venerdì 23 luglio 2010

Che cosa c'entra l'omofobia con i festini?

Come ampiamente anticipato, c'e' gia' chi, pensando di cavalcare l'onda, sta accusando la Chiesa di omofobia perche' non accetta i preti omosessuali ritenendoli, a torto secondo il politamente corretto, pessimi sacerdoti. Clicca qui per un assaggio.
Enno'!
Che cosa c'entra l'omofobia con i festini? Con il tradimento della castita'? Con la celebrazione della Messa alla presenza dell'amante? No, cari miei, non attacca!

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema non è l'omofobia, ma l'ipocrisia. Non della Chiesa, ma di chi si fa la doppia vita. E ce ne sono. Troppi.

JP

un passante ha detto...

Non è che laddove sia legittimata l'ordinazione dei gay non vi siano poi obblighi comportamentali da seguire
E se i preti coinvolti nei festini ed eventualmente sottoposti a provvedimenti disciplinari fossero stati etero, nessuno avrebbe parlato di eterofobia o accanimento persecutorio nei loro confronti.

euge ha detto...

sottoscrivo tutti e due i commenti!

euge ha detto...

Il problema non è l'omofobia, ma l'ipocrisia. Non della Chiesa, ma di chi si fa la doppia vita. E ce ne sono. Troppi.

Hai ragione JP ma, la colpa è anche di chi gli ha permesso impunemente di farsi una doppia vita. O si consacra la vita a Cristo e ci si mette in testa che quella del sacerdote è una missione, oppure si rimane fuori o ci si spreta!
Troppo comodo unire l'utile al dilettevole!

gemma ha detto...

al di là della questione omosessuale, non mi pare sia difficile da capire che i festini nel sacerdozio proprio non siano previsti. Che piaccia o no, alla vita consacrata la Chiesa richiede castità, anche agli etero, tollerando anche qualche umana caduta, ma chi non riesce proprio a farcela non credo sia trattenuto in sagrestia con la forza.

«Il sesso rende gli uomini uguali a tutti gli altri animali. Io sono un uomo che sostiene dei determinati principi morali. Il celibato è qualcosa che mi distingue nettamente dagli altri animali»

non sono parole del Papa naturalmente. Se le avesse pronunciate lui forse da qualche parte ci sarebbe scappata qualche interrogazione parlamentare, invece sono passate quasi in sordina. Comunque, parola del Dalai Lama

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201007articoli/56527girata.asp

mariateresa ha detto...

grazie per la citazione Gemma. Io l'avevo sentita a Radio radicale dove Di Leo che cura la rassegna stampa vaticana della domenica, ha fatto la tua stessa osservazione.
"Chissà cosa sarebbe successo se l'avesse detto papa Ratzinger".
Già. Sarebbe intervenuto l'ONU con i caschi blu.

Anonimo ha detto...

Non solo il Dalai Lama, Eufemia
Gay.it Venerdì 3 luglio 2003
BANGKOK - Un importante monaco buddista thailandese ha invocato selezioni piu' severe per i candidati a indossare l' abito, perche' a suo dire troppi omosessuali stanno diventando monaci.

"Alcuni monaci omosessuali hanno causato problemi nei templi, bisogna impedire che chi e' sessualmente deviato sia ordinato", ha dichiarato Phra Payom Kalayano al quotidiano The Nation, aggiungendo che 700 dei 300.000 monaci in Thailandia sarebbero gay.

Il segretario del capo monastico di Bangkok, Phra Khru Pimornsorakhun, ha fatto sapere che monaci e abati stanno consultando le leggi religiose per verificare quali misure prendere. "Per il momento non siamo giunti a nessuna conclusione", ha detto.

Le norme monastiche non chiudono ai gay la strada verso l'ordinazione. Per prassi, oltre al giuramento di mantenere per tutta la vita il celibato, agli aspiranti monaci viene chiesto semplicemente se sono uomini o no.

Anonimo ha detto...

una domanda mia, ma i sacerdoti secolari fanno voto di castità o solo di celibato? qualcuno sa rispondermi? ho trovato versioni contrastanti, in quanto diaconi dovrebbero, altri dicono di no. Qualcuno conosce la norma che impone la castità, etero o omo che sia?

Max

Anonimo ha detto...

@ euge: questo significa due cose.

Da un lato problema della formazione, ergo urgente riforma dei seminari. Sono contrario a filtri semplificatori del tipo "no a tutti gli omosessuali" perché farebbe semplicemente sì che chi è in malafede si nascondesse ancora meglio. Mentre sono necessari un dialogo più schietto e sincero con i formatori, e soprattutto una condivisione più ampia tra candidati: perché entrambe presuppongono la buona fede. I Pistorius della vita spirituale esistono.

Dall'altro lato, significa ritorno all'autorità dei superiori, ormai svuotati di ogni potere. Devono tornare a governare nel senso ecclesiale, a prendersi cura, guidare e - dove occorre - agire con fermezza. Se sono il rettore di un seminario o il superiore di una comunità, e un mio prete/seminarista esce tutte le sere o rientra all'alba senza rendere conto, DEVO affrontare la cosa. Anche se significa grane, grane, grane. Non c'è alternativa, se non la solita: fare finta di non vedere.

JP

Anonimo ha detto...

Per Max che chiede: i sacerdoti secolari fanno voto di castità o solo di celibato?
Sono un sacerdote secolare, cioè incardinato in una diocesi, lo status è il seguente: noi si fa promessa solenne e pubblica (nella sostanza identica al voto) di celibato, povertà e obbedienza. Rinunciando al matrimonio la castità è conseguenza obbligata perché l'uso della genitalità è legittimo solo all'interno del matrimonio-sacramento.
la promessa solenne viene fatta al momento del diaconato, che è il primo grado del sacramento dell'ordine, e ripetuta al momento dell'ordinazione presbiterale che è il gradino più basso del sacerdozio.
diverso è lo status dei religiosi, sacerdoti o fratelli laici, che fanno il voto, personale, di castità che, ribadisco, nella sostanza, è equipollente alla promessa solenne, ... però se, per assurdo, la Chiesa ritenesse di abrogare la richiesta di celibato per accedere agli ordini sacri, per i religiosi sussisterebbe il voto, personale, di castità.
interessante ricordare che le Chiese orientali, sia cattoliche che non cattoliche, prevedono di poter ordinare uomini già coniugati, ma escludono di ammettere al matrimonio diaconi o sacerdoti [QUINDI QUANDO SI PARLA DI MATRIMONIO AI SACERDOTI SI DICE QUALCOSA CHE NON STA DA NESSUNA PARTE]; inoltre i vescovi orientali (cattolici o non cattolici) sono necessariamente celibi perché, provenendo tutti dalle fila del monachesimo, hanno fatto voto di castità.