martedì 18 maggio 2010

Regina Einig del Tagespost stronca il Kirchentag: un pout-pourri di eresie

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Alberto. Qui una traduzione.

Davvero una "sagra" senza alcun significato. Bene ha fatto il Papa a mandare il suo messaggio (rivolto piu' che all'altro alla chiesa cattolica tedesca) e a rifiutare di presenziare, come cardinale, al primo Kirchentag.

9 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Mi dispiace soltanto una cosa: il Papa ha scritto il suo messaggio un giorno prima della partenza per il Portogallo; come è evidente per ognuno che conosce le parole e i testi del Papa, il messaggio è dalla prima all'ultima riga di suo pugno. Un messaggio alto, denso, paterno, pieno di amore, un messaggio del sommo pastore, del vicario di Cristo, di colui che meglio di chiunque altro conosce la situazione della chiesa, della chiesa universale, un messaggio scritto dal successore di Pietro che governa pregando.

Immaginiamo la situazione: il pomeriggio prima dell'inizio di un faticoso viaggio che comporta enormi responsabilità, che entrerà nella storia della chiesa, un viaggio, il centro del quale sta a Fatima, un viaggio nel cuore del essere cattolico, un viaggio della speranza nella speranza, in cammino verso la Madonna Immacolata, verso la purificazione, verso la conversione, un viaggio tutto nel segno della santificazione, del singolo, della chiesa intera, del mondo, un viaggio della consacrazione, un viaggio nella storia per il futuro..... il pomeriggio prima di questo evento il Papa si siede, prende in mano una penna, guarda la croce, pensa alla sua patria, pensa alla tristezza che la chiesa del suo paese di nascita vive. Pensa che "ut unum sint" sia il grande comandamento dato dal fondatore della chiesa, pensa al vero senso di "ecumene", pensa alla "una sancta", pensa alle persone, alle loro tribolazioni, alle loro speranze. Prende la penna, e scrive. E facendo così fa venire in mente Wittgenstein che disse: "penso con la penna". Scrive un ora, un ora e mezza. Rilegge il manoscritto, consegna il manoscritto al segretario per la stesura finale sul computer. Dunque: prima di un viaggio provvidenziale il Pontefice, il Papa, il Pastore universale, il Servus servorum Dei, il "dolce Cristo in Terra" si dedica con tutto se stesso a questo "evento" - e poi: nessuno lo legge, nessuno lo accoglie, nessuno lo considera, né lui come persona, come Papa, né il suo messaggio. La terra che una volta fu sua - è vuota e fredda. La luce di Cristo è fievole, il sale è scialbo. Nulla di vero è rimasto, solo lontani ricordi.

E dunque: se ne va, dalla Madonna di Fatima, a consacrare tutto e tutti al suo cuore immacolato. Non smette di sperare. Anche se questa notte è infinitamente buio.

Raffaella ha detto...

Grazie, Seraphicus!
R.

Anonimo ha detto...

Grazie anche da parte mia.
Alberto

gianniz ha detto...

Grazie Seraphicus! Una bellissima, e poetica, ricostruzione del reale, la tua!
Ma... (c'è sempre un 'ma', a sorpresa, nelle cose di Dio) a Fatima, come in altri luoghi precedentemente, hai visto quante piccole luci? E il volto... luminoso del Santo Padre?
Le tenebre non mancano, è vero, ma la speranza sembra conservare tutti i suoi confini...
Spero proprio che Dio continui ad ispirare Papa Benedetto e che la Chiesa riesca a purificare se stessa. Ri-nascerebbe la Luce! E il sale riprenderebbe il suo sapore!

Anonimo ha detto...

E' vero che la Germania e anche l'Austria sembrano perse, però tutta questa acrimonia verso il Papa e i suoi pochi seguaci, tradiscono una certa insicurezza, un'arrière pensée, come se sapessere che il loro consenso è puramente mediatico e vuoto di contenuti. Basta vedere come è stato montato il caso Mixa, e prima Auschiwitz, Ratisbona Williamson, preservativi, ecc. Nessun giornale ha chiesto scusa a Mixa, per averlo letteralmente titolato "il mostro", ma che a Monaco siano andati metà di quelli che andarono a Berlino nel primo Kirchentag, fa pensare che qualcuno ragiona anche da quelle parti.Eufemia

Anonimo ha detto...

La famosa psicoterapeuta Christa Meves scrive una lettera aperta a Mons. Marx: Il giubilo alle affermazioni della Kaessmann sulla pillola, in Cattedrale, è un incomprensibile insulto alla fede cristiana e un affronto scandaloso alla Chiesa cattolica.

Nella lettera la Meves elenca anche le prove scientifiche degli effetti della pillola nel cancro alla mammella, nel cancro cervicale, negli aborti prematuri.
http://www.kath.net/detail.php?id=26753
Alberto

sonny ha detto...

Grazie Seraphicus: bellissimo commento.

Anonimo ha detto...

Però che un sito così pretenzioso come il Mfthk, ignori sia il messaggio del Papa al Kirchentag, che il linciaggio di Mixa, dimostra di quanto siano pusilli da quelle parti. Eufemia

Maria R. ha detto...

Mi associo ai ringraziamenti a Seraphicus!