo vero, quello della "militia Christi", che contraddistingue l’azione apostolica e missionaria della Chiesa e che non si identifica con l’efficientismo a qualsiasi costo;

b) la necessità di rivedere l’esercizio dell’autorità, che deve essere congiunta alla verità, per rispettare la coscienza e svilupparsi alla luce del Vangelo come autentico servizio ecclesiale;

c) la necessità di preservare l’entusiasmo della fede dei giovani, lo zelo missionario, il dinamismo apostolico, per mezzo di un’adeguata formazione. Infatti, la delusione circa il fondatore potrebbe mettere in questione la vocazione e quel nucleo di carisma che appartiene ai Legionari di Cristo ed è loro proprio.

5. Il Santo Padre intende rassicurare tutti i Legionari e i membri del Movimento "Regnum Christi" che non saranno lasciati soli: la Chiesa ha la ferma volontà di accompagnarli e di aiutarli nel cammino di purificazione che li attende. Esso comporterà anche un confronto sincero con quanti, dentro e fuori la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo in atto dal fondatore: ad essi va in questo momento il pensiero e la preghiera del Santo Padre, insieme alla gratitudine per quanti di loro, pur in mezzo a grandi difficoltà, hanno avuto il coraggio e la costanza di esigere la verità.

6. Il Santo Padre, nel ringraziare i Visitatori per il delicato lavoro da essi svolto con competenza, generosità e profonda sensibilità pastorale, si è riservato di indicare prossimamente le modalità di questo accompagnamento, a cominciare dalla nomina di un suo Delegato e di una Commissione di studio sulle Costituzioni.

Ai membri consacrati del Movimento "Regnum Christi", che lo hanno richiesto con insistenza, il Santo Padre invierà un Visitatore.

7. Infine, il Papa rinnova a tutti i Legionari di Cristo, alle loro famiglie, ai laici impegnati nel movimento "Regnum Christi", il suo incoraggiamento, in questo momento difficile per la Congregazione e per ciascuno di loro. Li esorta a non perdere di vista che la loro vocazione, scaturita dalla chiamata di Cristo e animata dall’ideale di testimoniare al mondo il suo amore, è un autentico dono di Dio, una ricchezza per la Chiesa, il fondamento indistruttibile su cui costruire il futuro personale e quello della Legione.

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1343156

Perfetto!
Mi piace il passaggio sulla svolta comunicativa. Nel caso Maciel i media hanno gravissime responsabilita' perche' molti sapevano e troppi tacevano...
Non solo: oggi, presi alla sprovvista dal Papa, i giornali sono in evidente difficolta'.
Ne parleremo...

R.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffa,
la Calabrò sostiene che la sintesi del comunicato stampa sia stato forse redatto da Papa Benedetto in persona
Vedi qui:
..."C'è persino chi vede nel comunicato ("un capolavoro canonistico") il periodare caratteristico di Ratzinger, con uno stile che -ha scritto il Pais- qualcuno ha definito"ferocemente amabile"...
Alessia

Anonimo ha detto...

Questo il link:
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=RD4N6
Alessia

Anonimo ha detto...

I due passi piu' critici da attraversare:
"Scrivendo che "di tale vita era all’oscuro gran parte dei Legionari", il comunicato afferma implicitamente che alcuni invece sapevano.
Non ci sarà quindi nessuna indulgenza per il "sistema di potere" che ha fatto blocco attorno a Maciel prima e dopo la sua morte, cioè per gli attuali capi centrali e territoriali della Legione."

Smontare questo sistema di potere sara' una cosa durissima e irta di spine...

"Ma degli 800 sacerdoti della Legione sono all'incirca solo 100, oggi, quelli che già agiscono consapevolmente per un "cammino di profonda revisione". La maggior parte sono tuttora smarriti, traumatizzati dalle rivelazioni sul fondatore, sottomessi all'autorità dei capi in cui vedono l'unico loro ancoraggio."

...proprio per questa conseguenza di una "legione" allo sbando.
Il problema e' molto serio:
puo' sopravvivere la LdC a questa ristrutturazione, o tutto il suo apparato e' cosi' creato e dipendente da questa "struttura di potere" che deve essere smontata per ordine del Papa e che, per quanto poco, mina all'essenza la LdC stessa?
In altre parole: se la LdC e' strutturalmente dipendente da questo "schema di potere" ed e' stato possibile crearla ed espanderla solo in quanto via via si e' esplicitato e sviluppato sempre piu' questo "schema di potere" che ora va smontato, come puo' sopravvivere?
E' un interrogativo pesante, pesantissimo, in cui prima di tutto c'e' il dramma esistenziale di 800 persone consacrate da recuperare in positivo per non farle vivere con un senso di smarrimento, angoscia e cose simili, ora che la verita' scomodissima e' stata espressa in modo ufficiale. Sono vittime disastrate interiormente a livelli simili di quelli che hanno subito abusi fisici; qui sono stati psichici / mentali / formativi, ma non sono meno devastanti degli altri.

Anonimo ha detto...

sulle responsabilità dei media per Maciel ci sarebbe da dire anche nel senso che molti hanno parlato, ma sono stati scaricati come le solite menzogne antiecclesiali. le pubblicazioni, anche d'interi volumi d'inchiesta, non sono mancate neppure in Italia.

mentre è stata forte la mentalità del quadrato, anche per penne come Massimo Introvigne, strenuo innocentista (perfino dopo il comunicato del 2006 parlava ancora di «campagna contro padre Maciel»)

un altro illustre giornalista cattolico, Saverio Gaeta, curò un'antologia degli scritti di Degollado nel 2005, quando ormai si sapeva (http://www.ibs.it/code/9788821555237/maciel-marcial-gaeta/forza-dell-amore.html)

Anonimo ha detto...

Gaeta quello che ha scritto il libro su Wojtyla insiema a Oder?
Interessante...

Fabiola ha detto...

C'è qualcuno che è in grado di spiegarmi che cosa significhi "ridefinire il carisma"?
Per quello che capisco un carisma è una grazia alla persona che, come tale, non è reiterabile o trasmissibile. Il "carisma" o c'è o non c'è. Se Degollado non aveva ricevuto alcun "carisma" occorre trarne le conseguenze (tutte) e non c'è nulla da "ridefinire" (se non le situazioni personali del Legionari) se il "carisma" è vero resta tale, indipendentemente dalla coerenza morale di chi lo portava. Davvero non capisco e la mia non è una domanda retorica.